•Capitolo 50•

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Passarono i giorni, durante i quali io e Andrew ci trovammo spesso a passare del tempo assieme. Io lo aiutai a studiare quelle materie in cui non si applicava abbastanza e lui mi diede una mano in matematica. Era veramente un genio. Nel giro di due settimane Andrew aveva recuperato gran parte delle materie scolastiche. Ero veramente fiera di lui. Ma avevo ancora il computer di Camille. Purtroppo la libreria in cui lavorava Laurel era chiusa per ferie ed io non avevo più il suo numero di cellulare perché avevo perso il foglietto che mi aveva lasciato. D'accordo, diciamo che avevo dimenticato di toglierlo dai pantaloni che poi erano finiti dritti dritti in lavatrice.

Al momento, i miei pensieri, però vagavano altrove. Era giunto il grande giorno. Quello della serata di beneficienza. Raegan, la sorella di Andrew mi aveva regalato un vestito che sosteneva fosse perfetto per me e me lo aveva portato qui a casa soltanto il giorno prima chiuso in un delizioso pacchetto regalo tutto infiocchettato. Adesso si trovava accanto a me, sul letto di camera mia, ma ancora non avevo trovato il coraggio di aprirlo. Non ne conoscevo bene la ragione, ma temevo di non essere all'altezza di indossarlo. Magari mi stava malissimo. Magari stasera avrei rovinato tutto. C'erano talmente tante cose che potevano andare storte. Non mi sentivo affatto pronta ad affrontare tutti quegli aristocratici che mi avrebbero guardata come se avessi avuto la peste. Presi un profondo respiro. Mancavano poche ore, poi Andrew sarebbe passato a prendermi con la sua auto e insieme avremmo raggiunto quel posto.

Proprio in quel momento il mio cellulare emise un suono, quindi mi allungai verso la scrivania e lo presi. Era un messaggio di Andrew. Ultimamente aveva preso l'abitudine di scrivermi spesso. Andrew. Quello di stasera sarebbe stato come un vero e proprio appuntamento. Con meno privacy, forse ma ci andava comunque molto vicino. Stavo impazzendo. Non ci eravamo più baciati dopo quel giorno a casa sua, ma ogni volta che mi era vicino mi illudevo che accadesse. Il nostro rapporto si stava facendo giorno dopo giorno più affiatato, più complicato e diventava sempre più difficile resistergli.

Aprii il messaggio di Andrew, le mani tremanti.

Come sta andando il pomeriggio? Mi manca metterti in imbarazzo :(

Sorrisi, un pochino più rilassata e scrissi una risposta. Andrew sapeva quanto fossi preoccupata per questa serata ed era carino da parte sua domandarmi come stesse andando.

Comincio a prepararmi. Stasera puoi farlo quanto vuoi ;)

Inviai, poi scrissi a Sav che era agitata quasi quanto me per rassicurarla e farle sapere che stavo bene. Alla fine, mi feci coraggio e presi il pacchetto cominciando a scartarlo. Ero agitatissima. Quando, però lo aprii rimasi letteralmente senza fiato. Lo presi tra le mani, quasi temendo di poterlo rovinare in qualche modo e lasciai che si rivelasse del tutto. Doveva valere una fortuna. Era di colore rosa cipria, illuminato da una cascata di minuscoli e meravigliosi cristalli. Wow. Non aveva le spalline, invece aveva una scollatura appena accennata, ma che avrebbe messo comunque a dura prova la mia terza di seno. Stretto in vita, ricadeva morbido fin sopra ai piedi.

Scattai una foto e la inviai subito a Savannah. Raegan l'avrei ringraziata di persona. Stavo per entrare in bagno, quando la porta di camera mia si spalancò di colpo.

"Adesso ti sistemiamo noi." Esclamò la mamma, armata di spazzola e piastra.

Battei le palpebre quando fece capolino anche Sav nella mia stanza. Entrambe si bloccarono sulla soglia non appena videro quello che avevo in mano.

"Quello è il vestito?" Savannah si mise a strillare come una pazza."Oh mio Dio."

"Tesoro, è bellissimo." Esclamò la mamma entusiasta.

The bad boy's deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora