•Capitolo 28•

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Il martedì pomeriggio ci trovavamo tutti riuniti a casa mia. E con "tutti" intendevo proprio tutti. Mamma e papà sarebbero rimasti in ufficio, mentre mia sorella Maddison a casa della nonna. A causa di questo motivo avevo proposto di incontrarci qui.

Andrew era seduto proprio di fronte a me, nel tavolo del salotto, a capotavola. Se ne stava con la testa china sul foglio, incastrato tra Jason e Roy, i quali, insieme a lui controllavano l'accordo che avevano deciso di mettere per iscritto soltanto il giorno precedente.

Idea assurda? Sicuramente. Dal mio posto riuscivo a leggere con chiarezza il titolo in grassetto del patto stipulato, il quale prevedeva diversi punti che sarebbero dovuti essere rispettati da entrambe le parti (da me e da Drew). Al di sotto del titolo:"The Bad boy's deal" si trovava il regolamento, che io avrei dovuto approvare di lì a poco e firmare. Andrew avrebbe fatto lo stesso. Savannah, Jason e Roy (ideatore dell'idea) avrebbero svolto il ruolo come testimoni oculari dell'accordo.

Accanto a me c'era Savannah, che nonostante cercasse di non darlo a vedere, osservava Jason di nascosto. L'avevo beccata a farlo sei volte. Ed ecco la settima, proprio adesso.

Il giorno prima, a mensa, ero andata a sedermi al tavolo con Roy, Jason e Andrew. E Jason mi aveva chiesto di lei. Aveva notato che Savannah e Charlie erano seduti l'uno affianco all'altra, quindi mi ero confidata con lui riguardo la loro relazione e la mia disapprovazione al riguardo. Jason mi aveva dato solo qualche consiglio da amico, senza chiarire la sua posizione al riguardo. Non sembrava avergli dato fastidio, ma Jason era talmente calmo, che ero certa ci volesse una bella scossa per poterlo scalfire il qualche modo. Andrew mi aveva domandato se ci avesse mai provato con me, minacciando di alzarsi e mostrargli "l'appuntamento con le sue cinque dita", commento che mi aveva fatta ridere. Roy, invece mi aveva rassicurata sostenendo che non sarebbero durati a lungo.

"Kim non deve guardare nessun ragazzo tranne Andrew." Lesse Roy con una certa disapprovazione riportandomi alla realtà. Un'assurda realtà. Alzò la testa, mi guardò e poi scosse il capo. Scrisse qualcosa con la penna e poi sorrise, soddisfatto."Adesso si ragiona."

"Kimberly non deve guardare nessun ragazzo tranne Andrew e Roy?" Lesse Jason ad alta voce, sospirando per l'esasperazione l'attimo successivo. Gli tolse il foglio di mano e vidi che stava facendo uno scarabocchio su quello che Roy aveva aggiunto per cancellarlo.

Io e Savannah stavamo ridendo, commentando di tanto in tanto.

"Roy, è roba seria." Sospirò Andrew, irritato dai continui tentativi di Roy di modificare alcune parti del contratto. Sapevamo tutti che stava solo scherzando, forse voleva solo mettermi a mio agio visto che da quando erano arrivati avevo detto sì e no due parole. Lo apprezzavo.

Prima Roy aveva cercato di aggiungere il proprio nome in diversi punti, sostituendolo a quello di Andrew. Quest'ultimo non l'aveva presa bene. Secondo lui non era qualcosa su cui si potesse scherzare. Ma in fondo, si trattava soltanto di un patto finto, simbolico. Niente di più. Eppure, non avrei mai osato dirlo ad alta voce. Certamente non con Andrew che sembrava averlo così sul serio, il quale per altro oggi sembrava di cattivo umore.

"Lo so, amico e anche io sono serio." Ribatté, rivolgendomi un sorrisetto malizioso subito dopo.

"Be' allora sarà meglio che tu la smetta." Sbuffò Drew, infastidito dal comportamento dell'amico. Appoggiò la schiena sullo schienale della sedia, con l'aria imbronciata.
Sospettavo che quella situazione si ripetesse spesso, quindi mi limitai a scrollare le spalle quando Savannah mi guardò interrogativa.

"Calmati, cazzo." Borbottò Roy, rifilandogli un'occhiataccia."Sembra che tu abbia le tue cose." Poi guardò me e Savannah con aria di scuse."Non ho niente contro il ciclo, quindi rilassatevi."

The bad boy's deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora