Capitolo 8: And

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La sento, sta piangendo di nuovo.
Trattengo il respiro e la raggiungo.
"Taaffy perché piangi?" le chiedo sfiorandole il viso.
Il suo pianto mi bagna il palmo della mano e le sue lacrime scivolano veloci tra le mie dita mentre il suo singhiozzo si fa più forte.
"Piccina, mi racconti cosa ti fa star male?" le sussurro fissandola negli occhi con la fronte contro la sua, sfiorandole entrambe le guance con i pollici.
Apre la bocca ma nessun suono ne esce quindi ci riprovo continuando a coccolarla.
"And" mi chiama con un filo di voce "è vero che papà non tornerà più perché ha picchiato la mamma?"
Come fa a saperlo? Cosa dovrei dirle adesso?
La stringo forte a me e chiudo gli occhi, magari se stringo anche quelli poi riaprendoli scopro che è tutto un incubo e che la mia piccola non sta soffrendo.
Ma purtroppo non è così, e dopo un lungo respiro mi ritrovo a spiegare la verità alla bambolina di casa che sembra essere, ormai, stata privata della sua innocenza.

Le preparo una cioccolata calda e dopo averle pulito i baffi di cacao che le erano spuntati, la porto a letto e la stringo a me, anche più forte quando mi sussurra mentre le si chiudono gli occhi "resta sempre con me And", e dopo averle baciato dolcemente i capelli dice "sei il mio supereroe".

Lei ormai dorme, ma io sono troppo nervoso per riposare.

Guardo la mia sorellina con il viso rigato per le lacrime e sento i miei denti digrignare.
Il mio viso brucia e con mia sorpresa scopro che copiose lacrime mi scivolano giù dagli occhi. Vorrei urlare e denunciare chiunque abbia detto tutto al mio piccolo scricciolo, ma non cambierebbe nulla.

Afferro il cellulare e scrivo ad Hannah: le racconto di Carly, del pianto, della cioccolata e di quanto in realtà mi senta fragile in questo momento.

Negli ultimi mesi Han è diventata una presenza costante nella mia vita e anche se non penso più a lei come ad una ragazza sento il bisogno di averla nella mia vita.
Guardo il cellulare, lampeggia sullo schermo una notifica della mia migliore amica che mi propone di mangiare insieme un muffin al cioccolato e di chiacchierare un po', ma pur volendo non posso accettare perché non potrei allontanarmi da Carly proprio ora.

Mi vedo costretto a rifiutare e fisso il vuoto.

L'indomani a scuola nulla sembra essere cambiato, tutto è rimasto immutato: corridoi inondati di studenti distratti e volantini colorati attaccati alle pareti, classi affollate eppure totalmente silenziose.

Cerco con lo sguardo Thomas e Hannah ma sembrano non essere ancora arrivati, entro in classe e mi siedo al mio posto telefonando la mia partner di laboratorio.

'And non vengo. Justin mi ha lasciata e proprio non riesco ad alzarmi dal letto e rischiare di vederlo'.
Cerco di farla ragionare, Justin è un verme, ma non può saltare la scuola per questo, anzi! Deve venire, bella come sempre e fargli mangiare le mani per essersi fatto scappare una ragazza simile.

Mi ringrazia per il tentativo ma ormai ha deciso e cocciuta com'è non verrà mai.

Afferro la giacca e prima che chiunque altro possa vedermi sgattaiolo fuori dall'aula e dalla scuola.

"Han sono io, apri" mi annuncio al citofono e senza far passare troppi secondi mi ritrovo sul divano a mangiare Nutella dal suo stesso barattolo.

"Ti va se guardiamo un film in silenzio?" chiede dolcemente coprendosi la bocca.
Ha questo strano comportamento, sembra vergognarsi ogni volta che parla dopo aver mangiato, mi fa ridere ma mi mette anche un po' a disagio perché penso di poter avere qualcosa di imbarazzante tra i denti e quindi passo a lucidarmi ad uno ad uno i denti con la punta della lingua.

Discutiamo sul film da guardare, per poi finire a mettere quello che aveva deciso lei: Amici di letto.

"Avrò guardato questo film quaranta volte per colpa tua", blatero mandando giù una manciata di popcorn, ma Hannah è felice seduta sul divano proprio accanto a me.

Fingo che questo film non mi piaccia solo per stuzzicare lei, ma più lo guardo, più mi piace.
Justin Timberlake veste i panni di uno sfigato che si fa strada nel mondo del web aiutato dal suo cacciatore di teste: una gnocca con due occhioni pazzeschi.
Il loro rapporto d'amicizia diventa sempre più intimo fino a decidere di essere amici con benefici: niente relazioni, niente sentimenti, solo sesso.

"Guarda l'ho capito che mi proponi questo film solo perché vorresti che facessimo come loro." Irrompe la mia voce nel silenzio, lasciando la mia migliore amica a bocca aperta e con gli occhi sgranati.
Arrossisce e mi pento di ciò che le ho appena detto giustificandomi dietro un "era uno scherzo Han".

La tensione è ancora alta e il disagio palpabile, mi verrebbe da sfiorarle la mano ma potrebbe prenderla in un modo sbagliato quindi cambio idea senza pensarci due volte.

"Han ti andrebbe di fare shopping domani? Non so cosa portare al viaggio della prossima settimana e vorrei un piccolo aiutino femminile per fare il figo. Insomma tu sai cosa piace alle ragazze, sei una di loro."
Mi interrompe "And, già piaci alle ragazze! Comunque se mi paghi il gelato e degli occhiali da sole ti farò da guru della moda!" risponde quando stiamo per salutarci.

Sulla via di casa percorro strade buie, illuminate solo dalla fioca luce gialla dei lampioni accesi che mi accompagnano interessati ai miei passi, ai miei pensieri.

Afferro il cellulare e compongo il suo numero, il solito:
-Thomas, e se avessi una cotta per Hannah?

Look both ways -REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora