47. ʟᴀ ᴠɪᴛᴀ ᴄᴏɴᴛɪɴᴜᴀ...

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ ᴋɪᴍɪᴋᴏ_ғ sᴜ ᴇғᴘ.
















La vita continua...

ALCUNI ANNI DOPO

-Lulu devi sbrigarti! Il tuo aereo parte tra due ore e tu non hai ancora finito di fare le valige!- Urlava Hyuna dalla camera da letto mentre prendeva vestiti a caso dall'armadio gettandoli dentro la valigia senza piegarli.
-Lo so, è che ieri mi sono trattenuto a lavoro fino a tardi! Sono tornato a casa distrutto e mi sono addormentato!-
Luhan la raggiunse con in mano spazzolino da denti, phon da viaggio e tutto l'occorrente per doccia, capelli e trucco. Hyuna lo guardò storcendo il naso.
-Sai che in albergo hanno gli asciugamani vero? Non vorrai portare anche quelli!-
-Che ci fanno qui dentro questi jeans? Sono fuori moda e mi vanno pure stretti, dovrei buttarli. E questa maglietta? Si può sapere perché mi hai riempito la valigia di roba che è passata di moda dall'anno scorso?-
-Piccolo e ingenuo Lulu, quella roba non è passata di moda sei tu che sei ingrassato. Usa un'altra scusa la prossima volta- il cerbiatto fece la linguaccia all'amica mentre prendeva dall'armadio dei vestiti decenti.
-Senti da che pulpito. Il tuo culo sta diventando talmente grosso che a stento passi dal portone d'ingresso- contrattaccò Luhan.
-Beh Yifan mi preferisce così- Hyuna notò che nella valigia di Luhan vi era anche una copia del suo libro "il ragazzo dai capelli d'oro". Lo aveva pubblicato un anno e mezzo prima in Corea e adesso aveva raggiunto anche Stati Uniti e Europa, guadagnandosi un successo internazionale.
-Perché te lo porti dietro?- Domandò la ragazza.
-È come un portafortuna per me, lo porto ovunque. Mi protegge- rispose Luhan accennando un sorriso.
-Si, vorrei vedere come ti proteggerà quando precipiterà l'aereo- il cerbiatto sgranò gli occhi. Aveva già abbastanza paura degli aerei di suo, ci mancava solo Hyuna a mettergli strane idee in testa.
-Scherzavo!- Disse lei, continuando a sistemare i vestiti.
-E pensare che hai scritto questo libro nel periodo peggiore della tua vita-
-Grazie per avermelo ricordato-
Terminarono di fare le valige e Hyuna prese la sua auto e accompagnò Luhan all'aeroporto. Aveva già salutato amici e parenti il giorno prima, i suoi genitori soprattutto non volevano lasciarlo partire. Dopotutto andava via solo per una settimana, non era poi la fine del mondo.
Grazie al successo del suo libro uno dei più importanti professori universitari inglesi, Benjamin Smith, lo aveva espressamente invitato ad una convention sulla letteratura contemporanea a Londra, lodando le sue notevoli capacità letterarie per un ragazzo della sua età. Luhan non se l'era fatto ripetere due volte, aveva fatto i salti di gioia quando aveva ricevuto l'email da Benjamin in persona.
Arrivati all'aeroporto di Incheon, Luhan salutò la sua amica abbracciandola forte.
-Mi mancheranno le tue battute squallide- disse.
-Andiamo, non starai via molto- i ragazzi si staccarono.
-Visto che non c'è tua madre qui, te le darò io un paio di raccomandazioni: fai attenzione quando attraversi la strada, sai in Inghilterra guidano al contrario, gli inglesi ci tengono alle loro tradizioni, quindi almeno fingi di apprezzarle, ah e scatta un sacco di foto non voglio perdermi neanche un angolo di Londra e...-
-Hyuna ok, ho capito! Hanno chiamato il mio volo, devo andare- i ragazzi si abbracciarono nuovamente.
-Sta attento Lulu- gli occhi di Hyuna erano lucidi, stava per mettersi a piangere quando Luhan si allontanò e sparì tra la folla.

⋆⋆⋆

Sehun e Jongdae frequentavano la stessa università, ormai erano diventati amici per la pelle.
Capitò quel giorno, che durante la lezione di letteratura inglese il professor Smith invitò tutti i suoi studenti alla convention sulla letteratura contemporanea che si sarebbe tenuta tra due giorni.
-Sarà molto istruttivo. Sono stati invitati scrittori famosi e non da tutto il mondo, vorrei che partecipaste tutti. Anche perché dovrete scrivere una tesi su uno scrittore presente alla convention a vostro piacere e parliate di un suo libro-
Il professor Smith non poteva essere più convincente.
Mentre tornava a casa, Sehun non faceva altro che lamentarsi con Jongdae al telefono.
-Io odio le convention di letteratura!- Cantilenava mentre percorreva il viale alberato che lo conduceva a casa.
-Perché? Io sarei curioso, non ci sono mai andato-
-Io si invece. Ti ricordo che mio padre è un professore universitario, cose del genere sono all'ordine del giorno-
-Andiamo Sehun-ah, anche se non vogliamo dobbiamo andarci lo stesso. Hai dimenticato la tesi?-
-Si e adesso tu me l'hai fatta ricordare. E va bene verrò, ma solo per questa volta. Io sono arrivato a casa, a domani Hyung-
-Ci vediamo- Sehun riattaccò e varcò la soglia della porta.
Minyoung e Mike non erano in casa, furono costretti a partire per Bristol poiché la madre di quest'ultimo era gravemente malata, non sapeva quando sarebbero tornati, ma era certo che sarebbero stati via per un bel po'.
Ora Sehun poteva finalmente godersi quella casa tutta per sé, gli mancava la solitudine. A differenza di suo padre, Minyoung non lo lasciava solo un attimo, era premurosa e si preoccupava per lui, forse anche troppo. Non rimaneva solo in casa da anni, è una sensazione magnifica poter fare ciò che si vuole senza crear disturbo agli altri. Dopo aver messo qualcosa sotto i denti, Sehun si piazzò davanti al televisore e lentamente si addormentò senza accorgersene.

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Yuki~❄️
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тι ѕ¢яινσ υиα ѕтσяια...   || ℋυиℋαи|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora