•Capitolo 8•

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Nel pomeriggio avevo deciso di aprire il portatile per entrare su Facebook, cosa che avevo fatto dopo minuti e minuti di indecisione. Non sapevo cosa aspettarmi e cosa avrei trovato dietro lo schermo. Sgomenta, scoprii che Andrew mi aveva riempita di notifiche, digitando mi piace ad ogni mia foto. Non ne aveva saltata neanche una e la cosa peggiore era che non mi dispiaceva, anzi il suo comportamento mi aveva divertita. Avevo riso. Povera me. Questo non bastava a quanto pareva, perché qualche ora più tardi la mamma era entrata nella mia camera chiedendomi chi fosse Andrew Sullivan. Mi era venuto un mezzo infarto. Come diavolo faceva lei a saperlo? Semplice. Aveva chiesto l'amicizia anche a lei, che immaginando si trattasse di un mio compagno di classe, l'aveva accettata. Risultato? Andrew aveva messo mi piace a tutte le mie foto pubblicate da lei. Adesso non la smetteva di torturarmi chiedendomi informazioni su di lui. Era convinta che avesse una cotta per me. Peccato che non conoscesse tutta la verità. E anche questa mattina mi aveva riempita di domande.

"Aspetta, Cassandra sa di Andrew?" Chiese sbigottita Savannah, facendo cadere il suo hamburger sul piatto.

Ci trovavamo in un tavolo della mensa, che quel giorno odorava di disinfettante e cavoli, quando notai Camille in lontananza. Era altissima, quindi non passava di certo inosservata. Tra noi non c'era il rapporto che avevo con Sav, ma eravamo amiche e ogni tanto scambiavamo qualche chiacchierata. Era nel giornalino studentesco e per lei gli scoop erano tutta la sua vita.

"Sì, a quanto pare." Sospirai guardando alle sue spalle."Sta arrivando Camille, quindi parlare di Andrew è fuori discussione, chiaro?"

Non lo vedevo dal giorno prima. Lo trovavo molto strano dato che avevamo due corsi in comune, ma non osavo lamentarmi.

"Come preferisci."Sbuffò e riprese in mano il suo panino guardandolo come se in mezzo ci fosse un topo morto."Dici che se facessi domanda come donna della mensa, mi assumerebbero? Potrei farlo al posto dei corsi extra scolastici, rivoluzionerei la mensa."

Feci spazio a Camille spostando il mio zaino."Non ti ci vedo con la cuffia in testa."

"Io sto bene con tutto."Obiettò lei con un sorrisetto furbo.

"Avete sentito le ultime notizie?"Intervenne Cami entusiasta, prendendo posto al mio fianco. Lasciò sul tavolo il proprio vassoio con un hamburger e le patatine. Oggi aveva i capelli rossi legati in una coda alta e una camicetta bianca. Lo sguardo che mi rivolse un attimo più tardi, però mi mise in guardia.

"Stamattina non si parla altro che di te, Kim."Sorrise e sfregò le mani, segno che aveva un pettegolezzo succulento.

Mi venne un colpo."Cosa?" Speravo con tutta me stessa di avere capito male, ma avevo una brutta sensazione.

"Davvero?" Esclamò, invece Savannah con esagerato entusiasmo. Le rifilai un calcio sotto il tavolo, ma neanche questo sembrò affievolire la sua sete di sapere."Voglio sapere ogni cosa."

"Oh, sì." Continuò l'altra, ignara del mio crescente disagio. Sicuramente riguardava Andrew, me lo sentivo. Per questo desiderai tapparmi le orecchie per non sentire.

"A quanto pare, dalle voci che girano, Drew avrebbe una cotta per Kimberly." Mi guardò in evidente ricerca di conferma. Ci misi qualche istante a capire che Drew era Andrew."Tu ne sai qualcosa? Si dice anche che stia cambiando tutti i corsi per stare insieme a te, puoi confermarlo?"

Sentii il viso perdere ogni colore. Ero sbalordita, scioccata e...imbarazzata. Da quanto in qua ero diventata centro dei pettegolezzi di questo edificio? La scuola non mi era mai piaciuta particolarmente, ma adesso iniziavo ad odiarla.

The bad boy's deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora