Prologo

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La mia scrittura è migliorata notevolmente dall'inizio alla fine di questa storia, quindi vi prego di non fermarvi ai primi capitoli ma di dargli una possibilità!

(p.s. Eren è un bambino solo in questo capitolo, dal prossimo è adolescente)

Levi
Oggi è il mio primo giorno di lavoro.
Devo presentarmi alla villa degli Jaeger, una delle più prestigiose famiglie del Giappone.
Nonostante abbia appena compiuto 19 anni, i signori Jaeger mi hanno assunto. Hanno detto che gli ho fatto una buona impressione, sin da subito.
Ho bisogno di denaro e questo è il modo più efficace per ottenerlo.

Fermo la macchina di fronte all'enorme villa che, secondo le indicazioni, appartiene agli Jaeger. Scendo dal veicolo dopo aver parcheggiato nello spazio apposito, poco più avanti dell'ingresso alla dimora. Chiudo lo sportello e la macchina per poi camminare verso la porta di quercia. La casa è di enormi dimensioni, dalle pareti bianco latte e il tetto spiovente.
Dall'esterno si notano immediatamente i numerosi balconcini e le numerose finestre.

Prima dell'ingresso sta un cortile, il prato è di un verde brillante e i fiori vicino all'ingresso rendono il tutto più colorato.

Suonato il campanello trovo ad accogliermi una donna. I lunghi capelli castani sono raccolti in una coda laterale, e i grandi occhi marroni mi scrutano. Il suo corpo magro, dalla pelle abbronzata, è coperto da un lungo vestito di un giallo sbiadito, una bella donna, non c'è che dire.

Dopo avermi osservato per qualche secondo mi rivolge un sorriso per poi farmi cenno di entrare. La donna è Carla Jaeger, l'ho incontrata, insieme al marito, ai colloqui di lavoro. Superato l'ingresso un'ampia stanza dalle pareti beige si para davanti ai miei occhi. Il pavimento è in parquet e le grandi finestre sui muri, che affacciano sul giardino, donano luminosità. Un ampio divano di un rosso scolorito è posizionato al centro della stanza, di fronte a un tavolino basso marrone scuro su cui è poggiato un vaso di fiori. Sulla parete di fronte al divano, che al contrario delle altre è in pietra, sta un grande televisione nero. Appena superato l'ingresso, sulla destra, si nota subito un pianoforte a coda, nero lucente. Infine, in fondo alla stanza, accanto alle scale, sta un grande tavolo di legno scuro e delle sedie disposte ai lati di esso.

Da una porta alla mia sinistra, esce il signor Jaeger, un uomo sulla quarantina dai lunghi capelli castani e un paio d'occhi verde sbiadito. Indossa un paio di occhiali dalla montatura chiara e ha una leggera barba scura sul mento e un accenno di baffi.

<<Ben arrivato Levi>> mi rivolge la parola l'uomo che si dirige verso il tavolo in legno, accanto alle scale, seguito da me e dalla moglie.
<<Come puoi vedere questa casa è molto grande e quindi c'è molto da fare, in carica di nostro nuovo maggiordomo, ci sono molti compiti che devi svolgere e regole a cui ti devi attenere>> continua.

Esatto, da oggi sarò il nuovo maggiordomo dei signori Jaeger.

Dopo avermi spiegato brevemente tutto ció che ero tenuto a sapere, la signora Jaeger mi porge un completo nero, da indossare in veste di maggiordomo e poi, dopo aver guardato suo marito, inizia a parlare. <<Levi c'è qualcosa che, durante il colloquio abbiamo tralasciato, spero non sia un disturbo. Noi abbiamo un figlio, ha soli 5 anni, quindi speriamo che tu possa andarci d'accordo>> finisce, per poi sorridermi.

Ecco, ovviamente ci doveva essere qualcosa che non andava. Un moccioso di 5 anni che gironzola per casa proprio non ci voleva! Se lo avessi saputo prima non avrei nemmeno accettato il lavoro... Hanno idea di quanto i mocciosi sporchino in giro?
Penso per poi guardare i signori Jaeger, che si sono dimostrati molto gentili nei miei confronti, con un cenno di disappunto.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora