Due giorni dopo
La festa era andata alla grande; fiumi d'alcol, musica, vestiti grandiosi, cibo in abbondanza e tanto divertimento. David era stato carinissimo con Caroline: avevano ballato insieme, parlato a lungo e lui, alle 5:00 del mattino, l'aveva riaccompagnata a casa. Grace era stata corteggiata da vari ragazzi, ma lei voleva solo divertirsi con Caroline e li aveva tutti respinti. Una volta tornate a casa erano sprofondate in un sonno profondo e si erano svegliate il giorno dopo, alle 15:00, a causa dei crampi della fame. Non avevano degnato nessuno di uno sguardo per quanto erano stanche. Il giorno seguente erano dovute andare all'università di mattina e per questo, non avevano incontrato nessun abitante della casa.
Tuttavia, quella mattina, Grace tornò a casa sua e Caroline incontrò William in cucina che preparava la colazione.
Si salutarono e lui le porse un piatto con due fette di pane tostato piene di marmellata alla ciliegia, un macaroon rosa, ed una tazza fumante di caffè.
-Sai Will... era da un po' che volevo chiedertelo.-
William si sentì tremare le gambe: cosa voleva chiedere? Sperò con tutto se stesso che non riguardasse il suo rapporto con Christopher, perché si sarebbe imbarazzato troppo a parlarne e soprattutto, non sapeva neanche lui in che situazione si stavano cacciando.
Per fortuna la ragazza aveva deciso di stare a vedere come si sarebbe evoluta la cosa;
-Dimmi Caroline.-
-Ci sono alcuni quadri, in giro per la casa, molto molto belli. Credo siamo ad olio. Sono più che altro luoghi, Londra, Parigi, Roma, Barcellona... sembrano così attuali che ho pensato fossero stati portati qui da qualcuno. Ma voi avete cacciato chiunque, senza neanche dare il tempo di sistemarsi in casa, perciò dovevano essere già qui ai vostri tempi.-
-Si, sono in questa casa dal 1800. Ti piacciono?-
-Molto! E piacciono anche a Grace, e a Chris. Ma anche ad altri miei amici che sono stati qui alla festa. Sembrano davvero attuali. Chi è l'artista?-
-Oh lui era bravissimo. Riproduceva fedelmente la realtà, come puoi vedere, ma dipingeva anche i suoi sentimenti, ciò che quei luoghi gli trasmettevano. Era davvero profonda come persona. Purtroppo, da un certo periodo in poi non produsse più.-
-Oh che peccato. Ma se mi dici il nome magari possiamo trovarne degli altri ed acquistarli! Sai che i soldi per noi non sono un problema.-
-Difficile trovarli. L'artista non dipinge più Caroline... perché l'artista è Ed.-Il London Grafic Centre era un esplosione di oggetti, colori, stoffe, carte, penne e simili, così grande, che Caroline si sentiva girare la testa.
Non aveva portato nessuno con se, neanche Grace, perché voleva farlo da sola. Voleva comprare un regalo ad Edward, qualcosa di speciale nella speranza che ricominciasse a dipingere. Aveva pensato a lungo alla possibile reazione del ragazzo, e la più quotata era sicuramente quella in cui Ed, incazzato nero con lei, lanciava il regalo, le valigie e persino Caroline fuori di casa. Scenario terrificante ai suoi occhi. Tuttavia, una forza oscura l'aveva portata nel negozio di belle arti più fornito di Londra, che per giunta si trovava vicino casa.
Ora...
Voleva regalare ad Edward dei colori incredibili, particolari, entusiasmanti, che lo potessero ispirare. Non aveva trovato molto perché si sentiva disorientata, ma grazie ad una commessa, aveva comprato innanzitutto tre tele giganti ed una piccola. Un set di pennelli dal gambo lungo perché si immaginava Ed, concentrato che si rigirava tra le dita quei fantastici pennelli. Mancavano i colori.Il giorno seguente
Edward discuteva con Marcus riguardo qualche libro che avevano letto, quando William si avvicinò a loro con uno strano sorrisino stampato in faccia.
-Auguri Ed! Ti voglio bene.- e lo abbracciò forte, felice di poter festeggiare il suo compleanno.
Edward lo lasciava fare perché gli voleva troppo bene per dirgli che ormai, non gli interessava più festeggiare. Erano morti, tutti quanti, da troppo tempo ormai, ed i compleanni si ripetevano all'infinito, tutti uguali per loro. Tuttavia, amava troppo suo fratello, ed anche i cavalieri erano sempre contenti di festeggiare.
-Grazie Will. Anche io te ne voglio.-
-Sai... vogliamo organizzare una festa. Una vera festa. Non le solite che facciamo da anni. Una come quella che ha fatto Caroline a Simon. Dove tutti ballano, bevono e giocano!-
-William. Sai che cerco sempre di accontentarti, ma capisci che noi non possiamo fare una festa del genere? Siamo fantasmi.-
-Ma...- tentò di ribattere il più piccolo.
-Siamo morti William!- Sbottò Edward.
William, visibilmente ferito, si rese invisibile (gesto che non faceva ormai da molto tempo) e se ne andò da quella stanza.
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INDELEBILE
ParanormalUna nostalgica Londra del 2013 fa da sfondo ad una serie di eventi che porteranno due fratelli ed i loro amici a scoprire un mondo parallelo, proveniente dalla Londra del 1800. Leggenda e realtà si fondono sgretolando i confini scientifici, facendo...