Capitolo 45

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Eren
Nel momento in cui apro gli occhi, dopo essermi guardato intorno, non noto la presenza di Levi.
Sono sdraiato sul suo letto, fin troppo grande per un'unica persona, coperto solo dalle lenzuola bianche.
Dò uno sguardo all'orologio sul comodino, notando che sono le sette di sera, a breve ceneremo.

Mi stropiccio gli occhi assonnato, cercando qualcosa da mettermi addosso, per poi notare i miei boxer sul pavimento e sporgermi dal letto per afferrarli ma, nel momento in cui tento di muovermi un improvviso dolore mi fa mugolare.

Mi fa male il culo...
Penso, per poi sentire la porta della stanza aprirsi e fare un balzo per lo spavento.
<<Ah sei tu!>> esclamo, appena noto il corvino alla porta, che la richiude con sguardo confuso.

É già nuovamente nelle sue vesti da maggiordomo, ed io, dopo aver incontrato i suoi occhi, non posso fare a meno di arrossire leggermente.
<<Pensavi fosse tua madre?>> domanda, mentre cammina per la stanza per arrivare dall'altra parte di quest'ultima e sedersi su una sedia osservandomi.

Io annuisco leggermente in risposta, tentando in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo e, nel farlo, mi sporgo nuovamente per prendere i boxer sul terreno, troppo in imbarazzo per essere completamente nudo, coperto da un lenzuolo leggero, sotto il suo sguardo attento.
Eppure le cose non vanno come previsto e, prima che me ne accorga, mi ritrovo a terra, dopo aver portato con me l'intero lenzuolo che mi copriva, a causa del dolore lancinante al sedere.

<<Ahi!>> esclamo.
Vengo ricoperto completamente dal lenzuolo, tanto che non riesco a vedere l'espressione di Levi, ma forse è meglio così, visto che sono rosso fino alle orecchie e imbarazzato a morte.
<<Ahahahahah>> sussulto al suono delle sue candide risate riecheggiare nell'aria e, solo in questo momento, mi accorgo di non averlo mai sentito ridere, o almeno mai tanto beatemente.
<<Non dovresti ridere! É tutta colpa tua!>> esclamo, senza scoprire il mio viso dal lenzuolo, facendo un broncio che lui non può vedere.

Eppure lui continua a ridere, sento i suoi passi avvicinarsi, fino a che non avverto la sua figura accovacciata di fronte a me.
Pian piano le sue risate si estinguono nell'aria, ed io rimango quasi deluso dal non potermi più beare di un tal suono.
<<Oh allora scusami principino>> gli sento dire.

<<Come mi hai chiama->> prima che possa finire la frase lui, in un attimo, tira il lenzuolo via dal mio viso, ed io, sentendomi fin troppo scoperto, con il suo viso a qualche centimetro di distanza, tiro un urletto per poi coprirmi un secondo dopo, nuovamente rosso fino alle orecchie.
<<No!>> esclamo, facendolo ridacchiare leggermente.
<<Perchè no?>> domanda tranquillo, tentando di levare nuovamente il lenzuolo, che io prontamente ritiro.
<<É imbarazzante>> dico solamente.
Per un attimo rimane in silenzio, ma poi lo sento avvicinarsi al mio orecchio e sussurrarmi con voce roca: <<Eppure abbiamo appena fatto cose molto più imbarazzanti>>.

La sua frase mi fa arrossire talmente tanto che per un attimo mi ritrovo a pensare di stare per esplodere.
Lui, invece, approfitta del mio attimo di distrazione per tirare via definitivamente il lenzuolo e guardarmi il viso, completamente rosso.

<<Sei incredibilmente carino, non coprirti>> sussurra, e, prima che io possa contestare, mi bacia.

Un bacio lento, dolce. In questo momento, con il cuore che batte all'impazzata, mi sento talmente felice che potrei morire.
Le sue dolci parole ed i suoi dolci gesti sono rivolti solo a me, e non posso fare a meno di sentirmi sereno per questo.
Si stacca lentamente solo più tardi, dandomi un'ultimo sguardo, per poi dirigersi nuovamente verso l'altra parte della stanza, lasciandomi seduto a terra, incredibilmente rosso in viso.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora