31. мaммa!

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ ᴋɪᴍɪᴋᴏ_ғ sᴜ ᴇғᴘ.
















Mamma!

Quella domenica Sehun si alzò verso  mezzogiorno, mentre Luhan dormiva ancora. Nessuno poteva biasimarli, la notte precedente avevano fatto le ore piccole, sia per la festa che per altro. Il biondo decise di andare in pasticceria a comprare la colazione, se sempre riusciva a trovare qualcosa visto l'orario. Si preparò in fretta cercando di fare il meno rumore possibile, e lasciò un bigliettino nel caso Luhan si svegliasse. Si avviò fuori dal campus prendendo un taxi. Ci mise un po' ad arrivare a destinazione, le strade erano intasate e le auto non volevano saperne di circolare. Stufo di aspettare, pagò il tassista e proseguì a piedi. Il cellulare gli squillò. Pensava fosse Luhan e invece appena vide un numero straniero sullo schermò si pietrificò. Non aveva nessun amico straniero, a meno che non fosse chi pensava lui. "No, non può essere lei" pensò. Indugiò per qualche istante, ma rispose cercando di rilassare la voce.
-Pronto?-
-Sehun, sono io-
Disse una voce femminile con tono freddo. Era sua madre. Da quando sua madre si preoccupava di fargli una telefonata? Da quando aveva cominciato ad interessarsi a lui?
-Figlio mio, da quanto non ci sentiamo-
-Da quando te ne sei andata di casa- Sehun era ancora per strada e si fermò appoggiandosi al muro di un negozio, aveva bisogno di fermarsi e fare il quadro della situazione. Non riusciva a crederci.
-Già. Sono passati due anni da quando non ci vediamo, la tua voce sembra più matura-
-Suppongo tu non mi abbia chiamato per dirmi quanto sia cresciuto-
-No infatti. Ma negli ultimi tempi ho sentito particolarmente la tua mancanza. Sai, sono a Seoul in questo momento- Sehun sussultò, iniziando a tremare come una foglia.
-A... Seoul?- per quanto ne sapeva sua madre era andata a vivere in Inghilterra col suo nuovo compagno, non poteva credere che fosse tornata in città.
-E perché sei tornata?- Domandò esitante.
-Tuo padre mi ha chiamata un po' di giorni fa dicendo di essere preoccupato per te, così ho preso il primo volo ed eccomi qui-
-Papà preoccupato per me?- Sehun accennò ad una triste risatina sarcastica.
-E che mi dici di quel tipo, Mike? È con te?-
-No, lui è rimasto a Londra per motivi di lavoro, sono sola adesso. Vieni a casa a pranzo mi troverai lì-
L'ultima cosa che Sehun voleva in quel momento era una rimpatriata della famiglia Oh.
-Avrei da fare oggi-
-Per favore, voglio vederti. Vieni a casa-
Non voleva lasciare Luhan da solo per tutto il giorno, ma sua madre era tornata dopo due anni ed era più che normale che volesse riabbracciarla. Luhan avrebbe sicuramente capito.
-D'accordo. A dopo-
-Ti voglio bene Hunnie- sua madre riattaccò.
Sehun non credeva a ciò che gli era successo. Dopo due anni sua madre si era rifatta via. Dei tristi ricordi riaffiorarono nella sua mente. Aveva pianto, fino a non riuscire più ad aprire gli occhi appena saputo che la mamma se n'era andata con un uomo conosciuto in viaggio di lavoro, a Londra, era partita e non sarebbe più tornata, aveva abbandonato suo figlio, suo marito, la sua famiglia. Aveva cercato di contattarla i primi tempi, sul cellulare, con i social network, con qualsiasi mezzo, ma senza risultati. Se n'era fatto una ragione ormai. Cercò di non piangere, digitando un breve messaggio per Luhan, dicendogli che non sarebbe tornato al campus prima del giorno dopo, e chiamò nuovamente un taxi visto che non poteva andare a casa a piedi. La sua casa era una grande villa situata nella zona più ricca di Seoul, uno di quei quartieri lussuosi che si vedono sempre in televisione, ma non gli era mai importato più di tanto. Si chiedeva il perché di quell'improvvisa riunione di famiglia, che fosse successo qualcosa di grave? Era morto un parente? Mamma aveva lasciato quell'inglese dalla pelle scolorita per rimettersi con papà? O forse era incinta? Scosse la testa disgustato dopo quell'ultimo pensiero, il traffico si era un po' diradato e le auto circolavano, lentamente ma pur sempre meglio che rimanere bloccati.

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Luhan si svegliò sentendo la suoneria del messaggio che gli era appena arrivato. Strofinò entrambi gli occhi per mettere bene a fuoco la vista, e notò che era in camera di Sehun da solo. C'era un bigliettino sul comodino. "Se per caso ti svegli prima dell'una esci immediatamente da quella stanza o Baekhyun ucciderà prima te e poi me. Aspettami in camera tua, torno con la colazione o pranzo non saprei. Ti amo". Luhan sorrise e notò che erano le 12,40. Per un pelo. Si rivestì velocemente e corse in camera sua quando si ricordò del messaggio. Era di Sehun. Diceva di non aspettarlo né a pranzo né a cena, sarebbe tornato il giorno seguente, per motivi familiari. Il cervo sbuffò seccato, gli sarebbe tanto piaciuto trascorrere la domenica insieme a lui, uscire a prendere un gelato, andare al luna-park o semplicemente rimanere in camera a non fare una beata mazza. La famiglia veniva comunque prima di tutto e questo Luhan non poteva certo negarlo. Si rassegnò e chiamò Hyuna, la ragazza che aveva lasciato a parlare da sola come un'allocca che sicuramente gli avrebbe urlato in faccia di essere un maleducato e che parlare con il muro era più stimolante. Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere.

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Sehun arrivò davanti il cancello automatico di casa sua e suonò al citofono. Non aveva previsto di tornare a casa quel giorno e ovviamente non aveva le chiavi. Come al solito il cancello si aprì senza che nessuno rispondesse, il citofono era dotato di telecamera, quindi i suoi sapevano già in partenza che era lui. Entrò camminando lungo il sentiero in pietra bianca, sentendo un forte senso relax, dopotutto era a casa. Il portone era già aperto con le cameriere pronte ad accoglierlo come se mancasse da non si sa quanto tempo. Non si preoccupò nemmeno di salutare suo padre, poiché corse ad abbracciare forte sua madre, Minyoung. La strinse forte tra le sue braccia cercando di non far uscire le lacrime, ma uscirono da sole.
-Mamma- disse tra i singhiozzi che gli impedivano di parlare correttamente.
-Piccolo mio. Oddio fatti guardare! Cos'hai fatto ai capelli, cos'hai fatto al tuo corpicino?- Disse la donna piangendo insieme a Sehun.
-Sono cresciuto mamma. Anche tu sei cresciuta- Sehun avrebbe tanto voluto rimanere in quella posizione in eterno, stretto tra le calde e protettive braccia della sua mamma, che da troppo tempo non lo avvolgevano in un piacevole abbraccio. Il signor Oh sorrise commosso davanti a quella scena lanciando a Sehun degli sguardi affettuosi. Il biondo ricambiò il sorriso felice come non lo era mai stato, ma ad un tratto sentì il sangue gelargli nelle vene. Vide una figura femminile seduta sul divano di fronte a suo padre. Asciugò le lacrime per poter meglio vedere di chi si trattasse e il suo cuore perse un battito non appena vide Suzy sorridergli con gli occhi lucidi. Il sorriso di Sehun si spense in un attimo.

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Yuki~❄️
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тι ѕ¢яινσ υиα ѕтσяια...   || ℋυиℋαи|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora