Capitolo 12: And

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Le rubo una cuffietta dell'ipod e la metto anch'io senza chiederle il permesso, non sono quel tipo di ragazzo.
Ascoltiamo musica insieme mentre la stuzzico prendendola in giro per i suoi discutibili gusti, o meglio disgusti, musicali.

Tra foto e video a non poche vittime prese di mira perché addormentate magari con la testa penzoloni in avanti o, lasciata cadere all'indietro con tanto di bocca aperta, e i baci di Thomas e Sienna che hanno ormai le labbra gonfie e rosso fuoco, arriviamo in albergo pronti a dare il via alla nostra vacanza: alla vera vita.

"Ragazzi mi dispiace avvertirvi che a causa del traffico siamo arrivati in ritardo di molto e che lo spettacolo a cui avremmo dovuto assistere stasera è iniziato già da venticinque minuti all'altra parte della città.
Sarà quindi impossibile prendere parte alla mise en oeuvre di Amleto questa sera: tutti i programmi sono saltati, sentitevi liberi di visitare i dintorni, a domani." annuncia la nostra guida allontanandosi.

Fingiamo dispiacere, ma i nostri occhi esprimono a pieno il sollievo che ognuno di noi ha provato.
Torna indietro "Mi raccomando" non bevete, non fumate, non fate casino, non respirate, non non; "prendete un take away se siete troppo stanchi" ci liquida andando in albergo e chiudendosi il portoncino blu alle spalle.

In pochi minuti le ragazze hanno ben pensato di organizzare una vera e propria festa di benvenuto, suggerendo di imbandire in giardino un buffet di take away misto preso tra Kfc, Pizza hut e Mcdonald's.
E guai a chi rifiuta.

Siamo tutti rintanati nelle nostre camere presi a disfare le valigie e a farci belli per la serata.

Io divido la camera con Thomas e tra una camicia da abbottonare e una felpa da appendere nell'armadio, le nostre chiacchiere hanno inizio: sembra essere davvero entusiasta della relazione con Sienna, i suoi capelli lunghi e gli occhioni nocciola lo fanno impazzire, anche più del suo lato B.

Fissa i capelli con del gel e mi si avvicina per fare lo stesso con i miei visto che ne sono completamente incapace.

Una volta pronti raggiungiamo gli altri ragazzi e ci incamminiamo verso i vari fast food, addentrandoci in strade buie e sconosciute, illuminate dalle poche luci delle insegne dei ristoranti.

"Un giorno comprerò una macchina come quella!" si ripromette Thomas ad alta voce, indicandoci un Range Rover.
"Se la prendi nera avvisami che faccio un giro di prova." ride Alan nel suo felpone azzurro, e continua:
"Marin, quella ragazza al tavolo ti sta fissando, se non vai a parlarci tu ci vado io!"
Ma ormai Thomas sembra essere deciso a provarci con una sola ragazza durante questo viaggio, lasciando spazio al nostro compagno, che per farsi gradasso invita la ragazza e le sue amiche ad unirsi a noi per la nostra festa privata.

Al nostro ritorno scopro con non poca sorpresa che anche le ragazze avevano invitato qualcuno, che con il consenso della receptionist, ha portato le casse per movimentare la serata.

Cerco Hannah con lo sguardo tra tutti quei volti sconosciuti, richiamato dal suono della sua risata mi giro e la scopro a vari metri da me, addentando un pezzo di pizza che un ragazzo le sta offrendo.

Lei, magnifica come sempre, con i capelli sciolti che le scivolano lungo la schiena, indossa una semplice t-shirt bianca e dei jeans schiariti eppure è la più bella fra tutte.

Il suo sorriso nascosto dalla mano, si, ha appena mangiato.
La guardo e sorrido pensando che nonostante ciò che la situazione darebbe a pensare, lui non è il più fortunato: non vedrà mai quel sorrisino dietro la mano.

Continuo a fissarli, Hannah sembra divertirsi, ma girandosi i nostri sguardi si incontrano per un attimo e i suoi occhi sembrano brillare, probabilmente lo sto solo immaginando, ma le mie mani prendono a sudare.

Oh Hannah , cosa diamine mi stai facendo? E non lo sai nemmeno.

"Andrew Gale?" richiama la mia attenzione una ricciolina bionda che credo di non aver mai visto prima. "Ciao, sono Meredith, chiacchieravo con le tue compagne di classe e visto che penso tu sia carino quando abbiamo iniziato a giocare ad obbligo o verità, io ho scelto obbligo e".

La guardo divertito, le sue labbra si muovono a tempo di record e non capisco che il 70% di ciò che sta dicendo, parla troppo veloce.
"e quindi devo baciarti" conclude premendo le labbra sulle mie prima ancora che io me ne rendessi conto.
Sorrido allontanandola, non vorrei sembrare maleducato o un perfetto stronzo, ma ho ben altro per la testa.

Mi ritiro alla ricerca di Thomas che sembra essere sparito da un po' ormai e mentre cerco tra alberi e cespugli, attorniato da giovani ubriachi che ballano e si scambiano effusioni, telefono Carly per darle la buona notte.

Al secondo squillo è già allerta ad urlarmi all'orecchio felicissima che io abbia mantenuto la promessa. M chiede del viaggio, della camera, di come sto e di come sta Thomas.
Rispondo al suo interrogatorio molto volentieri, raccontandole del viaggio e di quando abbiamo rinchiuso Eric Chole in bagno e siamo scappati via fingendo di essere saliti tutti nel pullman, di quando Thomas e Sienna si sono baciati e tutti li hanno presi in giro e, mentre sto per raccontare di Bruce che si è tirato giù i pantaloni per mostrare il sedere al conducente della macchina che ci seguiva, mi blocco.

Il ragazzo che non avrebbe mai visto il sorriso di Hannah mentre mangia, sta baciando appassionatamente una ragazza dai lunghi capelli neri dietro un albero, disteso alle spalle di un cespuglio.
Sento i gemiti, la voglia, la rabbia... la mia. Stringo i pugni e cerco di salutare Carly fingendomi quanto più naturale e tranquillo possibile.

Torno in camera, c'è un mio calzino sulla porta, se Thomas mi ha fatto uno scherzo nascondendomi i vestiti mi incazzo, non è proprio il momento.
Apro facendo girare la chiave nella serratura e trovo Sienna completamente nuda, a cavalcioni su Thomas che le tiene le gambe tra le mani.
Sono sconvolto e scappo fuori, mentre Sienna urla qualcosa spaventata.

Thomas mi raggiunge coprendosi con le mani.

"And si può sapere che cazzo fai?" è agitato, forse più per Sienna che dev'essersi spaventata a morte che perché l'ho fermato.
"Thomas questa è camera anche mia, potevi avvertire... non sarei entrato di certo!" mi giustifico.
"Il calzino sulla porta non ti diceva niente? Lo si fa per far capire che la camera non è disponibile quando si è con una ragazza!" ah, ecco che si spiega tutto. Mi scuso ancora e vorrei scusarmi anche con Sienna, ma forse meglio in un altro momento.

Mi guardo intorno e l'intero corridoio presenta una fila di calzini alle porte e, sfiduciato, mi accascio a terra con le spalle al muro.
In questo preciso istante non so cosa sto provando, forse invidia perché i miei amici sono tutti occupati a divertirsi. Si, li invidio, ma invidio molto di più quel tipo che era con Hannah.

Perso tra i miei pensieri non ho notato che mi stava squillando il cellulare e dopo averlo tirato fuori dalla tasca per mettere le cuffiette, visto che urla e gemiti mi stavano innervosendo, ho scoperto una chiamata persa ed un messaggio.
Entrambi di Hannah.

-Puoi venire in camera mia per favore? E' importante!-

Non capisco più nulla, mi tiro su e corro veloce tra i corridoi e per le scale. Ho l'affanno, ma chi se ne frega.

Han se quel ragazzo ti ha fatto del male io lo ammazzo.

Busso alla porta e mi apre in un attimo, sorride dolcissima nel suo pigiama rosa e ben struccata. Sembra una bambina.

"Sei venuto!" il suo sorriso sembra ampliarsi ancora di più, il mio cuore batte a mille.

Tutto il resto non c'è più: siamo soli, nel corridoio, nella camera, nel mondo.

Perché quando sorridi, piccola mia, ci sei solo tu.

Look both ways -REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora