1- Due ore accanto ad una Riker

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Il rumore delle ruote della mia valigia mi accompagna dalle 6 di stamattina. Appena mi sono svegliata ho dovuto chiamare subito il facchino per farmi aiutare a raggiungere il taxi. Ho bevuto solo un caffè e mi sono subito precipitata all'aeroporto. Mi aspettano due ore e mezzo di volo e magari fosse solo quello! Grazie alle mia adorata migliore amica, dovrò stare sotto il sole cocente tutto il giorno. Quella dovevo ucciderla sette anni fa!

In questo momento un pullman ci sta portando dal gate all'aereo ed io ne sto approfittando per fare qualche foto da aggiungere al mio "Diario di viaggio". Sono stata veramente bene in questa settimana: mi sono davvero rilassata.

Fortunatamente non ho il bagaglio a mano e questa è veramente un grande sollievo quando si viaggia. Eccoci qua, pronti a salire a bordo, ovviamente dopo gli ultimi controlli. Con calma cerco il mio porto 27F. Grande!! Ho il finestrino! Prendo dalla borsa il mio libro di Analisi Matematica II. Fra una settimana ho l'ultimo esame dell'anno accademico, dopo questo ci rivediamo tutti a settembre! Inizio a sottolineare alcune parti, quando mi ritrovo a pensare a ciò che dovrò fare una volta scesa dall'aereo. Ma cosa ci trovano tutte quelle ragazzine in quel tipo? E' vero, io non so neanche che faccia abbia, quindi non posso giudicare.

Per fortuna una hostess ci avvisa che l'aereo sta per decollare e ci invita ad osservare la dimostrazione delle norme di sicurezza. Il decollo è la parte del volo che preferisco. E pensare che a molte persone fa proprio paura. Ho un sonno che non si può immaginare... Analisi II aspetterà!

Mi appoggio allo schienale, quando sento qualcuno picchiettarmi sulla spalla. Tolgo gli occhiali da sole, i quali mi sarebbero serviti per riposare meglio, e mi volto verso la mia sinistra. -Ehi, ragazza, cosa ascolti di bello?- Che vuole questa nanetta adesso?

-Imbranato di Tiziano Ferro- Rispondo, senza pensarci troppo a fondo.

-Mamma, mamma!- Scuote il braccio della madre alla propria sinistra, facendole spostare, lo sguardo dalla rivista che sta cercando di leggere da quando è salita. -Dimmi, Sofia-

-Lo sai che sta ascoltando Imbranato? Anche Riki l'ha cantata- Ma chi è questo Riki? Ditemi che non è quel tipo per il quale tra qualche ora sarò sotto il sole!

-Vai anche tu a vedere Riccardo?- Mi chiede, facendomi voltare verso di lei un'altra volta. Mamma mia, questa è proprio fissata! -Sofia, non dar fastidio alla signorina- La richiama sua madre. Signora, ormai la mia tranquillità è andata a farsi un giro.

-Chi vado a vedere io?- Chiedo confusa, guardandola meglio negli occhi.

-Vai a vedere Riki?- Questo tizio è una persecuzione. -No, cioè sì. Ma la cosa non era stata programmata- E' proprio quel Riki...

-Lo sai che io ho convinto mamma a tornare a casa un giorno prima?- Siamo finiti. E' normale una che lascia la Grecia un giorno prima per andare a farsi fare una firma? Beh, per Tiziano Ferro lo farei anche io.

-Dimmi, quanti anni hai?- Le chiedo, strofinandomi gli occhi, capendo di non avere speranze di dormire. -Quasi 10! Secondo te piacerò a Riki?- Ora le batto la testa nel sedile davanti!

-Sai, forse sei un pò troppo piccola per lui- Rimetto l'altra cuffia e guardo fuori dal finestrino, cercando di farla smettere di parlare. Tutto il volo così no, vi prego!

-Guarda che Riki ha 25 anni- Appunto. Quindici anni di differenza.. Che sarà mai?! Ripensandoci ha solo tre anni più di me. Come minimo è uno tutto snob che se la tira. E magari sarà anche più basso di me. Magari questa nana accanto sa anche quanto è alto, ma preferisco non fare domande, dato che in questo momento sembra aver messo in pausa la radio che ha ingoiato!

Riesco a prendere sonno per qualche minuto, ma vengo poi risvegliata dalla voce della bambina. -E scuoti la Polaroid!- Mi sta tirando delle gomitate nello stomaco, ma soprattutto si sta muovendo a tal punto da far vibrare tutta la fila di sedili. -Tesoro, te non puoi conoscere la Polaroid! Ai miei tempi esistevano le Polaroid, adesso non le usa quasi più nessuno-

-Riki la usa!- Oh mio Dio! Riesce a fare una frase senza aggiungere questo nome?

-Bene, mi fa piacere per Riki, ma potresti abbassare la voce? Giusto un pochino!- Quanto manca all'atterraggio? Potrei batterle nella testa il manuale di Analisi matematica di 682 pagine! Forse smette di parlare... Oppure no... Non mi sembra una grande idea. Mi metto le mani nei capelli e cerco di trovare il lato positivo in questa situazione. -Cosa ti piace di Riki?- Ora la butto giù dall'aereo senza paracadute.

-Tesoro, cerco di ripetertelo per l'ennesima volta! Non mi piace Riki! So a malapena chi sia! Ci vado per una mia amica- Mi guarda malissimo, ma nonostante tutto, per fortuna, si dà pace e inizia a leggere un libro di Geronimo Stilton. Speriamo che riesca a stare zitta per il resto del viaggio...

Già, ci è riuscita! Le ho "offeso" l'idolo ed ha deciso di non parlare più con una persona "spregevole" come me. Devo dire che per me è stata solo una fortuna. Sono in taxi, diretta alle Cascine, ma poi ricordo di dover passare dalla stazione per poter acquistare il disco. Il mio cellulare squilla improvvisamente, ma aspetto a rispondere, preoccupandomi di comunicare al conducente il mio repentino cambio di destinazione.

📱:Pronto?

📲:Ciao Fede!

📱:Brutta stronza! Ti rendi conto della situazione in cui mi trovo? Ho la valigia, sono appena scesa da un volo di oltre due ore e devo andare al firma-copie di un tizio sconosciuto!

📲:Sconosciuto per te

📱:Sarah, ti prego. Potrei disintegrarti per telefono

📲:Volevo ricordarti di comprare il cd alla stazione

📱:Era quello che cercavo di fare. Adesso sublimati!

📲:Okay, okay! Ti sarà riconoscente per tutta la vita... O forse il contrario

📱:Cosa dici?

📲:Dico che secondo me troverai qualcosa di positivo in questa esperienza

📱:Vai a dormire che è meglio!

Ripongo il cellulare nella borsa e preparo i soldi per il tassista. -Sta parlando dell'Instore di Riccardo di Amici?- Mi chiede il signore al volante. -Eh già-

-Anche mia figlia impazzisce per lui- Afferma, ma io non so sinceramente cosa rispondergli. Guardo l'ora sul cellulare. Sono già le 11:24. Sono in ritardo sulla tabella di marcia: a quest'ora sarei già dovuta essere in fila. Comunque sono tutti matti. -La ringrazio- Lascio i soldi al tassista e prendo il mio trolley. Come faccio io a portarmi dietro questo coso tutto il giorno? Sospiro, ma non smetto di camminare. Andrà tutto benissimo! O almeno è ciò che spero...

Nota Autrice
Ho deciso di pubblicare anche questo capitolo, in modo da rendere meglio l'idea... Che ve ne pare? Siamo ancora agli inizi, ma mi farebbe piacere sentire un vostro parere
Allyxx

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora