Abbassai lo sguardo e compresi che avrei dovuto affrontare tutte quelle persone senza mostrarmi intimorita, oppure sarebbe finita.
"Ehi."Drew richiamò la mia attenzione, quindi alzai lo sguardo su di lui. Afferrò la mia mano e fece intrecciare le nostre dita."Andrà tutto alla grande. Al contrario di me, tu piaci alle persone. Non hai niente da temere." Piegò le labbra in un sorriso appena accennato.
Stavo fissando le nostre mani unite, il respiro mozzato per l'agitazione."Andiamo." Accanto a Andrew mi sentivo molto più tranquilla.
Il suo sorriso si estese, mentre mi prendeva a braccetto."Immaginateli nudi."Mi sussurrò all'orecchio, facendomi sghignazzare.
Osservai l'ampio giardino perfettamente curato. Era illuminato soltanto dalla luna e da qualche lampione situato strategicamente lungo il viale in pietra che stavamo percorrendo. A pochi passi da quella che doveva essere l'entrata dell'imponente edificio, scorsi i primi sguardi curiosi che si voltavano nella nostra direzione. Una signora piuttosto anziana, che stavamo superando, nel vedere Andrew spalancò gli occhi come se non potesse crederci. Poi, richiamò l'attenzione del marito dicendogli qualcosa sottovoce. Infine, io catturai la sua attenzione. Mi sorrise, gesto che mi colse alla sprovvista. Ricambiai il suo sorriso, un po' confusa.
Appena spostai lo sguardo, avrei desiderato non averlo mai fatto. Persone di ogni età, in abiti elegantissimi ci fissavano come se ci fossero spuntate le ali. Sentii le gambe cedere al mio peso, quindi mi feci forza aggrappandomi il più possibile al bellissimo ragazzo accanto a me.
"Nessuno si aspettava di vedermi realmente qui." Mi spiegò Andrew, il quale si era irrigidito al mio fianco."Non vengo a questi eventi da un mucchio di tempo."
Da quando Dakota aveva avuto l'incidente.
Non c'era bisogno che lo dicesse apertamente."Non pensarci, d'accordo?" Mormorai in tono pacato."Pensa solo che lo stai facendo per lei. È l'unica cosa che conta."
Mi stava osservando di sbieco, l'accenno di un lieve sorriso."In questo momento sto pensando soltanto a quanto sia fortunato adesso, con te al mio fianco Kimmy."
Mi si scaldarono le guance e mi si strinse il petto. Feci per rispondere, quando qualcuno me lo impedì.
"Andrew!" Una donna bellissima, alta e magra, in un lungo abito nero ci raggiunse. Aveva gli occhi...Identici a quelli di Andrew e la carnagione chiarissima."Siete arrivati finalmente!"
Gli occhi azzurri si inscurirono quando il suo sguardo si spostò su di me. Mi irrigidii sotto il suo sguardo indagatore."Tu devi essere Kimberly, vero?" Non sembrava proprio felice della mia presenza."Io sono Johanna, la madre di Drew."
"Kimberly, esatto." Forzai un sorriso, mentre lei continuava a studiarmi.
Drew non aveva ancora aperto bocca.
Un signore altissimo, dagli occhi di ghiaccio e dei lineamenti incredibilmente definiti affiancò la donna. Era vestito in un completo blu notte. Non impiegai molto a comprendere che si trattava del padre di Drew. La somiglianza era sconvolgente."Paul Sullivan." Si presentò con un sorriso freddo, di circostanza. Non mi sfuggì il fatto che non avesse salutato il figlio. E questo mi rattristò.
"Lei è Kimberly." Intervenne la madre, indicandomi."Non è adorabile?"
Sì, certo. Come no.
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The bad boy's deal
Ficção AdolescenteAndrew Sullivan all'apparenza ha tutto ciò che un ragazzo di diciotto anni potrebbe mai desiderare. La sua vita è perfetta. Il suo sguardo cristallino sa attirare le ragazze come miele per le api. Ha degli amici fantastici che farebbero qualsiasi co...