Due, sessantatré e settantanove [AnnaZarlenga]

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https://www.wattpad.com/story/91687243-due-sessantatr%C3%A9-e-settantanove

Genere: Storie Brevi
Trama: Nella Napoli della seconda guerra mondiale, una coppia cerca di sbarcare il lunario tra mille difficoltà. Un episodio drammatico legato al loro secondogenito metterà a dura prova la stabilità della famiglia. 
Racconto breve scritto nel 2004 e ispirato ai racconti della nonna.

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Vi dirò, che c’è lo zampino della memoria di una nonna si vede, e direi che è alla base dei pregi di questa relativamente breve lettura.
È una di quelle storie tutte sull’atmosfera, un po’ Andrea Vitali e un po’ Joyland di Stephen King (per la rubrica ICazziDiZzichini: adoro quel libro. È la prova inconfutabile che se scrivi divinamente puoi pubblicare un intero romanzo basato assolutamente sul nulla e il lettore, pur accorgendosene, se lo beve lo stesso con soddisfazione).
I personaggi sono strutturati quanto serve, i salti temporali snelliscono la storia quanto serve, i dialoghi pochi quanto serve; perfino il famigerato tell in questo caso è una scelta molto azzeccata e mi piace, perché stiamo parlando di un racconto nel senso più letterale della parola (ma non lasciatevi ingannare; l’equilibrio è fragile ma tangibile, e si finisce coinvolti comunque).
Il racconto, scritto su un unico capitolo, vuole trascinare nel fascino di un periodo passato più che nella trama, che è –immagino-  assimilabile a un fatto di cronaca locale molto romanzato ma non sembra voler andare a parare da nessuna parte in particolare; decisamente, riesce nell’intento. Si legge, e lo intendo in senso buono, senza pretese, e per il puro gusto di leggerlo; è impossibile non affezionarsi ai personaggi, pur conoscendoli solo superficialmente in quel modo che solo un resoconto di paese può trasmettere, e si seguono le vicissitudini dei protagonisti con quel vago misto di distacco e partecipazione con cui si ascoltano le storie di famiglia.
Credo che scrivere un pezzo del genere in modo efficace sia davvero difficile, perché tra il racconto fine a sé stesso e un mattone il confine è davvero labile; eppure, con grazia, l’autrice impolvera una tastiera contemporanea per farci scivolare alla Mary Poppins in un quadro più antico, che non lascia col fiato sospeso ma con sulla lingua il sapore di una merendina che da bambini adoravamo e ora non producono più.

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