44- Dopotutto

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-Io sono stato preso come ballerino professionista ad Amici.- Tiro un respiro di sollievo, avendo immaginato il peggio. -Mi fa piacere per te, Andre! Te lo meriti davvero!- Sorrido, pensando a tutta la fatica che ha fatto per arrivare fin qui. -Federica, capisci che situazione lascio qui?- Appoggia i gomiti sul tavolo e si passa una mano sul volto. -Ti riferisci a Riccardo?-

-Ti rendi conto di come sta?-

-Io credo che lui stia benissimo. L'ho visto in discoteca con tre ragazze. Non mi sembrava particolarmente distrutto...- Mi alzo in piedi e inizio a girare per la stanza, sbuffando. -Non posso andare a Roma prima di aver aggiustato questa situazione. Non posso lasciarvi così!- Esclama, sospirando di nuovo.

-Non c'è niente da aggiustare. Non si aggiusterà proprio niente, sai perchè? Perchè di nessuno dei due c'è il desiderio che ciò avvenga.-

-Ma voi due non sarete mai amici! Non sono amici due che si guardano come vi guardate voi.-

-Hai ragione, Andreas. Io non ho mai detto il contrario. Riccardo ed io non siamo mai stati amici e non lo saremo mai. Siamo passati dall'odiarci all'amarci follemente, e probabilmente il proprio questo il problema.- Prendo dalla borsa la mia agendina, sulla quale ho appuntato delle frasi che mi sono venute in mente mentre ero in metropolitana.
-Già che sei qui, posso farti leggere una cosa?- Gli porgo l'agenda, aprendola alla pagina giusta. -Cosa sono?- Chiede, spostando lo sguardo da quelle scritte a me.

-Sono cose che ho scritto di getto... Niente di che. Volevo solo farle leggere a qualcuno e tu sei capitato veramente al momento giusto.- Faccio un leggero sorriso e lui riporta i suoi occhi castani sull'agenda.

-Dopotutto è stato bello averti accanto e pensare che sarebbe stato in eterno. Viaggiare sempre e solo con il cuore spento, illudersi ancora che tu stessi cambiando, ma la verità è che in realtà non sapevi darmi poi più di così.- Legge ed il mio cuore si scalda. -Quanto siete stati coglioni.- Continua, per poi chiudere la mia agenda e appoggiarla davanti a sè sul tavolo.

-Andreas, non potrai continuare a farmi la predica in eterno. Io capisco che Riccardo sia un tuo amico, ma io non so più cosa fare. E' stata una decisione presa con il consenso di entrambi e dovuta dai comportamenti di entrambi. Ti giuro che fosse il mio ultimo obiettivo. Non puoi capire quanto io avessi voluto un po' di tranquillità, ma purtroppo credo che non sia il mio forte.-

-Fede, ti ho trovato un lavoro.- Si mette una mano in tasca, dalla quale estrae un bigliettino da visita.
-Cosa intendi?- Chiedo, prendendo il pezzetto di carta. -Hai ricominciato l'università, vero?- Ribatte, fissandomi negli occhi. -Domani mattina ricomincio le lezioni, dovrei dare l'esame tra un mesetto circa...- Spiego, pensando per un momento a quanto dovrò studiare da domani alla fine del mese.

-Appunto, non puoi andare a lavorare in quel posto fino a tarda notte. Ti ho trovato lavoro nel bar di una mia amica, dalle 15 alle 20, ogni giorno tranne la domenica. La sua bambina esce da scuola alle 16 e non ha nessuno a cui lasciarla, di conseguenza cercava qualcuno che potesse stare al bar fino alla chiusura. Mi ha chiesto se conoscessi qualcuno ed io le ho parlato di te.-

-Andreas... Io non so...-

-Cominci lunedì. Quindi domani sera vai al locale e ti dimetti, chiaro? Non è il caso che tu continui a lavorare in quel posto. Ti mando il suo numero e l'indirizzo del bar su WhatsApp. Mi raccomando, Fede! Non buttare tutto a fare un giro.-

-Okay... Ci proverò, anche se sembro essere incline a fare casini.-

-Ti dico un'ultima cosa e poi me ne vado... Sei davvero convinta che questa situazione ti vada bene? Non riuscireste neanche a continuare a parlare da amici?-

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora