Capitolo 61

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Levi
Levi è un'emergenza, ti prego torna subito a casa
Nel momento in cui vedo il messaggio inviatomi da Eren, spalanco gli occhi, facendo cadere le buste della spesa che avevo in mano.
Non riesco a pensare a niente, l'angoscia cresce nel mio petto con tanta velocità da corrodermi.
Tento immediatamente di chiamare Eren ma, a rispondermi, è solamente la segreteria telefonica.

Non perdo un secondo, riafferro le buste che mi erano cadute e corro verso la macchina nera nel parcheggio del grande supermercato della città.
Metto in moto e parto in tutta fretta verso casa, che, fortunatamente, non è molto lontana.
Le mani quasi mi tremano, sul volante che stringo forte, perché se dovesse accadere qualcosa ad Eren, io crollerei.

Perché ormai io sono ciò che sono grazie a lui, grazie alle sue risate, al suo sorriso, ai suoi dolci occhi, e senza di lui di me non resterebbe niente.
Soltanto polvere.
Senza Eren niente avrebbe senso, ed io mi lascerei andare nuovamente, all'oblio.
Così corro, accelero, guardo dritto davanti a me stringendo i pugni e, quando finalmente raggiungo la grande dimora, mi precipito fuori dalla macchina senza far caso al forte sbattere dello sportello, adesso mio ultimo problema.
Di fronte alla porta di legno la prima cosa che faccio è sbattere forte i pugni contro la superficie, l'ansia che mi divora, la paura ben visibile nei miei occhi.
Quando si apre e, di fronte a me, trovo Carla guardarmi con espressione confusa, rimango qualche attimo in silenzio, confuso quanto lei.
<<Levi cos'è tutta questa fret->> inizia lei, ma io la blocco nel momento in cui il pensiero di Eren mi torna alla mente.
<<Dov'è Eren?>> domando preoccupato, e lo sguardo sempre più confuso che mi rivolge non fa che destabilizzarmi.

<<È di sopra in camera sua, perché?>> risponde, indicando il piano superiore, ed io, non rivolgendole ulteriori sguardi o parole corro verso il piano superiore, non curandomi di spiegarle il perché del mio comportamento, a lei che sembra non essersi accorta di nulla.
Possibile che non si sia accorta di Eren? Se gli stesse accadendo qualcosa in questo preciso istante lei non se ne sarebbe resa conto?
Eppure queste domande fanno presto a svanire dalla mia mente nel momento in cui, di fronte alla camera di Eren, spalanco la porta scura in tutta fretta.

<<Eren!>> è la prima cosa che esclamo, eppure, quando lo trovo beatamente sdraiato sul letto a pancia in sotto, con il cellulare in mano a guardarmi con espressione totalmente rilassata, mi blocco.
<<Ah Levi!>> esclama lui, con un sorriso, ed io, a vederlo così tranquillo, sento tutta l'ansia che prima sembrava consumarmi, scivolarmi sulla pelle. Eppure la confusione non mi abbandona, no, alla vista del dolce sorriso di Eren che non è apparentemente in alcuna situazione d'emergenza come ha scritto nel messaggio.
<<Sei arrivato tardi! Ormai ho già superato il livello>> continua, sempre sorridendo, la sua voce assume un leggero tono di rimprovero.

<<L-livello?>> domando, incapace di dire altro di fronte alle sue parole, che ancora non riesco ad elaborare del tutto.
<<Sì! Mi serviva il tuo aiuto per questo nuovo gioco che ho scaricato, ma sono riuscito a farcela da solo quindi non è più un proble- aspetta, Levi stai bene?>> il suo discorso viene interrotto quando mi nota, ancora immobile all'entrata, con una mano sul cuore, che sembra aver appena incassato fra i peggiori di tutti i traumi della sua vita.
Rimango in silenzio, tentando di regolarizzare il respiro.
<<Hey Levi!>> mi richiama Eren, che adesso ha assunto un tono leggermente preoccupato, alzandosi dal letto e avvicinandosi a me.

<<Eren. Allontanati da me o giuro che in questo momento potrei farti a pezzi con le mie stesse mani>> le uniche parole che dico, da quando mi ha rivolto la parola il minore, sono queste.
Parole secche con tono tanto serio da farlo allontanare di qualche passo e, al contempo, ammutolire.
<<Brutto moccioso di merda ti rendi conto che mi hai fatto quasi venire un infarto con quel messaggio? Mi hai fatto correre qui in tutta fretta, quasi fatto fare un incidente in macchina, morire di ansia e tutto questo per uno stupido giochetto sul cellulare del cazzo?>> urlo, con tanta rabbia nel tono quanto sollievo, perché ero terrorizzato a morte al pensiero di Eren in difficoltà, ed ora vederlo qui, di fronte a me, con il suo bellissimo sorriso, mi fa sentire incredibilmente sollevato e felice.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora