26.

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Qualche ora dopo (ora di cena)
Simon aveva già incontrato Edward, purtroppo: l'unica volta che aveva incrociato il suo sguardo gelido era stata quando aveva infastidito Carol, e il cavaliere senza macchia era intervenuto puntandogli alla gola il suo fioretto.
Ora, se ne stavano seduti a tavola come se niente fosse accaduto, Simon stretto tra Grace e un cavaliere di cui non ricordava il nome, Edward seduto tra Caroline e William.
Simon sentiva un groppo alla gola che non ne voleva sapere di scendere e non perché Edward fosse seduto proprio davanti a lui, ma perché mentre le ragazze preparavano la cena, Caroline gli aveva confessato il segreto dei Von Fustë, fidandosi di lui e della loro amicizia.
Lui si era sentito morire, non solo perché ora sapeva che Caroline non portava rancore ma anche perché aveva deciso di intraprendere una vendetta coi fiocchi.
Ad un tratto, fece il suo ingresso l'uomo più maestoso e autoritario che Simon avesse mai visto: Richard Von Fustë. La stretta che si scambiarono per presentarsi fu talmente poderosa, che Simon temette di svenire. Non era minimamente all'altezza di quell'uomo, come anche a quella dei suoi figli: loro erano fatti di altra pasta, non come lui che stava tradendo le sue amiche.
Tutti erano allegri mentre sorseggiavano vino e mangiavano lo spezzatino al mirtillo di Grace, prendevano in giro i cavalieri e soprattutto Edward. Simon pensò che doveva essere veramente bello sentirsi parte di una famiglia.

Quando terminarono di cenare, molti di loro aiutarono a sparecchiare: Edward in realtà ci provò poiché per poco non distrusse un set di piatti dipinti a mano, Christopher se la svignò in camera simulando un terribile mal di pancia, Rose e Marcus iniziarono a parlare di qualsiasi cosa aiutando in realtà ben poco, mentre Amir e Grace flirtavano spudoratamente. William però, doveva parlare con il padre, sotto consiglio di suo fratello.
"Non puoi rimandare in eterno Will. Devi dirlo a nostro padre o non sarai mai libero di essere te stesso." Gli aveva detto Edward e William era rimasto sconvolto: da quando suo fratello gli dava consigli seri? Comunque... decise di prendere da parte Richard.
-Papà... devo dirti una cosa.-
-William, non essere così nervoso.-
-Per me è difficile, proprio ora che ci siamo ritrovati tutti... ma Ed mi ha incoraggiato e...-
-William: qualunque cosa tu abbia fatto, io sarò sempre tuo padre e ti appoggerò in ogni caso.-
-Ok. Papà, quando eravamo vivi non ho mai accettato nessuna dama da sposare perché... mi piacciono gli uomini.-

Caroline stava ridendo di Edward che lavava i piatti quando vide un lampo di luce in cima alle scale. Christopher si sentì bruciare il corpo tanto che pensò di morire.
Edward corse al piano superiore per vedere cosa stesse accadendo e ciò che vide lo lasciò di stucco: sua madre, avvolta in un mantello di luce, lasciava un bacio sulla fronte di Will, sotto lo sguardo attonito di Richard. Julia si voltò verso il maggiore dei suoi figli, gli sorrise e disse: "manchi solo tu amore".
Dopodiché sparì in un fascio di luce e calore.

-Cosa è successo? Will, William! Stai bene!?- Christopher era completamente fuori di se dalla preoccupazione. Andava urlando il nome di Will per le scale vedendo un Edward immobile di fronte ad una stanza.
-Io... sto bene, benissimo Chris.- Disse Will con un filo di voce.
Non appena Chris lo vide, pensò che fosse ancora più bello di quando lo aveva conosciuto: Will aveva le guance arrossate a causa dello spavento, il respiro affannato, la pelle diafana era meno fredda del solito, gli occhi brillavano come mai prima.
-Will... sei vivo.-

Edward rifletteva sugli eventi delle ultime ore: suo fratello aveva fatto coming out (così si diceva nei tempi moderni, aveva detto Grace) con lui e suo padre, infine era tornato vivo. Ma la cosa a cui non poteva smettere di pensare, erano le parole di sua madre. "Manchi solo tu."
Le sue mani vagavano sulla schiena bianca di Caroline, sdraiata accanto a lui a pancia sotto. I capelli neri come la notte più oscura erano sparpagliati sulle lenzuola bianche, il braccio destro mollemente poggiato sul cuscino, quello sinistro abbandonato sul petto di Edward. Il ragazzo sorrise teneramente; mai avrebbe pensato di trovare qualcuno che lo capisse come faceva Caroline, che lo spronasse e sopratutto, che lo facesse infuriare come faceva lei. E proprio perché spesso discutevano, lui non perdeva mai interesse nei suoi confronti. Ogni giorno scopriva una nuova sfaccettatura del carattere della ragazza che puntualmente lo affascinava. La trovava bellissima sempre, anche quando si svegliava con una foresta di capelli neri e senza trucco. A lui piaceva di più forse, tutta assonnata, con quel broncio irresistibile e gli occhioni blu ancora chiusi.
Ormai era diventato dipendente dalla sua presenza, quando lei non c'era doveva assolutamente sapere dove fosse, se lei stava studiando, lui la osservava senza disturbarla, quando lei andava a dormire, lui la raggiungeva immediatamente e si addormentavano abbracciati, dopo aver fatto l'amore.
L'amore.
Era di questo che si trattava? Edward era innamorato di Caroline? Forse. Ma non era pronto a dirglielo.

INDELEBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora