7.

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Caroline stava comodamente seduta a gambe incrociate sul divano ocra del salone; accanto a lei, i bellissimi cavalieri dei Von Fustë parlavano dei bei tempi andati, per vantarsi, per ridere ed anche per deprimersi.
-Dio, ricordo quando Edward ha vinto contro il principe di Spagna nella giostra!- Disse Marcus, il prediletto di Edward.
-Si! E quando il signor Von Fustë ha sorpreso i ladri in soggiorno? È stato divertente!- Disse Amir. Gli altri due, Rudolph ed Andrew, si tenevano la pancia dalle risate, ripensando a quei momenti e Caroline sorrideva di rimando, contagiata dalla loro ilarità. Nel frattempo, un pensieroso Christopher preparava il pranzo: non faceva altro che chiedersi dove fosse Will, ma non voleva dirlo ad alta voce, temendo che qualcuno sospettasse o conoscesse ciò che era accaduto la sera prima. Lo aveva baciato davanti a tutti -ok era un innocuo bacetto a stampo- ma William era un ragazzo di altri tempi, e Chris aveva paura di allontanarlo. I cavalieri non avevano detto una parola, forse perché non li avevano visti, ma Edward? Di sicuro Will lo avrebbe detto al fratello, e lui si sarebbe infuriato veramente: Chris si preparò mentalmente a fare la valigia per trasferirsi lontano da quella casa. Proprio in quel momento poi, il suo cellulare prese a squillare: era Dave. Da quando aveva "assaggiato" Will, Dave era diventato un ricordo lontano, assolutamente eclissato dalla figura delicata e forte del fantasma, dalle sue labbra fredde in contrasto con un corpo bollente dentro. Chris ancora cercava spiegazioni sul potere che William esercitava su di lui.

Caro udì perfettamente la conversazione tra suo fratello e Dave: parlavano di un viaggio, al mare, non lontano da Londra, il mese prossimo. Si chiese se anche stavolta, fosse davvero necessaria la presenza di Christopher.
-Fai impressione quando pensi. Più di quando ripeti ciò che studi.- Esclamò all'improvviso Edward, sbucato letteralmente dal nulla.
Caroline per poco non ebbe un infarto.
-Dio, per poco non mi uccidi dallo spavento... aspetta, mi hai spiata mentre studiavo?- chiese sgomenta.
Edward la spiava sempre: evitava di seguirla in bagno o di guardarla mentre si spogliava solo perché era un gentiluomo e perché suo padre gli aveva insegnato le buone maniere, altrimenti l'avrebbe fatto. La osservava cercando di non farle percepire la sua presenza, restando costantemente invisibile, immobile e concentrato sull'aura incandescente che emetteva lei. Adorava vederla studiare e ripetere fino allo sfinimento, perché bruciava di passione per quello che amava fare e ci metteva tutta se stessa. Adorava vederla intenta a sistemarsi i capelli, a mordersi le unghie, a cucinare, a mangiare ed anche a ballare in quel modo buffo, ancheggiando di qua e di la, quando riordinava la sua camera e quella del fratello.
Ma davanti a lei, mentì spudoratamente.
-Io non ti spio; ti sento.-
-Oh, non credevo di essere molesta. Scusa Chris se parlo ad alta voce!-
Christopher la guardò interrogativo, e poi riprese a cucinare i petti di pollo.
-Spero di non averlo disturbato quando studiava...- Disse Caroline pensierosa. Edward trattenne una risata. "Subito a pensare a tuo fratello, ti capisco." Pensò il fantasma.
-Caro è pronto!- Annunciò Chris mentre parlava ancora con Dave.
-Ok ti farò sapere... si, si. Non ti preoccupare... ma no! Dave non sono scemo! No! Ok, ok, ci sentiamo.-
Caroline ed il fratello iniziarono a mangiare sotto lo sguardo di Edward.
-Sai per caso dove è finito il mio fratellino?- Disse ad un tratto il fantasma a Chris.
-Ehm, perché lo chiedi a me? N-Non lo puoi vedere tu anche se si rende invisibile?-
Caroline sospirò sconfitta: Chris era un disastro a difendersi, per fortuna c'era lei che, in quanto a parlantina, non la batteva nessuno. Tuttavia, era evidente che Chris sapesse qualcosa, ed essendo curiosa lei stessa attese la disfatta del fratello.
-Se lui non vuole rendersi visibile a tutti, neanche io posso vederlo.-
"Altra regola dei fantasmi" pensò Caroline.
-Ah... beh io non lo vedo da ieri sera.-
-BUGIARDO!- Disse Amir, il cavaliere.
-Amir percepisce quando qualcuno dice una bugia grande come l'Inghilterra.- Spiegò Marcus.
-Quindi tu sai dov'è mio fratello!-
-No, non so dove si trova ma probabilmente è colpa mia se è sparito. Forse, l'ho spaventato.- Si scusò Chris.
Edward tremò d'ira, si avvicinò al ragazzo e disse a denti stretti:
-Se gli hai fatto del male giuro su Dio che ti ucciderò.-
Scomparve agli occhi dei presenti lasciando dietro di se una scia di terrore che sconvolse tutti.

William guardava la sua città immaginandola come era una volta. Londra non aveva perso il suo fascino malinconico ma era sicuramente meno bella di quella del 1800. Pensava a quando da bambino, suo padre lo portava nelle filiali della sua azienda, dalla regina, al parco, a vedere gli spettacoli al teatro e al circo, o semplicemente per fare una passeggiata sul Tamigi. A Will mancavano quelle piccole cose, le attenzioni, le sorprese e l'avventura. Per questo si era spaventato quando Chris l'aveva baciato; quando lo aveva fatto la prima volta, erano entrambi poco lucidi per pensarci, ma quella mattina? William non sapeva con chi parlarne: l'unica che avrebbe potuto capire era Caroline, ma lei era la sorella del diretto interessato e non gli sembrava il caso. Edward... Ed gli mancava come l'aria, gli mancavano i suoi sorrisi, i suoi consigli, anche i suoi rimproveri. Erano cresciuti in simbiosi, avendo pochi anni di differenza, ed il maggiore era sempre presente per Will. Ma ora? Dov'era Ed? Dov'erano le loro chiacchierate, i loro scherzi, le prese in giro ed i battibecchi? Lo voleva li, con lui, su quel vecchio davanzale dello studio di Von Fustë padre.
-So che sei qui, fatti vedere.-
La voce di suo fratello lo riscosse inducendolo ad apparire ai suoi occhi.
I fantasmi si osservarono per un tempo che sembrava infinito, poi si sorrisero.
-Che ha fatto Christopher? Ti ha fatto del male?-
-Ed non preoccuparti, non mi ha fatto del male, non potrebbe mai. Anche se siamo i vecchi coinquilini di questa casa, loro non ci vogliono cacciare. Sei tu quello che lo vuole.-
-Perché è NOSTRA!-
-No, non lo è più!-
Di nuovo, si osservarono, stavolta con la sfida negli occhi così simili. Un fratello poteva ritrovare se  stesso negli occhi dell'altro.
-Ed, ti prego, deponi la spada.-
-E tu non sparire.-
-Mi ero solo spaventato per una sciocchezza ma ora..-
-Non in quel senso.- lo interruppe Edward.
-Non sparire dalla mia vita Will, non ce la faccio.-
-Ed non era mia intenzione. Non potrei mai separarmi da te, sei mio fratello, il mio migliore amico, la mia metà, la mia parte migliore: non potrei mai metterti da parte!-
Edward fuggì da quella stanza, senza dire una parola.
William sorrise perché sapeva che Ed aveva le lacrime agli occhi.

-E dai Caro! Non hai altri impegni, e potrai sempre portarti i libri per studiare!-
Christopher insisteva con Caroline da circa mezz'ora, per convincerla a partire con lui per Brighton la settimana successiva. Stavolta Dave aveva bisogno di una spalla durante un convegno che sarebbe durato quattro giorni, nella bella Brighton. Caroline aveva subito rifiutato perché non voleva stare con Dave e suo fratello che si rinchiudevano in camera o che flirtavano continuamente.
-Te l'ho detto, la risposta è no!-
-Che sta succedendo?- Chiese William apparso all'improvviso.
Gli spiegarono tutto ed il fantasma palesò il suo interesse per Brighton raccontando di quando c'era stato da bambino con Edward e i loro genitori.
-Potreste venire anche voi! Allora verrei anche io!- Disse Caroline che adorava la compagnia di Will.
-Non possiamo uscire dal palazzo. Una volta una nostra domestica ci ha provato e per poco non spariva: ci disse che si sentiva bruciare ovunque, che la gola le stava scoppiando e noi vedemmo i suoi contorni sbiaditi. Siamo relegati qui.- Concluse William con non poca malinconia.
-Nessuno ci ha mai riprovato da quel giorno?- Chiese Chris cercando di non perdersi in quegli occhi ghiacciati.
-No nessuno.-
-Capisco..- Chris stava sicuramente pensando ad una soluzione, o al perché di questo divieto, pensò Caroline.
All'improvviso udirono il suono del campanello. William si rese subito invisibile e Caroline aprì il portone: era Grace.
-Carol ho bisogno del tuo aiuto per fare le slide al computer, sono negata in queste cose.-
-Ma certo Grace.-
-Davvero Christopher non so come tu faccia a far incavolare il signorino Edward ogni volta...- Disse una voce che apparteneva ad Amir ma che Grace non conosceva ovviamente. Il fantasma si era abituato a rendersi visibile per i fratelli Black, e mai avrebbe pensato che qualcuno gli facesse visita a sorpresa. Dunque, il cavaliere si bloccò sulla grande scala guardando con gli occhi sgranati la nuova arrivata, bella come una giornata primaverile. Grace dal canto suo, pensava che Amir fosse una gemma del deserto, con la pelle scura e gli occhi di quel colore interessante. Ma qualcosa non quadrava, pensò: perché è vestito in quel modo? Perché ha il suo nome scritto in faccia di quel colore scintillante? E perché le sue braccia sono ricoperte di scritte che recitano: innocente?
-Grace, posso spiegare.- Disse Caroline poco prima che la sua migliore amica facesse due più due ed esclamasse:
-È un fantasma!-

INDELEBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora