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Levi
<<Levi, che diamine è appena successo?>> domanda Eren, con un'espressione visibilmente sconvolta.Io, più che sconvolto, sono scocciato.
Fra tutto i momenti, Petra doveva proprio entrare poco prima che, finalmente, avevo la possibilità di fare Eren mio dopo un'intera serata a fissarlo nei suoi abiti eleganti e nelle sue espressioni semplicemente adorabili dovute alla gelosia?
Ovviamente.Sospiro, grattandomi la nuca, senza sapere esattamente cosa dire.
<<Beh, Petra è una mia vecchia conoscente. Ricordi che ti ho raccontato di aver lavorato a Nagasaki, in un ristorante gestito da Erwin e Hanji con Isabel e Farlan? È successo dopo che ho lasciato questo lavoro quando eri ancora piccolo...>> inizio, ma mi blocco quando lo vedo annuire, allora continuo la spiegazione.
<<Beh, per un pó anche Petra ha lavorato con noi in quel ristorante, inizialmente era solo una cliente fissa ma poi quando si è ritrovata improvvisamente senza lavoro è stata assunta>> dico, guardando Eren, che continua ad annuire.<<Abbiamo avuto la possibilità di conoscerci, anche se non so come mai sia qui... insomma, lei viveva a Nagasaki, il ristorante era lì>> concludo, parlando più con me stesso che con Eren.
Quando alzo lo sguardo verso di lui, dopo qualche attimo di silenzio, lo vedo distogliere lo sguardo.Mi perdo ad osservarlo, nelle sue guance arrossate e nelle sue labbra gonfie e screpolate a causa dei tanti baci che ci siamo scambiati.
Dio, quanto gliele bacerei quelle labbra, fino a farle consumare sotto il mio tocco, fino a farle sanguinare a causa dei miei morsi.
Eppure, al contempo, non voglio rovinarle nella loro bellezza e morbidezza, non voglio sporcarle, non voglio privarle della loro purezza.
Voglio solo sfiorarle con delicatezza e dolcezza, per preservare il loro dolce sapore.Questi due desideri contrastanti sono sempre presenti quando si tratta di Eren.
Il desiderio di sporcarlo, di privarlo della sua innocenza, di bearmi dei suoi gemiti di piacere e dei suoi sospiri.
E, dall'altra parte, quello di proteggerlo, di accarezzarlo, di donargli tutta la gentilezza e la dolcezza che posso dare.Lo ammiro come fosse un'opera d'arte anche se, per me, lo è davvero.
Osservo il capolavoro che è nella sua spensieratezza e dolcezza.
E mi limito ad amarlo con tutto me stesso, anche se vorrei donargli molto di più.<<Eren>> attiro la sua attenzione.
Lui si volta verso di me, mentre solo qualche secondo fa sembrava spaesato, pensieroso, forse anche imbarazzato per la situazione in cui ci siamo trovati.
<<Avvicinati>> gli ordino con tono serio, ma non autoritario, quasi dolce.
Lo vedo avvicinarsi lentamente, passo dopo passo, anche se con espressione interrogativa.Quando si trova in piedi, di fronte a me, abbasso lo sguardo dai suoi bellissimi occhi al suo busto scoperto.
Passo una mano sulla sua pelle, sul suo petto, sfiorandola lentamente, e sentendo il suo corpo tremare sotto il mio tocco.
Torno a guardarlo negli occhi e, appena alzo lo sguardo nuovamente a lui, anche lui lo riporta su di me, le guance leggermente rosse.Lo osservo ancora un attimo in viso, per poi poggiare una mano sulla sua guancia ed una sui suoi capelli già scompigliati, per avvicinarlo al mio viso e lasciargli un leggero bacio sulle labbra.
<<Ti amo>> sussurro, le nostre labbra si sfiorano, ed i respiri sembrano ormai connessi fra di loro.Sento il suo respiro leggero sulle mie labbra, ed io soffio leggermente sulle sue.
<<C-come mai me lo dici?>> domanda, senza peró allontanarsi.
<<Perchè sento il bisogno di fartelo sapere>> rispondo, per poi avvicinarmi nuovamente e lasciagli un altro delicato bacio.
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My butler | ERERI/RIREN
Fanfiction[COMPLETA] "Gli mordo le labbra perché ormai baciarle non è più abbastanza." Nonostante i dodici anni che lo separano dal loro primo incontro, Eren Jaeger non si è mai dimenticato del suo maggiordomo. Proveniente da una ricca famiglia del Giappone...