9- "Ancora tu?"

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-Adesso vuoi anche investirmi!- Mi avvicino a lui con aria di sfida, ma l'unica cosa che riesco a fare in realtà è perdermi nei suoi occhi. -Ti sei fatta male?- Chiede, per poi raggiungermi correndo.

-L'unico ad avermi fatto male qui sei tu- Lui si accorge di star bloccando il traffico, così prende la mia valigia e la mette nel portabagagli. -Cosa cazzo fai!?- Apre la portiera dal lato del passeggero e mi fa cenno di salire. -Non voglio salire nella tua macchina- Mi libero dalla sua presa e lo fulmino con lo sguardo.

-Vuoi che mi porti via la tua valigia ancora una volta?- Scuoto la testa e salgo in macchina innervosita. -Senti, Riki o come ti chiami, perchè mi perseguiti?- Urlo, sbattendo le mani sulle mie cosce.

-Perchè sei a Milano?- Aspetta qualche secondo, cercando di farmi calmare, ma non riesce a stare zitto del tutto.

-Perchè a Firenze non ho più niente- Spiego, giocando con le dita della mia mano destra. -E qui a Milano cosa hai?-

-Niente. E' proprio per questo che ho deciso di venire qui- Guardo fuori dal finestrino, ma ogni tanto un movimento della testa istintivo mi porta ad ammirare il suo profilo. -Dove posso portarti?-

-A casa-

-Passiamo già allo step successivo? Sai che devo ancora baciarti, vero?- Ammicca, facendomi l'occhiolino.

-Sapevo che non hai tutte le rotelle al loro posto, ma così tanto scombinate non avrei mai creduto- Alzo gli occhi al cielo e lui si ferma ad un semaforo. -Non ho una casa in realtà- Dico subito dopo.

-Quindi tu sei venuta a Milano senza avere un posto dove andare a dormire?- Forse perché non avevo alternative?

-Sai che è tutta colpa tua se sono stata costretta a lasciare Firenze?- Lui non sembra perdere la calma, ma io sono quasi sul punto di farlo. Questa faccia da bravo ragazzo mi sta mandando fuori di testa.

-Ricordi la sera della valigia...- Faccio una piccola pausa per permettergli di pensarci. -Quella sera in cui eri troppo impegnato per farti qualche bionda tinta, io ho perso il lavoro. E sai il motivo? La causa fosti tu. La figlia del mio ex-capo era venuta fin qui per vederti, ma tu decidesti di non degnarci della tua presenza- Spiego, alzando sempre di più la voce.

-Lasciami qui-

-No, tu stasera dormi da me- Blocca le portiere, in modo da impedirmi di scendere. -Posso denunciarti per sequestro di persona- Ringhio, senza spostare lo sguardo dagli edifici che scorrono fuori dal finestrino.

-Devo baciarti per far sì che tu smetta di urlarmi addosso per almeno venti secondi?- Come si permette questo... Lo fulmino con lo sguardo, mentre lui parcheggia la macchina davanti ad un palazzo. -Hai portato solo queste cose? Non avevi altro?- Mi chiede, riferendosi allo stesso trolley dello scambio, che in questo momento si trova nel portabagagli. -No, un mio amico si è offerto di aiutarmi con il trasloco quando avrò trovato una sistemazione-

-Capisco- I nostri guardi si incontrano ancora una volta, prima che io apra la portiera per scendere. -E' bloccata-

-Ah giusto- Uno strano rumore ci indica che adesso è possibile scendere, così io mi affretto a mettere la testa fuori da questa macchina. -Chissà in quante sarebbero svenute dopo aver visto che eri te al volante- Rifletto, mentre lui mi strappa di mano la maniglia della valigia. -Solo tu hai saputo resistere-

-Quante sarebbero volute essere al mio posto. E poi a me non interessa niente di te, è questa la cosa buffa- Aspettiamo l'arrivo dell'ascensore, anche se io avrei preferito le scale. Gli ascensori non sono posti molto raccomandabili se si è con uno del genere.

-Eh già...-

-Hai la fila ovviamente- Saliamo nella "scatola" e lui preme il pulsante con il numero 5. -Non proprio... Tra tutte le persone che ci sono al mondo, solo una ti va a genio e io ancora la devo trovare. O forse l'ho appena incontrata- I suoi occhi sono fissi nei miei ed io non riesco a distogliere lo sguardo in nessun modo. -Sto morendo dalla voglia di baciarti-

-Non è il caso, Riccardo- Socchiudo gli occhi, mentre lui si avvicina lentamente. -Ti giuro che è da quando ti ho vista che non tocco una ragazza-

-Segniamo questa data sul calendario... Quando ci ricapita che Riccardo Marcuzzo non si scopa una per oltre una settimana? Dato che anche ad Amici ti sei dato da fare, o sbaglio?-

-Sei informata sul mio conto- Ammicca, portando le sue mani ai lati della mia testa. -Fatto sta che la mia migliore amica, forse ex migliore amica, è una tua fan accanita- Le porte dell'ascensore si aprono e ci ritroviamo al piano desiderato. Lui rimane per qualche secondo in questa posizione, ma poi sono io ad allontanarlo e a portare la valigia fin davanti alla porta del suo appartamento. -La data che segnerò sul calendario sarà un'altra- Soffia sul mio collo, facendomi rabbrividire, per poi cercare le chiavi di casa in tasca e aprire la porta. -Posso mandarti a quel paese?-

-Fai pure- Mi fa l'occhiolino, per poi buttarsi a peso morto sul divano di pelle nera. -Riccardo Il Magnifico mi ha dato il consenso per mandarlo a fare un giro! Era Lorenzo, ma è uguale...- Alzo gli occhi al cielo, avvicinandomi alla finestra, dalla quale si gode di una fantastica vista. -Riccardo! Ma quale Lorenzo!- Ribatte, aprendo un occhio giusto per qualche secondo. -Lorenzo il Magnifico. Mai sentito? Firenze? I Medici? Mecenate? Bene, abbiamo anche qualche lacuna sulla Firenze rinascimentale-

-Di Magnifico ce n'è solo uno: io- Mi volto verso di lui e me lo ritrovo a pochi centimetri di distanza. Come ha fatto ad alzarsi senza fare neanche un leggero rumore?

-Senti, io non so perchè tu mi abbia portata qui... L'unica cosa che so è che non ho intenzione di finire a letto con te- Dico, quando mi rendo conto che le sue labbra sono sempre più vicine alle mie.

-Non ho intenzione di farlo. Almeno non adesso- Risponde, lasciandomi un bacio all'angolo della bocca. -A me non piaci nè te nè il tuo modo di fare. Non so se rendo l'idea...- Lo allontano, andando verso la porta. -No, per niente- Mi blocca il polso e mi fa voltare verso di sè.

-Non ho reso l'idea?- Ribatto, fissandolo negli occhi. -Non mi conosci- Sorride, alzando l'angolo sinistro della bocca. -Su questo puoi aver ragione-

-Se avessi voluto ti avrei baciata senza aver bisogno di dire tante cose, non credi?-

-Appunto. Dov'è il bagno?- Chiedo, iniziando a guardarmi intorno. -Dai, Fede! Ho detto una cazzata- Scuoto la testa, entrando nella prima porta che trovo, per poi chiudermi dentro a chiave.

-Se non mi apri confermi ciò che ho appena detto- Batte una mano sulla porta, facendomi sobbalzare.

-Eri te la prima a non tenerci, eri te quella a cui non importava niente!- Sospiro e asciugo le lacrime che mi stanno bagnando le guance. Apro la porta, tornando a fissare i suoi occhi. -Sono un coglione-

Nota Autrice
Cosa ne pensate? Secondo voi, come proseguirà la relazione tra Fede e Riki? Lei riuscirà a trovare un lavoro?
Inoltre tenevo a ringraziare le persone che stanno ispirando questa storia, ma che ovviamente non la stanno leggendo. Grazie Riki, grazie Fede e grazie a tutte le persone che mi hanno fatto del "male" e mi hanno spinta a mettere tutto il mio dolore e la mia grinta in ciò che scrivo❤️
Allyxx

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora