6- "Mi hai rovinato la vita"

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-Ma perchè non arriva?- Grida Matilda, camminando avanti e indietro davanti all'entrata del locale. -Ti faccio licenziare- Mi fulmina con lo sguardo ed io mi volto verso i buttafuori della discoteca, cercando in loro un pò di comprensione. Sono lì in piedi, appoggiati alle due colonne adiacenti alla porta. Il pomeriggio è stato lungo e stressante. Dopo essere tornata a casa ed aver mangiato un piatto di pasta al pomodoro, mi sono distesa sul divano, cercando invano un programma interessante alla televisione. Improvvisamente mi sono tornate a mente le parole di Riccardo di qualche ora prima. "Ascolta la numero 5". Sono però rimasta con il dubbio, dato che ho successivamente ricordato di aver regalato l'album alla dolcissima Matilda. Ho viaggiato in seconda Classe, mentre lei e la sua educatrice erano in Business. Ma nonostante tutto, sono qui. Non abbiamo neanche fatto a tempo ad andare in albergo, perché la affabile ragazzina aveva paura di fare ritardo. Come avrebbe fatto se avesse perso anche per pochi secondi l'arrivo del suo idolo? Sospiro, controllando l'orologio... Sarebbe già dovuto essere arrivato. Che fine ha fatto? -Senta, io devo vedere Riccardo-

-E io devo vedere Angelina Jolie- Uno dei due omoni inizia a ridere, rivolgendosi un po' a me un po' all'altro. -Guardi che sto dicendo la verità- Lui mi guarda da capo a piedi e continua imperterrito a ridere.

Dopo un tempo che mi sembra infinito, la porta viene aperta dall'interno, mostrando la figura di un uomo a me sconosciuto. -Signorina, Riccardo non può uscire... Ma ecco la sua valigia- Mi porge il mio trolley e mi strappa dalle mani la "valigia gemella".

-Io ti uccido! Mi avevi detto che mi avresti fatto incontrare Riccardo! Invece era soltanto una scusa per farti pagare il viaggio da mio padre- Inizia a gridare come una psicopatica e Carola cerca di calmarla, senza però ottenere grandi risultati.

-Torniamo subito a casa! Voglio chiamare papà!- Carola ferma un taxi e fa salire subito la ragazzina. Io mi volto un secondo verso il "manager" e provo a parlare. -Può riferire a Riccardo una cosa da parte mia?- Lui annuisce, prendendo un taccuino e una penna. -Gli dica che mi ha rovinato la vita- Salgo sul taxi, il quale ci porta velocemente alla stazione, permettendoci di prendere l'ultimo treno della giornata per Firenze. Chissà com'è essere ogni sera nei pensieri di qualcuno? Appoggio la testa al finestrino e guardo i paesaggi della Pianura Padana scorrere veloci accanto a me, cercando in qualche modo di prepararmi al bellissimo discorso che Giovanni mi farà una volta arrivati in stazione.

Il viaggio trascorre più velocemente del previsto, dato che sono anche riuscita a dormire un pò, e la figura del mio quasi-ex capo si avvicina sempre di più. La figlia gli corre in braccio e lo abbraccia ancora in lacrime. Quanto è viziata questa? Non è colpa mia se quello stronzo non è voluto uscire. -Non hai mantenuto la promessa, quindi sei fuori. Domani passa a raccogliere quei due stracci che hai lasciato nel tuo armadietto e non farti più vedere. Ah, e il disco lo tiene lei- Annuisco, senza neanche provare a ribattere. -Non ho lasciato niente. C'è solo la mia divisa, quindi non dovete neanche rivedermi domani-

-Per la lettera di licenziamento, ti invio una raccomandata e non azzardarti a fare ricorso- Mi volto verso Matilda e lei mi guarda con occhi di sfida. Tranquilla, cara principessina, un giorno incontrerai qualche ostacolo anche te. Aggiusto la mia coda e il ciuffo, per poi uscire dalla stazione ormai quasi deserta, alla ricerca di un modo per ritornare a casa, cercando di evitare di essere scambiata per una poco raccomandabile. Chi avrebbe mai pensato che quel ragazzo dagli occhi azzurri mi avrebbe sconvolto la vita a tal punto? Magari era destino, magari era destino che dovessi partire. Magari dovrei lasciare Firenze e lasciarmi tutto alle spalle. Ma con quali soldi? Ma questa è un'altra storia... E la affronterò domani mattina...

Nota Autrice
Certo che Riccardo ha fatto davvero un bel casino... Voi che dite?

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora