Capitolo 37

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Levi
<<Leeeviiii sposiamooociii>>
<<Ma che cazzo...?>>

<<Sposiaaamociii>> ripete il castano di fronte a me, trascinando le parole.
Le guance sono rosse e gli occhi lucidi, lo sguardo perso altrove.
<<Daaai Leeeviii chiedimi di spoosartii>> continua, aggrappandosi al mio braccio.
<<Moccioso sei di nuovo ubriaco?>> domando, assottigliando lo sguardo.
<<Io non so-no ubriaco>> fa, interrompendo la frase a metà a causa di un singhiozzo, per poi riprenderla sviando lo sguardo.

<<Merda Eren sai che non reggi l'alcol>> lo rimprovero, aiutandolo ad entrare in casa afferrandogli la maglia.
<<Ti ho detto che non sono ubriaaacoo>> cantilena, lasciandosi andare fra le mie braccia.
<<Certo come no... adesso dormi e non mi rompere le palle>> faccio, appena arrivato nella sua stanza, aiutandolo a salire sul letto.
Faccio per andarmene, ma la sua voce mi richiama.
<<Leevi... puoi restare un altro pó?>> domanda, nascondendo il viso sotto le coperte.

Lo guardo per un attimo, indeciso sul da farsi, ma poi mi lascio andare.
<<Solo finché non ti addormenti>> rispondo secco, sedendomi sul letto e fissando il suo corpo, coperto dalle lenzuola.
<<Grazie>> conclude sussurrando.
Dopo quest'ultima parola non si sente più nessun rumore, se non il respiro lento di Eren. Un silenzio calmo, in un certo senso rilassante, ed un leggero profumo di vaniglia nell'aria, quello dello shampoo di Eren.

Solo dopo qualche minuto mi accorgo che Eren ormai si è addormentato.
Guardo per un attimo il suo volto rilassato, contornato da alcune morbide ciocche color cioccolato, che gli cadono delicatamente sulla fronte.
Le palpebre chiuse e le labbra leggermente aperte.
Mi stupisco io stesso quando mi accorgo del mio forte desiderio di baciarle in questo momento e quindi, per distrarmi, mi alzo e mi avvio verso la porta.

Solo quando uno spiraglio di luce calda irrompe nella stanza, illuminando una parte del letto e della scrivania, mi accorgo del secchio sotto quest'ultima, straripante di carte, sia di merendine, che di quaderni.
Che disastro... perché non pulisce?
Sospiro, per poi avvicinarmi e infilare le carte sul pavimento all'interno del secchio.
Mi fermo dopo poco, nel momento in cui vedo un diario marrone chiaro sopra il grande ammasso di carte e sporcizia spiccare in mezzo a tutto quel bianco.

Lo prendo fra le mani, la copertina è leggermente rovinata, ma in generale sembra in buone condizioni.
Lo apro lentamente, sfiorando le pagine coperte di scritte disordinate e calcate, piene dei pensieri e delle esperienze di Eren che, a quanto pare, fino a qualche tempo fa scriveva un diario.
Allora perché adesso è nel secchio?
Mi domando, continuando a voltare lentamente le pagine.
Risalgono tutte a due o tre anni fa, la più recente è una delle ultime, su cui mi soffermo in particolare.

14 Marzo 2015,
Non ce la faccio più... mi stanno tormentando.

Rimango un secondo a fissare la pagina quasi completamente bianca, immerso nei miei pensieri. Una strana sensazione mi sale al petto, un senso di oppressione.
Volto un'altra pagina, osservando prima la data e poi il testo.

10 Giugno 2015,
Basta.

Un'altra pagina quasi completamente bianca. Ne giro ancora una, a quanto pare l'ultima del diario visto che le restanti sono completamente vuote.

5 Dicembre 2016,
Com'è il suicidio?

(*guarda alla fine dello spazio autrice)
Rimango immobile a fissare le parole impresse sulla carta, affilate come lame taglienti che sembrano colpirmi il cuore senza sosta.
Eren...
Volto immediatamente lo sguardo verso la sua figura, e tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo lì, sul letto, addormentato, che sta bene.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora