38- Quella maledetta porta

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COMUNICAZIONE UFFICIALE: avrei pensato di aggiornare due volte la settimana, sempre negli stessi giorni, ovvero il mercoledì alle 18 e il sabato alle 16. Dato che ho aggiornato oggi (a caso perché mi andava😌), aggiornerò sabato, dato che mercoledì sarò al concerto di Riki a Milano! 🎉🎊 (Voi andrete a uno dei suoi concerti?) BUONA LETTURA!

Stiamo fissando entrambi la porta e sono convinta che anche lui stia sperando di poter avere il super potere di riuscire a vedere attraverso le pareti. Purtroppo, però, per scoprire chi si nasconda dietro quella porta, non possiamo far altro che aprire la porta. -Apro io. Tu vai a metterti qualcosa addosso. Potrebbe essere chiunque.- Annuisco e lui aspetta di vedermi sparire dentro la mia camera da letto, prima di avvicinarsi alla porta d'ingresso. In quel "chiunque" era camuffato un nome che inizia per A e finisce con rthur. La verità è che ho la sua stessa paura. Prendo dall'armadio un paio di pantaloni della tuta grigi e una maglia dell'Adidas bianca.Infilo tutto alla velocità della luce, temendo che di là stia accadendo il casino più totale. Esco in fretta e trovo Andreas sulla soglia di casa mia. -Ecco Fede!- Si avvicina a me e mi abbraccia, prendendomi in braccio e facendomi fare una specie di giravolta. Colgo l'occasione per guardare l'espressione di Riccardo, che è esattamente come me l'aspettavo. Credo anche di aver capito quale sia stato il problema. Non c'era Arthur dietro quella dannata porta, ma questo non lo ha per niente sollevato... Secondo me, non ha neanche realizzato a pieno il fatto che Andreas sia qui. Era troppo concentrato su altro.

-Cosa fate stasera, piccioncini?- Io abbasso lo sguardo, aspettando che sia Riccardo a rispondere. Il problema è che lui continua ad avere lo sguardo perso nel vuoto. -Riki, a che pensi?- Il mio, spero ancora, ragazzo scuote la testa e sbatte gli occhi un paio di volte. -Stavo cercando di ricordare se ho detto all'altro Riccardo di aggiungere una cosa in una canzone... Scusatemi se non vi ho ascoltati. E' un periodo un pò difficile...- Lo è anche a causa mia e mi odio per questo. -Lavori troppo, Riko! Suona bene, vero Fede?- Annuisco, ricordandomi quando iniziai a chiamarlo così.

-Già... Suona davvero bene!- Sorrido e cerco lo sguardo del ragazzo che continua a farmi perdere la testa ogni giorno di più, che però sto rischiando di perdere. Andreas guarda prima me e poi Riccardo per un paio di volte, per poi alzare le mani in aria in segno di arresa. -Bene, vi lascio! Ho da fare, cari! Ci vediamo!- Esce dalla porta e Riccardo la chiude dietro il suo amico. Che cosa è appena successo? Che situazione assurda...

Va verso il tavolo del soggiorno e ci si appoggia con le mani, facendo ricadere il peso del proprio corpo su di esse. -Ehi...-

-No. Io non ci riesco!- Batte un pugno sul tavolo, facendomi sussultare. -Riccardo...-

-Federica, non ci riesco. E' più forte di me.- Si passa una mano tra i capelli che non vedono il solito gel da qualche giorno. Ha lavorato a diritto, senza mai fermarsi, senza neanche avere il tempo per farsi una doccia o cose del genere, tra cui chiamare me.
-Credevi che fosse Arthur, vero?-

-Non era lui, ma ho capito che non riuscirei a sopportare di trovarmelo davanti alla porta un giorno, di trovarlo a casa tua, di sapere che è venuto a casa tua. Non riesco ad accettare questa cosa!-

-Non posso ammazzarlo!- Sto cercando di buttarla sul ridere, essendo in una chiara posizione di difficoltà. -Puoi lasciare me.-

-Non stai parlando seriamente, vero?- Rimane in silenzio, fin quando non riprendo di nuovo la parola. -Riccardo, ti prego! Non possiamo! Non per una cosa del genere!- Cerco di abbracciarlo, di accarezzargli il volto, ma soprattutto di non scoppiare a piangere.

-Fede, lasciamo perdere, okay?- Sta fissando il vuoto e questa cosa mi sta distruggendo.

-Sono troppo innamorata di te per lasciar perdere. Dobbiamo ritornare a prima che Andreas suonasse a quel campanello. Voglio far ritornare tutto come prima!- Il suo telefono inizia a vibrare nella tasca dei suoi jeans, così lui lo estrae e lo appoggia sul tavolo, senza rispondere alla telefonata.

-Non è possibile...- Afferma, aspettando che il suo produttore attacchi.

-Allora farò in modo che diventi meglio di prima!- Prendo la sua mano tra le mie e socchiudo gli occhi.
-Se devi rispondere, rispondi pure.-

-In questo momento non ho voglia di parlare con nessuno.- Afferma, per poi voltarsi verso di me.

-Ti ricordi quando ti dissi per la prima volta di essere pazza di te?- Chiedo all'improvviso, legando i miei capelli ancora umidi in una coda alta.

-Ti dissi che eravamo pazzi in due- Sul suo volto si disegna un sorriso e questa cosa mi distrugge. Perchè io lo conosco quel sorriso che, come dice Grignani, è quello di chi ha già deciso. Mi mordo l'interno della guancia, senza staccare il mio sguardo dal suo.

-Mi dicesti che lo saremmo stati insieme...-

-Lo siamo stati ed è stata una delle cose migliori della mia vita.-

-E allora non andartene. Rimani con me e cerchiamo di ricostruire tutto...-

-Sarebbe un errore...-

-Per me eri te l'errore! Lo sei stato fin quando ho capito che eri l'errore più bello che avessi mai fatto. Eri l'errore più bello del mondo, con due oceani al posto degli occhi e un sorriso che mi uccideva ogni volta. Ricordi quando ti odiavo? Quando credevi che fossi innamorata di Andreas? Quando in quella stazione della metro decidemmo di rimanere solo amici e quando capimmo che non ci saremmo mai riusciti?- Si alza in piedi e rimette in tasca il cellulare. -Basta, Fede! Stiamo peggiorando le cose.-

-Non far finta che non te ne freghi più niente! Non saresti ancora qui se non te ne fosse fregato più nulla! Dimmi che non vedi l'ora che io ti baci... perché io non vedo l'ora di farlo!- Abbassa lo sguardo e sorride. -Ci sono migliaia di ragazzi, Fede... E non vedono l'ora di essere guardati da te-

-E io che non vedo l'ora di guardare te- Siamo in piedi l'una di fronte all'altro e potrei scommettere quello che volete che stiamo entrambi morendo di smettere di parlare, chiudere gli occhi e sentire di nuovo il battito dell'altro durante un bacio.

-Mi ricorderò sempre il tuo One Million, mischiato al gel per i capelli; ricorderò quella sera in cui mi dedicasti la mia canzone preferita. Non dimenticherò mai il modo in cui mi guardavi la sera in cui ti ho raccontato quello che avevo passato con la mia famiglia, semplicemente perchè sei stata la prima persona a cui ho raccontato tutta la verità. Non potrò mai dimenticare tutto quello che abbiamo passato insieme perchè sei stato il primo con cui ho vissuto questo genere di cose, sei stato il primo di cui sono stata veramente innamorata... Faccio finta di parlare al passato, perchè in questo momento fa meno male.- Adesso quello che si morde le labbra è lui.

-Vuoi dirmi che sei ancora innamorata di me?-

-Voglio dire che lo rimarrò per un bel pò... E una parte di me lo rimarrà per sempre. Mi hai dato tutto. Sono io a non riuscire a renderti felice ed io non riesco a vederti star male. E' questo che vuoi sentirti dire? Okay, ti dirò: senza rancore! E' andata così.-

-E' qui che sbagli! Non è andata così. Se tu ad averla fatta finire in questo modo!- Apre la porta, ma io gli blocco il braccio. -Vuoi dirmi che se io non avessi baciato Arthur, staremmo ancora insieme? Perchè a me sembra che il tuo comportamento fosse cambiato già da un paio di giorni, o sbaglio? La verità è che mi stai scaricando perchè non corrispondo al profilo della tua ragazza ideale. Non sono bionda... nè popolare... nè una che va a giro svestita.- Mi guarda per qualche altro secondo e poi si libera dalla mia presa, uscendo da casa mia, ma non dalla mia mente. Ma soprattutto non dal mio cuore...

Nota Autrice
Se volete uccidermi, posso capirvi. Però ormai è andata... La storia non è ancora finita ovviamente! Anzi! Mancano ancora diversi capitoli alla fine! Fede dovrà provare a riprenderselo, che ne dite? Voi cosa fareste al suo posto? Commentate!!
Allyxx

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora