Capitolo 17: Lidia

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Ho sempre considerato Londra una città frenetica eppure da quando sono tornata in Italia non ho un attimo di pace.

La scuola mi toglie molto tempo: sono costretta a recuperare gli argomenti di tutte le materie, e non mi va per niente giù.
Almeno Luca è dalla mia, quindi com'è che si dice? Mal comune, mezzo gaudio.

Studiamo insieme praticamente tutti i pomeriggi e di tanto in tanto Fede e Romina, le mie migliori amiche, nonché nostre compagne di classe ci aiutano qualora avessimo dei problemi con gli appunti.

Con Mark abbiamo deciso di frequentarci, anzi conoscerci e poi se dovesse andare bene un giorno ci rivedremo per parlarne.
Ma una storia a distanza visti i precedenti non mi sembra il caso: non lo conosco, non so come potrebbe comportarsi con altre ragazze, non posso di certo dare di matto come con la cugina del suo vicino di casa; e poi io il mio fidanzato voglio viverlo ogni giorno, non dietro un telefono.

-Miss Italia buonasera! Studiato? Se sei ancora con Luca salutalo da parte mia- scrive l'inglesino. Ormai è abitudine sentirci tutti i giorni, forse abbiamo perso quell'interesse iniziale e adesso siamo solo amici, non ne ho idea.
Rispondo al suo messaggio rapidamente quando però spunta un'altra notifica da parte sua:

-Ti scoccia se vengo a trovarti la prossima settimana? Volevo farti una sorpresa, ma non riesco a tenere il segreto! Ho già comprato il biglietto aereo...-

COSA????

Fisso il cellulare immobile e Luca, spaventato, cerca di capire cosa stia succedendo.

"Viene qui? Cavolo Lid dovresti esserne felicissima, mi fai una testa piena di chiacchiere Mark di qua, Mark di là. Mark com'è carino, questo è proprio tipico di Mark" scimmiotta la mia voce in modo pessimo inscenando un vero e proprio atteggiamento teatrale.

"Lo so! Però se poi viene e mi bacia di nuovo? Se io non bacio più come l'altra volta?" sto correndo.
L'ansia sale e forse non è poi così vero che si sia affievolito quell'interesse iniziale.

"Se stai provando a chiedermi di ripassare come ci si bacia io non ci sto!" ride quell'imbecille del mio migliore amico.

-Guarda io la prossima settimana ho una festa, ma potresti venirci con me se ti va. Cosa ne pensi?- propongo pensando alla festa di compleanno di Federica.

Accetta entusiasta e Luca mi da il cinque. Il suo sorrisino beffardo non me la conta giusta:
"ora devi proprio pensarci bene a come dovrai prepararti!"

Lo detesto, mi fa salire l'ansia a mille!

Scrivo alle mie amiche sul nostro gruppo WhatsApp avvertendole della novità e, come da copione, iniziano a dare di matto a loro volta.


Durante l'intera settimana l'impazienza regna sovrana, siamo tutti in attesa della festa per scoprire come andranno le cose tra me e Mr statua-non statua, ma finalmente il momento è arrivato e a breve saremo tutti accontentati.

La festa ha inizio e io nel mio vestitino nero e grigio mi sento un po' a disagio, in ansia.
Ho tirato indietro due ciocche di capelli ai lati legandole tra loro, da piccola la mamma li chiamava "capelli a mo' di principessa" e non so come, ma ancora oggi mi ci fanno sentire una principessa.

"Lidia Lidia Lidia" corre Romina, "Luca ha detto che Mark è qui!" afferra il mio polso e mi trascina fuori in giardino. I miei piedi a stento toccano il pavimento e non so se è a causa di Mina che mi sta trascinando fuori o se è l'agitazione a tenermi su.

Mi guardo intorno, ci sono molte persone qui in giardino, e anche se siamo a metà dicembre, nessuno sembra aver freddo.

Alzo il collo più che posso tirandomi sulle punte per vedere meglio, ma nulla, di Mark nessuna traccia.

"Buonasera principesa" sussurra delicatamente un filo di voce al mio orecchio. L'accento è particolare, non deve conoscere le doppie in italiano, infatti pronuncia un vero e proprio principesa invece che principessa.

Spalanco gli occhi, mi giro su me stessa e trovo Mark in tutto il suo splendore.

"Sei più bella di quanto non ricordassi, sai?" ammette fissandomi negli occhi.

Sono confusa, mille pensieri mi passano per la testa, tra questi il fatto che è proprio bello.
E che il suo naso a patata mi è mancato tantissimo.
Non riesco a dire nulla e in men che non si dica mi spingo ad abbracciarlo e lui, ricambiando l'abbraccio, mi stringe forte al suo petto.

Parte la canzone dei Coldplay con i Chainsmokers: Something just like this. E Mark non fa che sussurrarmi il ritornello all'orecchio stringendomi ancora di più.
Potrei restare così per sempre, ma la festeggiata ci divide per presentarsi, mentre Mina cerca in tutti i modi di lasciarci soli.

"So che è il tuo compleanno, ti ho preso un pensierino... non conoscendo i tuoi gusti non sapevo davvero cosa regalarti e ti ho preso questo." le passa uno scatolo di media grandezza ben incartato.

Mentre tutti intorno gridano "Scarta la scarta" a ritmo di battito di mani, Federica strappa via tutto fino a scoprire che Mark le ha comprato una macchinetta per le polaroid.
Sono sicura che Federica sta impazzendo, la conosco così bene da sapere che ne desiderava una da tantissimo tempo e che purtroppo non poteva permettersela con la sua attuale paghetta settimanale.

Dopo ringraziamenti e altre presentazioni riesco a portare Mark più in disparte, lontani da occhi indiscreti.
Mi sorride, ricambio il sorriso e arrossisco guardandomi le punte dei piedi.
Mark mi alza il viso e sfiorandomi la guancia con la punta del pollice, si avvicina sempre più.

Le sue labbra carnose si posano dolcemente sulle mie e chiudendo gli occhi mi sento trasportata in un altro universo, ben lontana da qui.

Ci baciamo una, due, tre, quattromila volte. Non riesco a staccarmi da lui.

"Mi sei mancata" sussurra sulle mie labbra con la fronte contro la mia.
Gli sorrido, anche lui mi è mancato davvero tanto!

"Ci vieni per le feste di Natale qualche giorno da me a Londra? Ti ospito io senza problemi!" sorride forse più con lo sguardo che con le labbra.

E' una proposta magnifica e accetterei subito, ma come faccio a dirgli la verità?

Respiro profondo...

"Mark io non ci sarò in quel periodo... Vado a stare da Roberto." il mio ex, e Mark sa di chi io stia parlando.

Si stacca dalle mie labbra, non sento più la pressione delle sue che le inumidiscono.

"Tu andrai da Roberto?" chiede stringendo gli occhi come fossero una minima fessura.

Abbasso lo sguardo, mi mordo il labbro, "si, un paio di giorni, mi ha invitata la sua famiglia. Non pensavo potesse darti fastidio, anche perché eravamo stati chiari, io e te non stiamo insieme... giusto?"

Questo avrei dovuto proprio tenerlo per me.
Mark stringe i pugni, respira forte, si gira e si allontana senza salutarmi.

Lancia un pacchetto regalo fuori dalla sua giacca e chiude il cancello alle sue spalle.
Chiude me alle sue spalle e con le lacrime agli occhi cerco di seguirlo ma è già sul taxi e, dopo avermi guardata con disprezzo, va via.

Look both ways -REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora