21.

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-Resterei con te Edward, e con tutti voi anche se siete fantasmi. Non mi importa di invecchiare e morire; voglio vivere una vita piena e voglio fare ciò che ritengo più giusto.-
-E cosa ritieni giusto Carol?-
-Questo.-
Così Carol si avvicinò ad Edward per baciarlo con dolcezza, lentamente, per fargli capire che avevano tutto il tempo del mondo per farlo, nonostante tra loro fosse esplosa la passione molto in fretta.
-Carol ho paura.-
-Di cosa?-
-Di Margharet, della sua follia, di ciò che sta tramando. Ti rendi conto che lei non può spostarsi dagli abissi ma riesce comunque a trovare dei cadaveri da ipnotizzare? Non ti sembra sospetto?-
-In effetti, a meno che non abbia trovato un modo per uscire dall'acqua, vuol dire che ha un aiutante sulla terra ferma.-
-Appunto: pensaci Carol, chi potrebbe aiutare un fantasma morto nel 1800, a riesumare cadaveri per cercare di compiere la sua vendetta? Chi può conoscerla in questo secolo? Non ti sembra tutto molto strano?-
Caroline ci pensò su: Edward aveva ragione, ma non le veniva in mente nessuno che potesse odiarli al punto di aiutare quella pazza.
-Possiamo parlarne con Christopher.- disse lei.
-Ok. E dobbiamo parlare con lui anche del rapporto che ha con mio fratello; tutta quella tensione deve sparire.-
Caroline non era certa che Edward sapesse che a Will piacessero gli uomini: non voleva assolutamente dirlo, ma prima o poi se ne sarebbe accorto da solo.

William vagava per la casa come un'anima in pena: dopo essere tornati dalla passeggiata, lui e Chris, si erano baciati ancora, palpeggiandosi ovunque, impazienti di mantenere quel contatto che sapeva di passione e di dannazione. Nel vecchio mondo di Will, quei desideri erano sbagliati, contro natura e soprattutto sporchi. A lui erano sempre piaciuti di più gli uomini che le donne, a livello sessuale, tanto che aveva provato con uno scudiero che serviva presso la corte della fidanzata di Edward.
A Will piaceva quel ragazzo, più basso di lui, con lunghi capelli castani e due occhi da cerbiatto che lo avevano incantato da subito. Avevano consumato la loro passione nel fienile, tra il tanfo dei cavalli e il fastidio della paglia, poi si erano salutati come se nulla fosse accaduto. William aveva provato entrambi i ruoli, gli era piaciuto tutto e a quel punto era certo che fosse "contro natura" il suo essere; per questo non ne aveva parlato mai con nessuno, nemmeno con suo fratello, probabilmente la persona di cui si fidava di più. Nel cuore della notte si recava nei vari quartieri in cui si dava appuntamento con persone come lui; trovavano una camera d'albergo, e appena finito fuggivano via. Ovviamente indossavano delle maschere per non farsi riconoscere, o dei cappucci di mantelli pesanti. Will sapeva che sotto quelle maschere si celavano i volti di politici, cavalieri, ministri, giornalisti, tutti con moglie e prole. William non voleva diventare così; non voleva nascondersi ma aveva anche molta paura.
Se prima era solo un bisogno fisico, ora era qualcosa di inspiegabile e fastidioso che faceva contorcere le budella di Will. Quello che sentiva per Chris non era solo un'attrazione. E questo lo faceva incazzare davvero.
Camminava nel corridoio del piano superiore per cercare qualcosa da fare, quando vide una luce proveniente dalla camera di suo padre. Si affacciò in allerta: negli ultimi tempi dovevano stare tutti il doppio attenti rispetto al solito.
Ma la luce che sentiva era calda e avvolgente, sembrava fosse un richiamo gradito verso una meta che Will non aveva paura di raggiungere.
Entrò in quella camera così familiare e vide qualcosa che lo lascio senza parole: la luce che lo chiamava non era altri che sua madre Julia. Era una donna alta, dalla pelle candida, le labbra piene, due occhi che facevano girare la testa a chiunque. Per non parlare dei suoi lunghi capelli biondi, così morbidi e sensuali, che la facevano assomigliare ad un angelo da viva. Ora che lo era veramente, William si gettò tra le sue braccia, trovando quel calore che lo aveva chiamato e piangendo come una ragazzina.
-Tesoro mio. Sei così bello, ed Edward anche lo è. Ho aspettato così a lungo prima di potervi parlare, ma alla fine siete stati voi a realizzare il mio sogno. Grazie all'amore, Will.-
Il ragazzo non capiva dove fosse il suo merito, alzò gli occhi verso quelli della madre, identici ai suoi, le regalò un sorriso radioso e parlò tra le lacrime.
-Mamma, come avrei potuto io aiutarti? Tu non sei tra noi, sei migliore, lo sei sempre stata. Quando ho scoperto che avrei trascorso l'eternità in questa casa ero felice: volevo stare con la mia famiglia per sempre, e nella realtà non potevamo. Tuttavia quando mi sono accorto che c'erano tutti meno che te, oh mamma, volevo morire di nuovo per raggiungerti, o semplicemente per averti qui con noi, incatenarti ad un mondo che non era più il nostro e che ora possiamo guardare da una certa distanza. Mamma perché non siamo tutti insieme?-
-Amore mio, purtroppo le vie del Signore sono varie ed imprevedibili. Al momento della mia morte, io mi ero realizzata: avevo l'uomo che amavo anche se non era legalmente mio, ma mi bastava; avevo due figli meravigliosi, che amavo con tutta me stessa, anche se non potevano stare con me e non potevo vederli crescere; avevo il mio lavoro ed ero indipendente, ma pagavo un affitto così alto che era difficile arrivare a fine mese con qualche risparmio in più. Però Will, tutto quello che avevo mi bastava. E ti assicuro che non è sano accontentarsi. È vero che proprio perché mi ero rassegnata e accontentata adesso posso riposare; ma i rimpianti? I sogni? Tutto ciò che potevo fare? Non mi sono realizzata davvero William. Per questo sono qui: per dirti che voi potete ancora farcela. Come ho già detto, i metodi di Dio sono imprevedibili, e non stupirti quando ti dico che lui ha avuto compassione. Questa è un'occasione William! Io sono qui perché voi avete provato amore, uno degli obiettivi che vi eravate inconsciamente prefissati in passato. Sono qui perché Edward ha imparato a sbloccare i suoi sentimenti, perché è tornato a dipingere, perché ha perdonato suo padre. Sono qui perché Richard ha finalmente messo al primo posto la famiglia; sono qui perché Amir si è rilassato per la prima volta nella sua vita, per Marcus che da del tu al suo padrone considerandolo finalmente un amico. E tu, amore mio, tu devi ancora sbloccare tutti i tuoi obiettivi, e non c'è bisogno che ti dica quali sono; ma sono sicura che ci riuscirai, perché sei William, e per quanto gli altri possano calpestarti, umiliarti, usarti, tu rialzerai sempre la testa e tornerai a combattere.-
William non riusciva a contenere l'emozione, non più. Ormai piangeva come una fontana ma aveva finalmente capito il perché del cambiamento in ognuno di loro. Stavano tornando umani perché stavano realizzando gli obiettivi che si erano impostati in vita.

INDELEBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora