Amir guardava i surfisti destreggiarsi tra le onde dell'oceano, provando una leggera invidia: anche lui voleva cavalcare quella massa d'acqua, sentirsi potente e libero tra i flutti.
Grace gli aveva proposto di prendere lezioni e lui ci aveva realmente pensato; poi si era abbattuto poiché in quattro giorno nessuno era disposto ad insegnargli quanto meno le basi. Inoltre aveva capito che qualcosa non andasse bene quando, la sera prima, Grace e Caroline avevano proposto di mangiare in camera loro e tutti si erano presentati meno che Chris. William era lì anzi, il suo corpo era lì, ma la testa era da tutt'altra parte. Amir aveva cercato delle risposte guardando Grace, ma lei lo aveva invitato a non andare a fondo. Cosa stava succedendo? Con quel viaggio dovevano allontanarsi dallo stress, dalla città e soprattutto dagli zombie. E lui si stava innamorando di quel luogo, Brighton, così diverso da Londra e dalle altre città che ricordava di aver visitato in vita. Nessuna lo aveva rapito così.
-Hai deciso di provare?- Chiese Grace.
Amir si voltò verso la ragazza e guardandola, pensò di aver davanti il sole. Grace quel giorno, indossava un abito lungo bianco traforato in vari punti, svolazzante attorno alle caviglie, un paio di sandali di cuoio ed i capelli lunghi e biondi semi raccolti. Il vento tipico di Brighton le scompigliava quella massa quasi riccia di capelli facendola sembrare un leone. Quel giorno faceva più caldo del solito ed anche Amir si era vestito leggero con bermuda e polo.
-No, non credo proverò mai. Potrei anche innamorarmi e non staccarmi più da questa città. Sarebbe un problema.-
-Già... sarebbe un problema.- Sospirò Grace pensando alla condizione di Amir. Ormai era abituata a vederlo chiaramente, vestito come un ragazzo del loro secolo, sempre presente in casa Black, che spesso si dimenticava che fosse un fantasma. Che fosse morto, tanto tempo prima. E si intristiva al pensiero che un giorno lei sarebbe morta e lui sarebbe rimasto sempre giovane e fermo in quella casa maledetta.
-Sento gli ingranaggi della tua testolina da qua. Grace, rilassati ogni tanto.-
-Si ecco, scusami. Pensavo agli zombie.-
Non era falso: ci aveva pensato spesso Grace quel giorno alla sua aggressione e a quella di Caroline. Perché solo loro in tutta la città? Erano programmati per attaccarli? Avevano a che fare con i loro "amici" fantasmi?
-Grace... che sta succedendo tra William e Christopher?-
-Io... non lo so di preciso ma credo tu ti sia accorto dei loro sguardi no?-
-Si ma ai nostri tempi una cosa del genere non era tollerata. So bene che ora è diverso, ed io a William voglio comunque un bene dell'anima. Il problema è Chris.-
-Si lo so. In questo momento Caroline gli sta parlando. William è luce: è normale che Chris lo voglia, ma noi faremo di tutto per impedirglielo. Will è troppo fragile.-
-No non lo è; ma quando si tratta di Chris...-
Restarono in silenzio a guardare le onde, Grace con la testa poggiata sulla spalla di Amir.
Amir che si chiedeva invece cosa stesse succedendo tra lui e la ragazza sole.-Tu! Che cosa gli hai fatto, maledetto bastardo?!- Caroline era andata diretta al punto quando aveva visto suo fratello appartarsi nello studio improvvisato sul set fotografico.
-Caroline che diamine ti urli? Vuoi farti sentire da tutti?-
-Almeno saprebbero con che stronzo hanno a che fare! Voglio sapere cosa gli hai fatto per ridurlo in quello stato.-
-Qu-quale stato?- Chris era seriamente preoccupato per William: è vero era uno stronzo, aveva provato a coinvolgerlo in una cosa sporca, ma era fuori di se, ed ora che si rendeva conto della situazione, era mortificato.
-Era sconvolto Chris! Non ha voluto dire nulla, è caduto nel mutismo totale! Ma so per certo che c'entri tu!-
-Caroline. Non posso dirti quello che ho fatto, perché mi vergogno troppo.-
Caroline lo guardò basita: era davvero grave. Come aveva potuto? A Will poi, un ragazzo dolcissimo e buono con tutti, sempre in apprensione per il fratello maggiore, accorto e premuroso verso i cavalieri ed i Black.
-Chris, voglio che tu gli chiedi scusa e che non gli parli mai più.-
Per Christopher, quelle parole e condizioni furono come una coltellata in pieno petto. Lo avrebbe visto tutti i giorni, perché vivevano sotto lo stesso tetto, ma non avrebbe potuto toccarlo, baciarlo, parlargli, farlo sorridere in quel modo che amava tanto. Aveva cacciato Dave perché il solo pensiero che qualcun altro lo toccasse all'infuori di lui lo faceva impazzire. Che egoista che era, pensò con amarezza. Non era riuscito a proteggerlo da quel mostro che era: Christopher non si sentiva diverso da suo padre, la persona che più disprezzava al mondo. Non aveva avuto riguardi per Will, e ora ne pagava le conseguenze.
-Ok.- Sospirò. Caroline guardò suo fratello, così spento e moggio che stentava a riconoscerlo. Non c'erano dubbi sui sentimenti che provava per Will, ma Caroline sapeva che suo fratello non era fatto per amare senza ammalare l'altra persona. Era dipendente da tante cose tra cui la droga, l'alcol, il fumo e il sesso; sarebbe stato sempre Chris, ma non lo era quando si faceva ed impazziva, o quando beveva così tanto da dimenticarsi il proprio nome. Caroline lo amava come fratello, ma lo odiava quando si trasformava.
-Siamo d'accordo allora. Tu gli chiedi scusa e non gli rivolgi mai più la parola.-
-Va bene.-William stava mangiando indisturbato i suoi waffle al caramello: era uno dei piatti moderni che lo aveva conquistato immediatamente, ed ora ogni mattina li preparava a casa. Quel giorno ovviamente lo aveva ordinati per la colazione e gli vennero serviti con un pugno di fragole ed un cappuccino fumante. Suo fratello, accanto a lui, aveva scelto la colazione salata, con bacon praticamente carbonizzato e uova strapazzate. Mangiavano in religioso silenzio perché, anche se Ed non sapeva cosa fosse accaduto, sentiva che c'era qualcosa che non andava e sapeva bene che William gliene avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto. Il più piccolo quindi apprezzava quel silenzio e sperava di non rivedere Chris e Dave per un po'. Proprio mentre terminavano i rispettivi piatti, udirono un urlo soffocato provenire dalla camera accanto, quella delle ragazze. Dunque si precipitarono a vedere e trovarono la porta spalancata piena di graffi e buchi, l'interno della stanza era sottosopra e di Grace e Caroline nessuna traccia. Perlustrarono anche il bagno, la cucina, il guardaroba: niente. William udì nuovamente un lamento isterico e seguì il suono trovandosi davanti ad una finestra. La aprì e rimase sconvolto per pochi secondi prima di chiamare il fratello: Grace e Caroline, entrambe imbavagliate e legate, giacevano sul cornicione dell'hotel, la bionda in stato di incoscienza, la mora che invece cercava di chiamare aiuto. Quando vide William ed Edward si sentì sollevata e due lacrime di gioia le sfuggirono dai grandi occhioni blu.
Edward attraversò il sottile cornicione con cautela ma in fretta, prese prima Grace che era svenuta e la passò a suo fratello che la adagiò sul letto. Poi prese Caroline, liberandola del bavaglino e delle funi, e la ragazza si aggrappò a lui allacciando le braccia dietro il suo collo e rifugiando il viso nell'incavo del collo di Edward. Il ragazzo sentiva le lacrime calde e solitarie di Carol che gli bagnavano la maglietta e pensò che chiunque fosse stato a toccarla avrebbe pagato.
La riportò in camera e la ragazza tranquillizzò i fratelli dicendo che Grace era solo svenuta.
-Chi è stato? Lo hai visto in faccia?- Le chiese William con la sua solita dolcezza mista a fermezza. Edward non riusciva a pronunciare parola per quanto era sconvolto e furioso: tremava, gli tremavano le gambe e le mani, digrignava i denti e serrava gli occhi di tanto in tanto.
-Sono stati tre zombie. Noi abbiamo cercato di farli fuori ma in tre erano davvero troppo forti. Uno di loro ha dato una botta in testa a Grace molto forte e lei è svenuta. Quando sono rimasta sola è stato ancora più difficile; e poi ci hanno legato e messo sull'orlo di quel cornicione. Volevano buttarci giù ma hanno sentito gli schiamazzi di qualche bambino al piano di sotto e sono scappati.- Caroline raccontava tutto d'un fiato, perché se si fosse fermata avrebbe pianto. Aveva avuto realmente paura stavolta: non c'era nessuno, non era a casa sua e pensava che sarebbero morte lì una volta che gli zombie fossero tornati.
William la tranquillizzò con uno dei suoi sorrisi e poi si dedicò a Grace, cercando di svegliarla delicatamente. Intanto, due forti braccia la cinsero da dietro all'altezza delle spalle. Caroline si trovò immersa in due bicipiti che ben conosceva, ed il proprietario poggiò la testa sulla sua, aspirando il profumo che lei emanava.
-Va tutto bene. Io sono qui.-
-Ok.-Adorava trarre degli agguati a quelle ragazzine: cercavano sempre di ribellarsi ed era divertente vederle fallire. I suoi bambini, così adorava chiamarli, miglioravano di giorno in giorno, erano sempre più forti è sempre più umani. L'unica pecca era il loro tanfo, tipico dei cadaveri, che non poteva nascondere. Per questo cercava sempre i morti più recenti, più integri e freschi, magari seppelliti senza bara.
Amava giocare con la mente delle persone, sperimentando sempre nuove torture, per vedere fino a che punto la sua genialità arrivasse, ma ora doveva mettere un punto a quella storia. Il suo obiettivo principale era distruggere quel piccolo legame che si era instaurato tra i Black e i Von Fustë, compresi amici e cavalieri. Ad esempio quella Grace sembrava piacere molto ad Amir e viceversa. Quel rapporto doveva distruggerlo insieme a quello tra Caroline ed Edward. Quella specie di intesa tra Christopher e William invece, si era spenta da se.
"Meno lavoro per me" pensò.
Un po' li invidiava: nonostante gli evidenti ostacoli, le due famiglie si erano unite ed avevano trovato un equilibrio. L'inizio non era stato dei migliori, "bei tempi quelli" pensò, ma poi si erano capiti tutti ed ora c'era addirittura un'amicizia tra loro.
"Tutto molto commovente, ma non posso permetterlo."
Si promise di distruggere tutta quella felicità.
Si disse che era forte.
Si disse che nessuno sarebbe riuscito ad ostacolare i suoi piani.
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INDELEBILE
ParanormalUna nostalgica Londra del 2013 fa da sfondo ad una serie di eventi che porteranno due fratelli ed i loro amici a scoprire un mondo parallelo, proveniente dalla Londra del 1800. Leggenda e realtà si fondono sgretolando i confini scientifici, facendo...