Levi
Sono passati pochi giorni da quando Eren è diventato il mio ragazzo ed io continuo a pensare di non aver potuto fare scelta migliore, perché ogni volta che lo vedo sorridere, arrossire, ridere di gusto o semplicemente fissarmi di nascosto, non posso fare a meno di pensare di volerlo proteggere, di volerlo fare mio ancora ed ancora.Anche ora sento i suoi occhi color smeraldo su di me mentre facciamo colazione e, anche se so che pensa che io non lo noti, lo capisco che mi osserva di soppiatto, ma continuo ad ignorare il tutto, trovandolo incredibilmente tenero.
Nel momento in cui Eren si alza per andare a scuola, ed esce dalla porta d'ingresso di corsa a causa del suo, ormai abituale, ritardo, io e Carla rimaniamo soli nel grande salone, in silenzio.Solo quando a squillare è il telefono di Carla finalmente il silenzio che ci avvolgeva si spezza. La signora Jaeger risponde ed io riesco solo a sentire le sue risposte a monosillabi, che non mi fanno capire nè con chi sta parlando nè di cosa.
Solo dopo qualche secondo riesco a cogliere qualche frase che attira la mia attenzione.<<Una festa a sorpresa?>> sento domandare la signora Jaeger, con un grande sorriso.
<<Certo, qui si può fare>> continua.
<<Beh allora subito dopo scuola>> dice, sempre con il sorriso sul viso.
<<Grazie Armin, Eren ne sarà felice>> conclude, prima di salutare ed attaccare.La mia curiosità, solitamente quasi inesistente, si fa improvvisamente molta subito dopo aver sentito il suo nome, ed io mi ritrovo a domandare a Carla, tentando di non risultare indiscreto, di cosa stava parlando.
<<Oh! Visto che il 30 Marzo è il compleanno di Eren i suoi migliori amici volevano organizzargli una festa a sorpresa!>> esclama contenta, ed io mi blocco qualche secondo a sentire quelle parole.Non me lo aveva detto...
Penso, ritrovandomi a guardare il calendario e rendendomi conto che manca poco più di una settimana.
Sospiro finendo di sparecchiare per poi recarmi al piano superiore con passo lento e sedermi qualche minuto sul letto, con l'intento di leggere un libro per rilassarmi, ma la mia attenzione viene attirata da una lettera, la sua lettera, la lettera lasciata da Isabel.Facendomi coraggio la afferro e accarezzo la carta, assalto dal dubbio se riaprirla nuovamente.
Mi ero ripromesso di riportarla al più presto a Jude, a cui appartiene, ma prima volevo ragionare sulle sue parole.
Parole scritte con calligrafia leggera, delicata, come lo era lei.
Impresse su carta con l'inchiostro nero, quelle parole mi hanno dato non poco su cui riflettere.Decido di non aprirla, lasciandola sul comodino ritrovandomi, però, inevitabilmente a pensare al passato.
Ormai è finito, ma io mi rifiuto di cancellarlo. Non voglio cancellare lei, perché, nonostante tutto, era importante.Il resto della mattinata lo passo fuori dalla grande villa, perfettamente pulita e ordinata, per andare in un negozio di musica.
Era molto che non ci andavo e, improvvisamente, ripensare al passato ha fatto riaffiorare in me la bellissima passione che avevo per la musica, in particolare per il pianoforte, che non tocco da anni.Dopo la morte di Isabel, a cui dedicavo ogni singolo tasto, ogni nota, ogni sentimento racchiuso nei componimenti che suonavo, non ho avuto nessun altro per cui suonare quelle melodie leggere, per trasmettergli in qualche modo i sentimenti in me più profondi, impossibili da esprimere a parole.
Quello era il potere della musica, e lo è ancora, solo che finora non ho avuto più occasione di tirarlo fuori.
Eppure, ora, sono sicuro di avere qualcuno per cui suonare, qualcuno a cui dire qualcosa di importante, a cui trasmettere i miei pensieri, i miei sentimenti, i miei desideri. Trasmettergli tutto ciò che sono attraverso le note.
Ho bisogno di farlo.
Voglio farlo.
Per lui, e per me.
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My butler | ERERI/RIREN
Fanfic[COMPLETA] "Gli mordo le labbra perché ormai baciarle non è più abbastanza." Nonostante i dodici anni che lo separano dal loro primo incontro, Eren Jaeger non si è mai dimenticato del suo maggiordomo. Proveniente da una ricca famiglia del Giappone...