https://www.wattpad.com/story/59711441-se-ci-sei-non-ho-paura-wattys2017Genere: Romanzi Rosa
Trama: Capelli rossi, occhi spenti e un dramma da cui fuggire. L'Alaska è il rifugio, è lo specchio, è il silenzio e la pace.
Judy guarda il paese al di là del vetro, vede il passato attraverso le foto e lo dimentica fingendo non sia mai esistito. Sporadici flashback, però, le ricordano cosa ha vissuto, che il dolore è duro a morire e che da sola non arriverebbe lontano. L'incontro con i suoi nuovi amici è imbarazzante e freddo, eppure saranno loro a fare da scudo ad ogni sua paura e le ricordano che solo la musica può salvarla, come ha sempre fatto.
Blake ha una chitarra, un plettro e spartiti su cui lavora ogni giorno. Suona per scappare dal suo mondo, per scordarsi delle cicatrici, per raggiungere luoghi sicuri.
Sarà la musica il nodo che legherà i due ragazzi indissolubilmente; sarà l'orgoglio, la paura, il passato a dividerli, a metterli alla prova, che li spingerà a chiedersi se è giusto restare in trappola o amarsi senza riserva.***********************************************************************************
Oggi parliamo di una branca di storie che personalmente mi ha sempre intrippata: quelle che parlano del ritorno alla vita dopo un particolare Evento Disastroso. Il primo mega-sottogruppo di ED è la morte di una persona cara, che ve lo dico a fare, ma in realtà il genere è molto più ampio, e rientra nella pericolosa categoria che può essere solo un successo clamoroso o una mattonata nei maroni, quindi una preliminare pacca sulla spalla all’autrice di oggi per essercisi lanciata.
Vogliamo una piccola rosa di esempi –per me- riusciti? Massì, dai la vogliamo. In rapida successione, snoccioliamo dei Ps:I love you, Elizabethtown, Always, volendo prenderla alla larga Il Colore Viola (ma amo questo film e lo citerei per qualsiasi cosa pur di diffonderlo, ndr.)
Premesso che sì, ognuno ha il suo modo di affrontare i traumi, il dolore è insindacabile e bla bla bla perché nessuno mette becco sulla cosa e quindi diciamo che ci siamo capiti e andiamo oltre, i più attenti potrebbero aver notato che ho citato solo film –e i più precisini fami notare che due di loro derivano da un libro, ma quello di Ps:I love you non mi è particolarmente piaciuto e Il Colore Viola ammetto con dolore che non l’ho ancora letto, quindi torniamo ai film; perché questa cosa?
Perché è relativamente più facile mostrare il dolore che raccontarlo, forse. O forse perché nel descrivere un argomento così delicato è facile lasciarsi trascinare dall’emozione e superare il confine tra intenso e patetico, e diventare un po’ pesante (vorrei far notare che invece la magnificenza dei film che ho citato è anche nella meravigliosa leggerezza che li permea, senza nulla togliere alla gravità delle perdite né alla sofferenza dei personaggi. Tradotto, se non li avete visti vedeteveli.)Ora, con queste premesse alle spalle e tornando alla storia di oggi: la trama è abbastanza tipica del genere, a partire dagli intramontabili compagni di scuola superespansivi che rendono parte la protagonista chiusa in sé stessa parte della cricca in due righe scarse (li adoro), ma ha degli elementi che si sforzano di uscire dai soliti binari per distinguersi. Me ne vengono in mente due, che mi hanno colpita: il fatto che la protagonista sia sì emotivamente accartocciata, ma spesso antipatica e meritevole di sberle pesantissime -come ho già detto all’autrice e che si potrebbe quasi considerare un punto a favore perché rende il personaggio meno vittima della vita e più tridimensionale- ma soprattutto (SPOILER!) un sentore di quello che chiamo con affetto e a distanza di vent’anni EffettoShiro ("Ti amo, Mila, ma non possiamo stare insieme perché devi pensare alla pallavolo". WTF?!)
In breve, è una storia godibile, assemblata in maniera attenta e scritta piacevolmente (se non per lo spazio che nei dialoghi separa le virgolette dal testo; con la visione su cellulare spesso dialogo e virgoletta vanno a capo separatamente rendendo la lettura meno scorrevole e facendomi sanguinare gli occhi). Quello che rischia di diventare un punto a sfavore è proprio il modo in cui viene trattato il trauma della protagonista.
Mi sta bene che si voglia mantenere un’aura di mistero sull’Evento Disastroso, ma –soprattutto nella prima decina di capitoli- viene davvero ripetuto di continuo, e immancabilmente in un riferimento alla fine di ogni capitolo; nel mio naturale cinismo, a una certa avrei voluto sbuffare a Judy che Ok, abbiamo capito, stai male e non vuoi ancora dirci come sono andate le cose, andiamo oltre?
Insomma, in una storia abbastanza tendente allo show nelle azioni dei personaggi c’è una sovrabbondanza di tell sui sentimenti della protagonista, e un’ulteriore sovrabbondanza di tell sui sentimenti della protagonista riguardo al suo Evento Disastroso; questo mi ha dato l’impressione che l’autrice avesse paura che i lettori non capissero fino in fondo il focus sulla base di dolore iniziale, e abbia voluto imboccarli a forza fino al soffocamento. Secondo me è un livello di narrazione che si può tranquillamente alleggerire, perché lo stile e la trama funzionano bene lo stesso e non c’è bisogno di sovraccaricare né l’uno né l’altro.
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Il Circolo della Spocchia - Recensioni
De TodoIl meglio degli autori, consigliato dagli autori stessi! (In questa raccolta verranno inserite le recensioni a tutte le storie che si sono prenotate per la lista "Il Circolo della Spocchia" sul gruppo facebook Wattpad Italia.)