Capitolo 59: Lidia

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Negli ultimi mesi ho avuto l'influenza così tante volte che non ricordo quando sia terminata l'estate.
Gli esami sono stati un momento molto particolare: tutti uniti, intenti ad aiutarci l'un l'altra, addirittura Luigi ed io siamo stati molto solidali e abbiamo provato ad aiutarci a vicenda in alcune prove d'esame, sperando di passare inosservati.

L'apice dell'ansia c'è stato quando un'ape ha preso a svolazzare tra un banco e l'altro: le ragazze hanno iniziato ad urlare, proprio come vicepreside, generando il panico.

Per fortuna Luca ha pensato di alzarsi e scacciare l'animale, altrimenti avremmo perso gran parte del tempo a nostra disposizione.

La parte orale è stata la più semplice: pochi istanti prima avevo rimosso tutto, addirittura il titolo della tesina, ma una volta lì le parole hanno preso ad uscire dalla mia bocca una dietro l'altra senza che me ne rendessi conto. 

Mark ha assistito insieme a Ely ed entrambi sembravano così fieri di me da darmi la forza di continuare.

Ci ripenso spacchettando i miei scatoloni nella nuova casa a Londra.
I miei genitori non erano entusiasti all'idea di "perdere" una figlia, perché nessuno dei due avrà la possibilità di venire a trovarmi spesso e le nostre visite si ridurranno a quelle delle vacanze estive e invernali; ma l'idea di me che vivo con le mie amiche li ha tranquillizzati, avevano paura che io e Mark andassimo a convivere da soli.

"Hey principesa" le braccia di Mark si stringono intorno al mio busto e le sue labbra lasciano un dolce bacio sul collo.
"Quanto manca per l'ultimo scatolone? " continua a baciarmi il collo e lascia dei teneri morsi.
"Abbiamo la casa libera..." respira al mio orecchio facendomi venire la pelle d'oca.

Le sue mani si fanno strada sul mio seno, salendo dai fianchi.
Sorrido, è un bravissimo fidanzato e riesce sempre a prendersi cura di me.

"Che intenzioni hai, Lane?" sorrido.
"Prenderti qui nella nuova casa, anche in tutte le camere se preferisci" ride, ma sappiamo entrambi che in realtà è molto serio.

Mi giro su me stessa, fisso il mio ragazzo negli occhi e sbottono lentamente la camicetta bianca con le rondini, mostrandogli il mio intimo di pizzo nero.
"Wow" è tutto ciò che riesce a dire.

Non fa che fissarmi e stringermi a sé.
"Hey, non vuoi più?" chiedo mettendo il broncio.
"Mi va tantissimo, ma ho paura di farti male per quanto mi va quindi aspetto un attimo..."

Sorrido.
Prendo le sue mani e me le porto ai seni, massaggiando e stringendo entrambi.
Il suo sguardo si fa curioso, estasiato ma più di tutto veneratore.

Lo porto a letto senza dire alcuna parola, mi siedo su di lui e lo spoglio velocemente.
Vedo le mie mani muoversi sul tessuto dei suoi vestiti e rilasciarne nuda la pelle.
Bacio ogni centimetro del suo corpo, questa volta mi sento diversa, più sicura.
Mordo il suo collo e il suo gemito mi eccita ancora di più.
Le sue mani si muovono sulla mia schiena, tra i miei capelli, che massaggia e tira a suo piacimento.

Facciamo l'amore per tre volte, quando stanchi ci accasciamo sul materasso, ancora nudi.
Mark mi porta al suo petto stringendomi dolcemente a sé e non faccio che sfiorarlo, profuma di buono.
"Sei magnifica. E amo quello che è successo poco fa. Eri così bella, fiera di te. Dio, sei magnifica." Non riesce a smettere di parlare e dirmi quanto gli sia piaciuto.

"È piaciuto tanto anche a me" ammetto baciandogli dolcemente il sorriso.
"Sei diventata una bimba sexy, ho creato un mostro" scherza giocando con i miei capelli.

Lo guardo, ne sono così innamorata.
"La nostra relazione va avanti quasi da due anni, in realtà un anno e mezzo, ma ci siamo conosciuti a metà ottobre..." farfuglio cose a caso, eppure per me hanno un senso.

"Allora abbiamo da festeggiare il 14 ottobre, quando ti ho vista per la prima volta, e il 9 gennaio... quando finalmente sei diventata la mia ragazza" sussurra sfiorandomi la spalla con la punta dell'indice.

"Mi piace stare qui, siamo nudi a letto a farci le coccole da ore... prima non potevamo" confesso.
Forse è proprio per questo che sono diventata più intraprendente, oggi non avevo ansie, nessuno poteva scoprirci o disturbarci: Tara e Mina sono andate a fare shopping.

C'eravamo solo io e Mark.

Look both ways -REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora