Elaborai le sue parole ancora per un lungo istante, durante il quale lui non distolse lo sguardo dal mio. Dire che mi sentissi sotto pressione sarebbe stato un eufemismo.
Io e te dobbiamo parlare...
Da vicino i suoi occhi erano ancora più impressionanti. Incredibili. Era come se, al posto delle iridi, avesse due lastre di ghiaccio che non rivelavano nulla di lui. Proprio come se una pellicola trasparente trattenesse tutti i suoi pensieri, le sue emozioni. Con il fiato ancora sospeso mi resi conto che non avevo mai visto degli occhi simili prima d'ora. Almeno non così da vicino. Negli ultimi anni mi era capitato di vederlo lungo i corridoi, in lontananza. Era difficile che si lasciasse avvicinare da qualcuno, se non da qualche persona in particolare. Avevo notato anche il modo in cui tutti lo guardavano, come se lo ammirassero e lo temessero al tempo stesso. Una minacciosa calamita. Il modo in cui mi guardava adesso mi metteva in soggezione e dovetti sforzarmi per sostenere il suo sguardo.
"Io..." Quando finalmente mi decisi a rispondere cercai di mantenere un tono di voce controllato, nonostante mi sentissi completamente sotto sopra. Stringevo ancora con forza la matita tra le dita."Non credo che sia una buona idea." Dissi infine cercando di essere gentile, distogliendo lo sguardo dal suo per porre fine alla conversazione. Sospirai interiormente per il sollievo e cercai di concentrarmi sulla voce annoiata della signora Emerson mentre spiegava il nuovo argomento alla lavagna. Tanto non avrebbe potuto dire niente che mi avrebbe fatto cambiare idea. Inoltre, le sue parole mi bruciavano ancora. Detestavo ammetterlo a me stessa, ma era così. Credeva che non fossi pronta ad essere la sua finta ragazza, sosteneva che fossi caduta ai suoi piedi e come se questo non bastasse, pensava anche che io avessi qualche problema mentale per via del fatto che non avevo mai avuto un ragazzo.
Cos'è, tutto d'un tratto aveva cambiato idea?"Cosa non sarebbe una buona idea?" Riprese il discorso, per niente scoraggiato. "Parlare, scambiare due parole?"
Gli lanciai una rapida occhiata, certa che in realtà avesse capito benissimo a cosa mi riferissi. Lo studiai. E come se mi avesse letto nel pensiero piegò le labbra in un mezzo sorriso che non raggiungeva gli occhi. Doveva essere il tipo di persona che finché non otteneva quello che voleva non mollava l'osso. Il pensiero che l'osso in questione fossi io, non faceva altro che intimidirmi.
Appena notai l'insegnante di spalle continuai."No." Sussurrai con decisione nel tentativo di non farmi sentire da nessuno."Non posso aiutarti con quella cosa." Precisai cercando di non fare troppo caso allo sguardo omicida che mi lanciò il tizio di fronte a me.
"Vorrei ascoltare la lezione." Mi disse Finn seccato, prima di voltarsi di nuovo.
Sbuffai. Nessuno poteva permettersi neanche di respirare se in classe c'era Finn. Era un ragazzo mingherlino, molto intelligente e propenso a rendermi le lezioni che avevamo insieme, impossibili. Non mi era mai stato particolarmente simpatico, eppure non gli avevo mai risposto per le rime quando faceva il saputello o il gradasso con me. Ci voleva molto di più per farmi arrabbiare. Incominciavo a pensare che fosse proprio per questo che si divertiva ad infastidirmi.
"Non puoi o non vuoi?" Insistette Andrew, riportandomi al presente. Lo guardai un momento senza capire dal tono di voce che aveva utilizzato, se fosse arrabbiato o meno. Almeno avevo la conferma che era proprio dell'argomento 'finta fidanzata' di cui voleva parlarmi. Di cosa, altrimenti?
Speravo con tutta me stessa di essere credibile."Non posso." Risposi con un filo di voce stringendomi nelle spalle con lo sguardo basso sul foglio. In realtà non volevo, ma non ero veramente la persona adatta ad un ruolo del genere. E poi, non mi ero dimenticata le cose che aveva detto soltanto il giorno prima a Roy e Jason. Magari prima avrei accettato, ma adesso non me la sentivo più. Forse era destino che andassero così le cose. Avrebbe trovato qualche altra ragazza più adatta e fine della storia. Sarebbe stato meglio per tutti.
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The bad boy's deal
Teen FictionAndrew Sullivan all'apparenza ha tutto ciò che un ragazzo di diciotto anni potrebbe mai desiderare. La sua vita è perfetta. Il suo sguardo cristallino sa attirare le ragazze come miele per le api. Ha degli amici fantastici che farebbero qualsiasi co...