40. la parтenza

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ ᴋɪᴍɪᴋᴏ_ғ sᴜ ᴇғᴘ.

















La partenza

Sehun e Minyoung non ci misero molto ad arrivare all'aeroporto di Incheon, anche perché quest'ultima sfrecciava veloce come la luce, come se qualcuno la stesse inseguendo. Lei e Sehun non si erano scambiati nemmeno una parola per tutto il tragitto, l'atmosfera era resa più sopportabile dalla musica trasmessa alla radio.
-Siamo arrivati. Prendi le tue valige Sehun- disse la donna sorridendo.
Il biondo fece come gli era stato detto seppur controvoglia. Ormai si era rassegnato all'idea di dover partire, ma non per questo era meno triste. Accadde tutto talmente in fretta che nemmeno se ne accorse: il tempo del check-in e già era in aereo. Prima classe, non era certo una novità per lui. Prese il posto accanto al finestrino, in modo da poter vedere la terra mancargli sotto i piedi, era così che si sentiva in quel momento. Amava volare, vedere le case, i grattacieli farsi piccoli piccoli, ogni ostacolo insormontabile sembrava insignificante da lassù. Sua madre si sedette accanto a lui, e un hostess decisamente troppo truccata, gli disse di indossare la cintura di sicurezza, poiché l'aereo stava per decollare.

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Al suo risveglio Luhan si ritrovò nel suo letto, da solo. Sentiva le voci di Hyuna e Yifan provenire dalla cucina, chiedendosi cosa stessero confabulando quei due. Si alzò di scatto, col solo risultato di procurarsi un lieve capogiro. Si avvicinò ai suoi amici che si voltarono verso di lui preoccupati. Luhan li guardò confuso.
-Che succede? Dov'è Sehun? Di solito viene a trovarmi a quest'ora-
I due si scambiarono uno sguardo inquieto e si rivolsero verso il cervo.
-Ecco Lulu... dopo che sei svenuto io ti ho riaccompagnato al campus- disse Hyuna.
Non l'aveva mai vista così seria.
-Svenuto? Io?- Luhan non riusciva a ricordare.
-Si. Yifan ha parlato con il padre di Sehun, è tornato dieci minuti fa-
-Non capisco, perché ha parlato con lui?-
-Davvero non ricordi niente? Il messaggio, tu che vai a cercare Sehun a casa sua, sua madre...- Luhan ebbe come un'illuminazione. Adesso che aveva rimesso insieme tutti i pezzi del puzzle comprendeva appieno ciò che intendesse dire l'amica.
-Si adesso ricordo! Quindi che...- si rivolse a Yifan speranzoso di avere buone notizie. Purtroppo la sua faccia diceva tutt'altro.
-Mi dispiace Lulu. Sehun è partito all'estero con sua madre, pare che terminerà gli studi lì- disse.
Luhan si pietrificò all'istante. Tremava come una foglia, gli si bloccò il respiro , era un brutto colpo da incassare.
-A-all'estero? Ma dove?-
-Non ha voluto dirmelo, non so dove siano andati-
Quella era decisamente la più orribile notizia che avesse mai ricevuto in tutta la sua vita. Non sapeva dove si trovava il suo ragazzo, se ancora poteva definirlo tale, e non poteva far nulla per rintracciarlo. Il suo profilo facebook si era come volatilizzato, non poteva contattarlo in nessun modo. Si sentiva tremendamente impotente. Non riuscì nemmeno a piangere, il suo serbatoio era vuoto, poteva solo sperare che fosse Sehun a farsi vivo, cosa molto improbabile. Hyuna gli si avvicinò per abbracciarlo, ma lui la scansò.
-Per favore andatevene. Vorrei rimanere da solo- disse tenendo lo sguardo basso.
-Lulu ma...-
-No Hyuna, è meglio così. So che posso contare su di voi, ma per adesso preferirei stare da solo e riflettere. Yifan perdonami se ti chiedo di uscire dalla tua stessa stanza, ma ne ho davvero bisogno, anche solo per un'ora-
I ragazzi annuirono comprensivi e lasciarono Luhan da solo con sé stesso.

⋆⋆⋆

Il volo da Seoul a Londra durò circa 18 ore, scali compresi, e quando Minyoung riprese la sua auto, si avviarono verso casa sua. Si trovava in un quartiere residenziale abbastanza tranquillo, a circa 45 minuti dall'aeroporto. Sehun era davvero esausto, quel viaggio lo aveva stressato parecchio, ma nonostante ciò, non si addormentò in macchina.
-Che dici, vuoi fare il giretto più lungo per arrivare a casa?- Gli chiese sua madre.
Sehun annuì flebilmente appoggiandosi allo schienale. A Londra era ancora giorno, la città era piena di gente di tutti i tipi, c'erano un sacco di palazzi ottocenteschi, chiese medievali, era tutto così diverso da Seoul. Improvvisamente Sehun si sentì stranamente pieno di energie, la vista del Big Ben e del Buckingham Palace suscitarono il suo interesse, facendogli dimenticare per qualche ora i suoi problemi.
All'ora di pranzo Minyoung lo condusse in quella che sarebbe stata la sua nuova casa. Era una tipica casa inglese, classica, due piani più il soffitto, spaziosa, l'immancabile giardinetto attorno, molto confortevole. Minyoung e Sehun scaricarono le valige e si diressero verso l'ingresso.
-Aspetta un attimo...- Minyoung estrasse le chiavi dalla sua borsa ed aprì. Sehun rimase abbagliato da quella casa: era molto moderna a dispetto di come si presentava all'esterno, i colori sfumavano dal rosso al giallo, l'atmosfera era calda e accogliente e un delizioso profumino di pesce invase le sue narici.
-Hi my honey! Finalmente sei tornata!- Disse un uomo sulla trentina sbucando dal nulla.
-Mike!- Urlò Minyoung correndo ad abbracciarlo.
"Dunque è lui il famoso Mike. Dalle foto sembrava più brutto" pensò Sehun, ripensando a quando anni prima, aveva frugato tra le cose di suo padre trovando delle foto di sua madre e Mike quando all'epoca erano semplici colleghi di lavoro.
-Tu devi essere Sehun- disse Mike in coreano con un orribile accento inglese.
-Si- Rispose il biondo a monosillabi, assumendo la sua solita espressione apatica.
-È morto qualcuno per caso?- Continuò il fidanzato di sua madre, ma non rise nessuno. "Tu morirai di sicuro se non la smetti di torturare la mia povera lingua" pensò Sehun squadrandolo dalla testa ai piedi. Era alto sul metro e ottanta, bianchissimo, occhi azzurro ghiaccio e capelli biondi, barba di tre giorni e per quanto aveva potuto capire amava sua madre e cercava di essere simpatico, ma nonostante questo Sehun non riusciva a farselo piacere. Sua madre gli ordinò con gli occhi di essere gentile, ma tutto quello che Sehun riuscì a dire di gentile era domandare dove fosse la sua stanza.
La sua nuova camera si trovava al primo piano. Era la metà di quella vecchia, non c'era nessuna cabina armadio, semplicemente un letto a due piazze, due comodini, la scrivania, l'armadio e decine e decine di peluches dai colori pastello. Una grande finestra illuminava il tutto. Sehun si guardò intorno cercando di trovare un solo motivo per rimanere in quella cameretta per femminucce qualche attimo in più, ma si bloccò dall'andarsene vedendo sua madre sulla soglia della porta.
-Allora, ti piace?- Domandò sorridendo.
-È... carina. Troppo carina, è...-
-È stato Mike ad arredarla, sono contenta che ti piaccia-
-Ah quindi gli avresti detto di avere una figlia femmina? Capisco che avere un figlio gay possa confonderti le idee, ma non ti sembra di esagerare?-
-Hunnie ma questo non c'entra niente! Facciamo così, per oggi fai un piccolo sforzo e dormi qui, domani stesso andremo al centro commerciale a comprare qualcosa di più... ehm... maschile-
Cercò di accordarlo sua madre e Sehun annuì senza fare storie. Dopotutto non aveva alcuna voglia di litigare. Mike annunciò che il pranzo era pronto e madre e figlio scesero in sala da pranzo per mangiare.
-Sehun, per darti il mio benvenuto oggi ho preparato un piatto tipico del mio paese il Fish&Chips, sono sicuro che ti piacerà- disse Mike sfoggiando un sorriso inquietante.
-Grazie- si limitò a rispondere Sehun con poco entusiasmo.
Era davvero molto buono e mangiò tutto con gusto, senza però far capire a Mike che apprezzava ciò che avesse preparato e dargli questa soddisfazione. Dopo pranzo si rintanò nella sua stanza addormentandosi immediatamente pensando a Luhan.

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Yuki~❄️
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тι ѕ¢яινσ υиα ѕтσяια...   || ℋυиℋαи|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora