Eren
Osservo gli occhi di Levi, con il viso a pochi centimetri dal mio, che continua ad avvicinarsi.
Osservo le sue labbra rilassate.
Voglio baciarlo, voglio sentirlo.
Voglio stargli più vicino e voglio stringerlo.Questa volta sono io ad avvicinarmi, facendolo stupire. Mi preparo al contatto, chiudendo gli occhi.
Voglio assaggiare le sue labbra.
Sussurro lievemente sfiorando leggermente le sue labbra, con le guance in fiamme: <<Levi, fallo>><<EREN>>
Spalanco gli occhi alzando di scatto il busto. Mi guardo intorno confuso, infastidito dalla luce del sole mattutino, filtrato dalle tapparelle.
<<C-cosa?>> dico continuando a guardarmi intorno.Sono nella mia stanza, dalle pareti color vaniglia, sul materasso del grande letto posizionato all'angolo, vicino al muro. Guardo mia madre, che sorride. Gli occhi castani sembrano scintillare, non ha più occhiaie sotto agli occhi ed il suo viso è rilassato.
Sorrido vedendola, sono felice che stia meglio.Mi preparo velocemente per andare a scuola, nonostante sia molto presto. Io ed i miei amici abbiamo deciso di andare a fare colazione insieme.
Dopo essermi infilato la divisa scolastica e sistemato la cartella sulle spalle, apro la porta della mia stanza fermandomi, peró, di fronte alle scale. Tiro fuori il telefono dalla tasca e mi specchio sullo schermo nero, sistemandomi le ciocche ribelli dei capelli castani, che mi ricadono sugli occhi, ed i ciuffi fuori posto.
Continuo a sistemarmi i capelli fino a che una mano non si posa sulla mia testa, scompigliandomeli. Spalanco gli occhi girandomi di scatto e trovando Levi guardare davanti a sè, indifferente.
<<Oi sai quanto ci ho messo a sistemarli?>> domando arrabbiato al corvino, che ancora non accenna a guardarmi. Gira il viso verso di me, con la solita espressione fredda, per poi guardare di fronte a sè nuovamente, non rispondendomi.Non sono riuscito a decifrare il suo sguardo, nè a notare un mutamento, anche minimo, nella sua espressione.
<<HEY>> lo richiamo, ormai è quasi infondo alle scale. Sospiro rassegnato, scendendo di corsa le scale rendendomi conto dell'orario. Gradino per gradino, a passo svelto, fino a che non poggio male un piede, scivolando.
Sto per cadere quando, però, sento il braccio destro di Levi afferrarmi prontamente il busto. Rilasso i muscoli abbandonandomi sul suo braccio. Riesco a vedere il pavimento, a pochi centimetri dal mio viso. Levi è riuscito ad afferrarmi, girandosi verso di me appena in tempo riuscendo ad prendermi con un braccio.
Tiro un sospiro di sollievo anche se, poco dopo, Levi lascia la presa, facendomi sbattere il viso al terreno, poco distante.
<<HEY mi hai fatto male!>> esclamo a terra passandomi una mano sulla fronte rossa, e guardando Levi da terra che, in questa situazione, sembra un gigante.Mi fissa altezzoso, con le braccia incrociate.
<<Tsk, dovresti ringraziarmi moccioso>> dice per poi allontanarsi.
<<Ma->> non riesco a completare la frase che lui già si è diretto in cucina, chiudendo la porta rumorosamente.Osservo le nuvole grigie dalla finestra. Il cielo è scuro, tutto sembra così triste.
Sta per piovere. Di nuovo.
Penso continuando a guardare il cielo.
Per fortuna questa volta ho portato l'ombrello.
<<Sembra che ci sarà una tempesta>> sento dire da Armin, il mio compagno di banco, mugugno in risposta.
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My butler | ERERI/RIREN
Fanfiction[COMPLETA] "Gli mordo le labbra perché ormai baciarle non è più abbastanza." Nonostante i dodici anni che lo separano dal loro primo incontro, Eren Jaeger non si è mai dimenticato del suo maggiordomo. Proveniente da una ricca famiglia del Giappone...