•Capitolo 19•

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"Quindi mi stai dicendo che Andrew ha veramente baciato una ragazza?"Savannah sembrava confusa, mentre addentava il tramezzino con tonno, capperi e maionese che le avevo preparato. Emise un gemito di piacere che mi fece sorridere.

"Al diavolo Andrew Sullivan."Disse, leccandosi le dita sporche di maionese."Ti ho già detto quanto adoro i tuoi tramezzini? Non ho mai avuto un orgasmo, ma scommetto che sarà fantastico se somiglierà all'estasi che mi procura questa meraviglia!"

Seduta sul tavolo della cucina accanto a lei, scossi la testa divertita."Me lo dici ogni volta."

"E continuerò a dirtelo."Mi assicurò terminando di mangiarlo. Poi alzò lo sguardo, incredula."Cacchio, dimentico sempre quanto tu sia veloce a mangiare."

Non ero poi così veloce, solo che quando c'era qualcosa che mi piaceva, mi abbuffavo come se ogni volta fosse l'ultima in cui avrei potuto farlo.

"Dove la metti tutta quella roba?"Continuò imperterrita, pulendosi la bocca con il tovagliolo."Comunque, ho una notizia bomba per te."

Mi misi subito in guardia."Se stai per propormi un altro appuntamento con Mr piede lesto, puoi anche scordartelo."La anticipai pensando che volesse propormi proprio questo.

"Non esattamente."Sorrise. All'improvviso il tavolo vibrò e Savannah prese il suo cellulare. Doveva trattarsi di Charlie, perché le si erano illuminati gli occhi nocciola. Un momento più tardi la sua espressione cambiò totalmente. Corrugò la fronte e mi guardò, sgomenta.

"Che succede?" Chiesi preoccupata.

"Charlie mi ha appena scritto che..." Si interruppe non appena il suono del campanello di casa mia incominciò a suonare.

"Chi può essere?" Mi chiesi ad alta voce. Credevo che mia madre rimanesse al lavoro e papà lo stesso.

"Credo di saperlo."Savannah si era già alzata dalla sedia e si trovava proprio di fronte allo spioncino della porta, intenta a scoprire di chi si trattasse.

Mi avvicinai, proprio quando Sav balzò all'indietro e si voltò di scatto verso di me. Aveva gli occhi sgranati. Sembrava combattuta tra l'esultare e scappare a gambe levate. Poteva trattarsi di suo fratello Wade, ma pensavo che fosse tornato al college in questo periodo.

"Ho visto solo un paio di labbra carnose, ma ti giuro che riconoscerei quelle labbra tra mille!" Esultò, con gli occhi che le brillavano."Fuori dalla porta c'è Roy e scommetto che quegli stivali siano di Andrew." Esitò facendosi pensierosa."Dovrebbe esserci anche Jason, ma lui non l'ho proprio visto."

Incominciai ad agitarmi e fissai la porta, come se ci si nascondesse dietro il mio incubo peggiore."Dimmi che stai scherzando." Non era possibile. Cosa ci facevano qui? A casa mia? Mi portai le mani sul viso, in preda ad un ansia che mi avrebbe presto divorata. Jason doveva avergli parlato e adesso erano qui. Tutti qui. Insomma, proprio qui fuori dalla porta. Fuori dalla porta di casa mia.

Scossi la testa insistentemente, arretrando con le mani avanti."Io...Io non aprirò quella porta e neanche tu." Balbettai, finché non mi ritrovai ad un passo dalle scale che mi avrebbero portata al piano di sopra.

Savannah mi venne incontro, mentre un altro suono proveniente dal campanello si diffondeva nella casa. Poi qualcuno bussò con insistenza.

"Non credo che se ne andranno."Mi fece notare Savannah, in difficoltà. Era evidente che la sua ossessione per Roy la influenzava, ma come la grande amica che era, si stava sforzando di mettersi nei miei panni. E la adoravo per questo.

"Certo, che se ne andranno."Obiettai, speranzosa. Non volevo proprio trovarmi di fronte gli occhi imperscrutabili di Andrew. La sola idea mi faceva venire voglia di andare a nascondermi sotto il letto. E poi, non c'era nulla di cui avremmo dovuto parlare. Io avevo preso la mia decisione.

The bad boy's deal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora