Capitolo 5

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QUESTA STORIA È DISPONIBILE IN VERSIONE MIGLIORATA E REVISIONATA SULL'APP DREAME GRATUITAMENTE, se volete supportarmi anche lì ne sarei davvero felicissima. Mi trovate sempre sotto il nome AYUMILLU.

Eren
Levi si allontana andando in cucina mentre io continuo a chiedermi come abbia fatto a capire che ho mentito.

Accidenti sono stanco nonostante non abbia fatto molto oggi... non mi va di studiare inglese! Non ce la posso fare!

Sbuffo, seguendo il corvino nella cucina.
<<Emh mamma...>> dico lasciando la frase in sospeso.
Mia madre sta posando le buste sul davanzale della cucina, molto spaziosa.
Si sistema una ciocca castana, prima davanti al volto, dietro l'orecchio; volgendo, sentita la mia voce, la sua attenzione verso di me.

Mi guarda negli occhi per qualche secondo per poi tornare a disporre le buste ed il loro contenuto sul davanzale.
<<Si Eren?>> chiede distratta.
Le sue azioni vengono bloccate da Levi che la rassicura dicendo che avrebbe fatto lui.

Mia madre non è abituata ad avere Levi, un maggiordomo, in casa. Continua a fare tutto da sola nonostante ora abbia un aiuto.

<<Mamma non ho fame... stasera non mangio>> dico insicuro.
In realtà sto morendo di fame ma devo finire di studiare inglese e non ce la farò mai se perdo tempo a mangiare, devo giustificare in qualche modo la mia assenza a tavola.

<<Eren, sicuro?>> chiede mia madre guardandomi.
Io annuisco cercando di sembrare il più convincente possibile mentre, nel frattempo, sento degli occhi scrutarmi.
Levi mi sta guardando, con sguardo di disapprovazione.
Faccio finta di non vederlo e mi dirigo in camera mia, con i libri sotto il braccio.

Devo finire di fare i compiti di matematica, poi potrò dedicarmi completamente all'inglese.
Sospiro accasciandomi sulla sedia nera disposta di fronte alla scrivania di legno chiaro.
<<Okay iniziamo!>> dico pimpante cercando di convincere più me stesso che altro.

Sono passate due ore, mia madre mi ha nuovamente chiamato a tavola ma ho ribadito di non avere fame. Il mio stomaco comincia a fare strani rumori.
Che merda...
Penso portandomi una mano sulla pancia. In queste ultime due ore cosa ho concluso? Un bel niente! Sono bloccato su un passaggio di un'equazione di matematica e non riesco ad andare avanti.

<<Eren concentrati concentrati
concentrati>> continuo a dire fra me e me fra un'imprecazione e l'altra.
Continuo a scrivere imperterrito sulle pagine bianche, dando uno sguardo al libro ogni tanto.
Scrivo il risultato lentamente, mentre sudo freddo.
Se non mi è venuta nemmeno stavolta mi suicido.
Penso riferendomi all'esercizio da svolgere.
Chiudo gli occhi dopo aver finito di scrivere il risultato e, dopo aver pregato tutti i santi e incrociato le dita, dó un'occhiata al libro.

Quasi mi metto a piangere.
<<VAFFANCULO>> urlo in preda alla disperazione, buttando il libro contro la porta.
Perché non ci riesco? Eppure questa volta sono sicuro di aver eseguito bene tutti i passaggi.

<<Oi>> quasi urlo dallo spavento quando vedo Levi, con sguardo minaccioso avvicinarsi a me, la porta è spalancata e Levi ha il libro di matematica in mano di fronte al viso.
Lo stavo per colpire.
Appena lanciato il libro Levi, con tempismo perfetto, ha aperto la porta ed è riuscito ad afferrarlo per un pelo.

<<Hey...>> sussurro sforzando un sorriso e sventolando la mano. Sto sudando. Quello sguardo non mi piace.
Levi mi guarda con sguardo di fuoco mentre io cerco di indietreggiare il più possibile per allontanarmi da lui.

Si ferma.
Respira lentamente.
Mi guarda.
Sembra più calmo.
Tiro un sospiro di sollievo, sperando che non se ne accorga.

<<Cosa diavolo stai facendo idiota?>> dice trattenendosi dal darmi un pugno in faccia.
<<Io... oh... emh... sto cercando di... studiare?>> trasformo la mia risposta in una specie di domanda.
Lo guardo cercando di capire ciò a cui sta pensando.
Impossibile.
È come se ci fosse un muro tra di noi, siamo così diversi.
Riuscirò mai a capirlo? A capire il perché dei suoi comportamenti? Ad appoggiarlo nei momenti tristi? A diventare una persona di cui si può fidare? A scoprire e a fargli superare il passato che sembra lo tormenti così tanto? Cosa dicono i suoi occhi? Riuscirò mai a leggerli?
Ma soprattutto, perché sto pensando a tutto questo? Non è solo il mio maggiordomo?

Sbuffa sonoramente.
<<Che compiti devi fare moccioso?>> chiede scocciato.
Non so come comportarmi se non cercare di rispondergli il più naturalmente possibile.
<<Matematica e... inglese>> sussurro insicuro di me, il suo sguardo mi mette a disagio.
<<Tsk fammi vedere>> fa sempre freddo, mettendo una mano sul fianco.
<<Co->> non riesco a finire la frase che lui continua:
<<Ho detto fammi vedere, lo capisci o vuoi che ti faccia lo spelling?>>.
Dopo la sua risposta, tutt'altro che garbata, mi alzo dalla sedia e prendo il libro dalle mani di Levi, leggermente spaventato.
Lo poggio sulla scrivania e lo apro.

Gli mostro il mio quaderno e l'esercizio da svolgere.
Lui lo osserva, poi osserva me e di nuovo il libro.
<<E allora? È giusta che problema c'è?>> dice guardandomi, dopo aver poggiato una mano sulla scrivania e aver tenuto la destra sul  fianco.

<<C-cosa no>> dico spaesato avvicinandomi e seguendo con lo sguardo il suo dito, che mi indica il risultato sul libro e quello sul mio quaderno.
Spalanco gli occhi quando mi rendo conto che il risultato è lo stesso. Avevo solo letto il risultato dell'esercizio sbagliato.
Arrossisco inevitabilmente.
Sono stupido o cosa? Mi vergogno di me stesso.
Tutto questo casino per niente.

<<Ah che idiota>> dice sospirando Levi, mettendosi una mano sulla fronte.
<<Allora, iniziamo inglese?>>
Iniziamo?

<<Cazzo Eren come fai a non capire qualcosa di così semplice?>> chiede Levi sedendosi sul letto, esausto dopo un paio d'ore di spiegazione.
<<Non è colpa mia! Il libro si spiega male! E poi non è semplice!>> esclamo di rimando.
<<Si che è semplice sei tu che sei troppo idiota per capire moccioso>>
Sospiro, ok forse ha ragione.
Forse però eh.

<<Comunque alla fine abbiamo finito>> dice alzandosi dal letto e guardando l'orario: 1:24.
<<Si...>> sussurro.
Dovrei ringraziarlo? Dopotutto è grazie a lui che sono riuscito a capire.
<<Senti Levi... grazie...>> faccio, distogliendo lo sguardo e arrossendo sulle gote.
<<Mmh>> fa solo, mentre sorpassa la scrivania.

Mi passa accanto e, nel farlo, mi passa una mano fra i capelli, scompigliandomeli.
<<Buonanotte>> dice infine uscendo dalla stanza.

Il punto in cui Levi mi ha toccato... lo sento bruciare.

Spazio autrice
Aaah ben ritrovati! Non ho aggiornato per 6 giorni! Mi dispiace tantoo ('ρ'), in questi giorni sto andando ad aiutare mia madre a lavoro per guadagnare qualche soldo (li ho finiti tutti... mannaggia ai manga) e quindi sono stata impegnata.

Anche stamattina sono andata ma per fortuna ora ho trovato il tempo per scrivere qualcosa, non qualcosa di bello, ma almeno decente... spero...
Detto questo io vi saluto! Vi invito a lasciare una stellina e un commento e vi ringrazio dei voti e delle visualizzazioni.
Alla prossima!*^*
Baci,
Autrice.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora