-E cosa deduci da quella teoria?- Mi chiede, alzando con due dita il mio volto, in modo da far incontrare i nostri occhi. -Deduco che sei uno stronzo manipolatore, ma allo stesso tempo non riesco a starti lontana!- Avvicina le labbra al mio orecchio e ci soffia. -Ho bisogno di sapere cosa fare e sei tu a dovermelo dire- Sussurra, esplorando con le mani la mia schiena, ovviamente da sopra la maglietta.
-Fossi in te, inizierei con il baciarmi, non credi?- Prendo il suo volto tra le mani e la barba appena accennata mi fa il solletico. -Vedo che iniziamo ad andare molto d'accordo- Sposto lo sguardo sulle sue labbra ed accenno un sorriso.
-Non ti sbilanciare, Marcuzzo- Ribatto, avvicinandomi al suo orecchio sinistro.
-Cerca di non cadere, Paper- Mi lascia un bacio sul collo ed io non capisco la sua frase. -In che senso "cadere"?- Mi spinge sul divano, ma io lo trascino sopra di me. Iniziamo a ridere e a tirarci i cuscini. La lotta finisce con un lungo bacio, o meglio con una lunga serie di baci.
-Questa serata rientra nella lista delle migliori serate della mia vita- Mi accarezza la guancia destra e mi lascia un bacio sulla fronte.
-Non ho voglia di sapere quali siano le altre, perchè probabilmente mi farebbe male- Affermo, sedendomi composta sul divano.
-Ehi, sei gelosa del mio passato?- Mi accarezza il braccio, ma io mi allontano. -La verità è che non riesco a capire come mai tu abbia scelto me...-
-Forse perchè sono cresciuto, perchè sono cambiato e se l'ho fatto è solo grazie a te- Mi volto verso di lui, per poi tornare a fissare il pavimento.
-Già... Sei cambiato... Quindi sei passato in una settimana dal fartene una al giorno ad essere innamorato di me?- Sto creando un casino. E probabilmente ne sono anche consapevole.
-La cosa che ti dà fastidio è che io non sia il ragazzo perfetto? Ti dà noia il fatto che io abbia già fatto alcune esperienze?- Grida, facendomi sobbalzare sul divano.
-Non posso criticarti per ciò che hai fatto in passato, ho soltanto paura che la storia si ripeta-
-Federica, è da quando ti ho vista in quella discoteca con quella specie di vestito addosso che voglio spingerti al muro e farti qualsiasi cosa possibile e immaginabile. Ma se non lo ho ancora fatto è perché ho rispetto di te e del percorso che voglio intraprendere con te- Mi alzo in piedi e prendo il suo volto tra le mani. -Aiutami ad essere più sicura in me stessa- Mi mordo l'interno della guancia sinistra e socchiudo gli occhi.
-Non sembri una persona insicura- Afferma, cingendomi i fianchi. -Non lo ero, ma lo sono diventata-
-È accaduto qualcosa di particolare? Qualcuno ti ha fatto del male?- Scuoto la testa, per poi prendere la parola e rassicurarlo. -Tranquillo, va tutto bene-
-Cosa posso fare per aiutarti in questo momento?-
-Baciarmi- Mi avvicino sempre di più alle sue labbra, ma continuo a parlare. -Poi mi potresti portare a letto, aiutarmi a togliere questo vestito fin troppo stretto e ci potremmo addormentare insieme- Inizio a lasciargli una scia di baci dal collo fino ad arrivare all'angolo delle sue labbra.
-Fede, è meglio se il vestito lo togli da sola, non credi?- Mi allontana leggermente da sè e prende le mie mani tra le sue.
-Cosa c'è, non sai togliere in vestito?- Inizio a ridere, ma torno subito seria. -Non è questo. È che non voglio spingermi oltre. Non stasera-
-Stavo per andare a letto con il fidanzato della mia migliore amica semplicemente perché avevo bisogno dei suoi soldi per venire a Milano-
-Perché mi stai dicendo questa cosa?-
-Perché devi capire che persona sono realmente- Scoppio in lacrime e mi siedo sul divano, nascondendo il volto tra le mani.
-Adesso me ne vado- Sussurro, singhiozzando. Mi sarei aspettata una sua reazione negativa, mi ero immaginata che mi avrebbe cacciata di casa, che mi avrebbe chiesto di non cercarlo più, invece ha fatto il contrario. Mi ha abbracciata ed ha lasciato che bagnassi la sua maglietta con le mie lacrime. Mi ha presa in braccio e mi ha fatta sedere sulle sue ginocchia.
-Sono una persona orribile! Ho fatto una cosa orribile! Vado a lavorare in una discoteca vestita con solo questo pezzettino di stoffa addosso! Lasciami andare via, Riccardo...- Provo ad alzarmi, ma mi blocca.
-Sono innamorato di te, Federica. Sono innamorato della Federica secchiona, quella che mi ripete la teoria di Dirac a memoria; della Federica sarcastica; della Federica acida, che però mi sorride con gli occhi. Sono innamorato della Federica stronza, che mi ha evitato per settimane. Sono innamorato della Federica che ho conosciuto un mese e mezzo fa a quell'Instore e che mi odiava. Sono innamorato della Federica che mi ha appena detto di essere innamorata di me-
-Scusami- Lo abbraccio di nuovo e lui mi stringe forte a sè. -Torna ad essere la Federica stronza e acida dell'inizio!- Iniziamo a ridere ed io mi ritrovo di nuovo a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra. Nessuno dei due parla. Nessuno dei due si muove. -Aspetta- Le nostre labbra stanno per toccarsi, ma io mi allontano e vado verso la cucina. Lui è rimasto immobile, leggermente confuso, ma poi capisce quello che voglio fare e inizia di nuovo a ridere.
-Hai della Nutella?- Chiedo aprendo tutti gli sportelli delle varie credenze, fin quando non trovo quel barattolo che mi ha salvata in tantissime sere nere.
-In questa casa non c'è praticamente niente, ma la Nutella non può mancare- Prende due cucchiai da un cassetto e mi segue sul divano. Svito il tappo bianco e vedo il paradiso. -Siamo uguali- Affermo, strappandogli di mano un cucchiaio.
-Perché lo dici?-
-Da piccola prendevo il barattolo della Nutella e la mangiavo solo al centro, in modo che la mamma, aprendo lo sportello, non vedesse che la avevo mangiata. Vedendo il barattolo ancora tutto marrone, credeva che io non la mangiassi. Non sai quante brontolate mi sono risparmiata! E ovviamente questo vizio non mi è più passato-
-Non credevo che avrei trovato un altro genio della Nutella!-
-E invece lo hai trovato- Infilo il cucchiaio dentro il barattolo e faccio il carico. Inizio a mangiarne un po', ma poi porto il cucchiaio vicino alle sue labbra. -Che fai? Mi imbocchi?-
-Come i bambini- Mi mordo il labbro inferiore e appoggio il barattolo accanto a me. -Proprio come i bambini- Affermo a bassa voce, nonostante non ci sia nessun altro nella stanza. Inizio a sporcargli tutta la faccia di cioccolata e lui prova invano a spostarsi. Riprendo un po' di Nutella dal barattolo e finisco di macchiarlo per bene.
-Sei tu ad essere una bambina!- Sale sopra di me e comincia a farmi il solletico. Mi divincolo sotto di lui e provo a difendermi con il cucchiaio pieno. -La mia bambina preferita- Mi bacia a stampo e mi strappa il cucchiaio di mano, per poi appoggiarlo sopra il tappo sul tavolino. -La mia bambina preferita... Che non capisce cosa potrei farle in questo momento-
-Certo che la posizione è un po' sconveniente- Affermo, cercando di aggiustarmi sotto di lui.
-Anche il fatto che ti muovevi mentre ti facevo il solletico-
-Riko sta bene?- Ammicco, per poi scoppiare a ridere.
-Non voglio sapere che sia Riko.- Nasconde il volto in un cuscino ed io non posso far altro che ripetere che sì, sono proprio innamorata di questo idiota.
Nota Autrice
Capitolo un po' strano, che dite? Ma secondo voi funzionerà questo rapporto tra i nostri Rederica? Riusciranno ad affrontare tutti i problemi senza perdersi d'animo? Commentate!
Allyxx
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Broken Strings || Rederica #Wattys2017
FanficLei: Federica Carta, ragazza che ha appena perso genitori e sorella in un incidente stradale. Lui: Riccardo Marcuzzo, o meglio Riki, cantante appena uscito da un talent. Sta riscuotendo un grandissimo successo in tutta Italia e tutte lo amano... Qua...