•Capitolo 17•

58.9K 2.5K 2.4K
                                    

Il giorno successivo mi trovavo in palestra per l'ora di educazione fisica, una delle materie che mi piacevano meno, quando la professoressa O'Connell ordinò a me e al resto dei miei compagni di sederci di fronte a lei. Era stata assente per un lungo periodo, quindi si trattava della prima lezione di ginnastica dell'anno. Ancora non avevo idea di chi ci sarebbe stato, quindi cominciai a guardarmi intorno mentre mi mettevo comoda, seduta a terra. Indossavo dei pantaloni grigi della tuta, piuttosto larghi e molto comodi, insieme ad una maglietta bianca a mezze maniche con la scritta:«Make it happen.»

Pensando alla proposta che Andrew continuava a farmi, sembrava piuttosto ironico. Era come se il mondo intero stesse cercando di mandarmi qualche assurdo segnale.

"Che schifo."Disse una voce femminile al mio fianco."Non ci penso neanche morta a sedermi qui, non posso sporcare i miei pantaloncini."

Mi voltai e la prima cosa che notai furono le gambe, lunghissime e incredibilmente magre. I pantaloncini, quelli di cui stava parlando, erano di jeans. Talmente corti che pensai subito avesse sbagliato posto. Forse doveva andare in una discoteca, o qualcosa del genere. Il top nero che indossava era così scollato che lasciava intravedere il seno prosperoso, scoprendo la pancia piatta. Un piercing brillava sul suo ombelico ed era chiaro come il sole che voleva mettersi in mostra. Quando abbassò lo sguardo e mi vide, socchiuse gli occhi nocciola. Mi stava studiando con diffidenza. Mi accigliai, chiedendomi chi fosse e per quale motivo mi stesse guardando con tanta avversione. I capelli lunghissimi e scuri, erano rilegati in una coda alta. Aveva dei lineamenti decisamente particolari. I suoi occhi erano allungati, la carnagione abbronzata e aveva una bocca incredibilmente carnosa. Sembrava uscita direttamente da una rivista di moda, ma con dei vestiti più insoliti. Continuava a fissarmi con insistenza, così rivolsi lo sguardo verso la sua amica, che era appena arrivata. La riconobbi immediatamente. Si trattava di Sandy, il capitano delle cheerleader e l'ape regina di questo edificio. Sapevo che era uscita con Andrew diverse volte nel corso degli anni, e non come amici, o per semplici appuntamenti. Era esattamente l'opposto della ragazza mora. I lunghi capelli dorati gli ricadevano sulle spalle in boccoli perfetti. Aveva la carnagione chiara e perfetta, sembrava porcellana. Gli zigomi alti e il naso all'insù, insieme ai suoi occhi azzurri, le conferivano la bellezza di una Dea. Una dea in tuta da cheerleader. Non stavo esagerando. Inutile dire che guardandola, anzi guardandole mi pentivo di avere mangiato tutte quelle schifezze durante la mattina. Sentii la professoressa che dava il via libera alle attività, che per oggi potevamo scegliere noi.

"È lei." Disse la ragazza mora, seccata senza smettere di fissarmi. Diede un colpetto con il gomito a Sandy, che puntò i suoi occhi azzurri e indagatori su di me.

L'altra, mi squadrò da capo a piedi arricciando le labbra carnose in una smorfia di fastidio."Questa Zoe, sarebbe la ragazza per cui Andrew si è preso una cotta?"Chiese scettica.

Zoe? Quella Zoe? La stessa Zoe con cui, secondo Cami, era stato Andrew alla festa? Mhm, interessante. Non solo questo, era interessante anche che Sandy parlasse di me come se fossi niente più e niente meno che spazzatura. E che pensassero che Andrew si fosse preso una cotta per me. Non potevano essere più lontane dalla verità.

"Esatto."Confermò quella che avevo appena scoperto essere Zoe."Si chiama Kimberly Parker."

Sandy sospirò pesantemente come se fossi un pesante fardello."Non posso credere che mentre tu e Andrew vi stavate baciando, lui abbia pronunciato il suo nome."

Lei e Andrew si stavano baciando? Il nome di chi? Scioccata, rimasi a fissarle qualche istante."Di cosa state parlando?"

Pensai alle parole di Cami, poi a quelle di Andrew. Lui non aveva detto che tra lui e Zoe non fosse successo niente, solo che non era arrivato fino a quel punto. Questo significava che potevano benissimo essersi baciati, giusto? Quella consapevolezza, però non mi piaceva. Mi sentivo come se mi avessero appena svegliata dal letto con una secchiata di acqua gelida. Cosa avrebbero pensato le persone di me, se io mi fossi messa insieme a lui, poco dopo che lui aveva baciato un'altra? Per finta, certo. Che fosse una finzione, però lo avremmo saputo soltanto noi. Per tutti saremmo stati una coppia a tutti gli effetti. Rabbrividii. Sarei diventata lo zimbello della scuola, anzi no della città. Le voci si sarebbero diffuse e poi anche mamma e papà sarebbero venuti a saperlo. E Bryan? Lui cosa avrebbe pensato? Forse era stupido da parte mia pensarci, ma non riuscivo a farne a meno. Credevo che Andrew non avesse fatto niente, invece...Sospirai.

The bad boy's deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora