Questa casa non è per niente male. E' addirittura più grande di quella che avevo a Firenze. -Che ne dici?- Mi chiede Andreas, aprendo una porta, che scopro essere quella della camera.
-Sai, se non ci fosse stato Riki in prima posizione, ti avrei anche proposto di uscire- Confessa, sorridendo sotto i baffi, mentre io guardo attentamente i dettagli della cucina. -Credo di non aver capito bene- Sussurro imbarazzata, superandolo ed entrando dentro la camera.
-Niente, lascia perdere- Apre la finestra per far entrare un pò d'aria, prima di voltarsi di nuovo verso di me. -Quindi? Non è poi così male...-
-Andreas, io non vorrei approfittare..- Mi interrompe, appoggiando l'indice destro sulle mie labbra. -Va bene così. Se ti piace, la prendiamo- Abbasso lo sguardo, per poi far incontrare di nuovo i nostri occhi. -Non avrei mai creduto di incontrare una persona come te-
-Posso abbracciarti oppure faccio la fine di Riki?- Ridiamo entrambi e mi accoglie tra le sue braccia.
-Grazie- Sussurro, per poi allontanarmi da lui-Figurati-Accenna un sorriso, alzando l'angolo sinistro della bocca.
-Ma da quando sarà disponibile?- Chiedo, mentre ci avviamo verso la porta. -In realtà è già libera, ma penso sarebbe meglio aspettare fino a domani-
-E dove dormo io stanotte?- Subito dopo aver fatto la domanda, mi ricordo del fatto che sarò a lavoro fino a tarda notte e mi maledico da sola. -Se vuoi puoi stare da me-
-No, non importa, grazie. Vedrò come organizzarmi- Mi fa cenno di uscire per prima. Lui mi segue e chiude la porta dietro di sè. -Non scappare- Sorrido, abbassando lo sguardo.
-Posso almeno offrirti il pranzo?- Scuoto la testa, accennando un altro sorriso. -Andrò a fare un giro per Milano- Lui annuisce appena, per poi prendere le chiavi di casa in mano. -Okay, ma non scappare lo stesso- Alzo le mani in segno di arresa e mi dirigo verso le scale.
-Ah, questo è il mio numero- Tira fuori un blocchettino e una penna e si appoggia alla parete, per poi appuntare dieci numeri sul primo foglio bianco. Mi porge il bigliettino ed io lo ripongo nella borsa. -Vuoi lasciarmi la valigia?- Scuoto la testa, ma poi ci ripenso. -Forse è meglio- Lui la prende e la porta fino alla soglia del suo appartamento. Tanto il vestito per stasera è nella borsa: da quanto è piccolo entrerebbe anche dentro una pochette.
-Ciao, Andreas- Gli faccio un cenno con la mano e lui ricambia, per poi aprire la porta di casa e sparire dietro di essa. Scendo le scale fino ad arrivare nell'ingresso. Cosa mi sta succedendo? Quante cose stanno accadendo? Improvvisamente il mio cellulare squilla ed io ho quasi paura a vedere il mittente della chiamata.
📱:Ciao Daniele
📲:Fede! Come stai?
📱:Diciamo che potrebbe andare meglio, ma mi accontento. Perchè mi hai chiamata?
📲:Per sapere come stavi
📱:Daniele.
📲:Okay, ti ho chiamata perchè ieri il professor Leonardi, quello di programmazione, mi ha chiesto che fine tu avessi fatto
📱:Digli quello che ti pare. Non ho nè i soldi nè modo per continuare l'università
📲:Fede, eri la migliore di tutto il corso
📱:Appunto "ero". Il passato non si cambia. Ormai sono qui e gli studi costano troppo
📲:Se hai bisogno di aiuto...
📱:Hai già fatto abbastanza. Ho trovato un lavoro e anche una specie di casa
📲:Ti ha aiutato il cantante?
📱:In realtà lui ha fatto tutt'altro che aiutarmi, ma diciamo che ha un amico piuttosto disponibile. E' stato lui a trovarmi un appartamento
📲:E il lavoro?
📱:Lasciamo perdere
📲E pensare che un anno fa il più grande problema che avevamo era scegliere il colore dell'iPhone da comprare.
📱:La vita cambia le persone: gli eventi cambiano le persone
📲:Dove sei?
📱:Sto andando in centro: voglio fare un giretto. Tu?
📲:In piscina... Sto aspettando Sarah
📱:Lei che fa?
📲:Sembra che non si sia neanche accorta della tua assenza. Non so come io riesca ancora a stare con lei. Forse perché continuo a sperare che la situazione torni ad essere come prima. Non posso ancora accettare il fatto che non ti vedrò più ogni mattina
📱:La cazzata l'ho fatta io quando decisi di non dirti quello che provavo per te qualche anno fa
📲:Fede...
📱:Ciao Daniele. Trascorri una bella giornata!Attacco e metto il cellulare nella tasca dei jeans. Mi guardo intorno e noto di essere inconsciamente arrivata nel quartiere in cui vivono i miei nonni e i miei zii. Eccola là la loro casa. Altro che casa... Quella villona enorme è tutta loro. Non che casa mia fosse da meno, ma si sa: le cose altrui sembrano sempre migliori. Ripenso alle parole di Daniele mentre passo davanti al cancello d'entrata e proseguo verso il semaforo. Ha ragione... La mia vita è stata completamente sconvolta dalla morte dei miei genitori. Eppure è come se io non mi fossi ancora del tutto resa conto di cosa significhi stare senza di loro. Alcune notti, quando ancora ero a Firenze, mi svegliavo di soprassalto, immaginando di essere ancora nella mia vecchia casa. Sentivo la porta di casa chiudersi e mi sembrava quasi di vederli, di sentire i loro passi nel corridoio. Diciamo che ho solo subito le conseguenze più materiali della loro morte: ho dovuto cercare un nuovo appartamento, un nuovo lavoro, ho dovuto cambiare la mia vita da un giorno ad un altro. Ma dal punto di vista emotivo è come se non fosse mai successo niente.
Dopo qualche minuti mi accorgo di essermi fermata proprio a qualche metro dal cancello di ferro di quella che per anni è stata un pò come la mia seconda casa. Stavo bene qui a Milano: ci trascorrevo anche settimane intere da piccola. Ricordo tutti i bagni in piscina con Arianna e i miei cugini. A mia sorella, però, non è mai piaciuto molto stare fuori casa. Ha sempre prediletto rimanere a Firenze, nella sua cameretta, a leggere. Io ero quella vivace, quella che rideva sempre, quella a cui piaceva ricoprire la cucina di farina dopo aver infornato un dolce. Noi eravamo diverse, ma ci completavamo a vicenda. Io ero la primogenita, quella a cui sarebbe stato messo in mano tutto il patrimonio familiare... Ma poi... La vita non va mai come avevamo preventivato.
Scuoto la testa e mi mordo il labbro inferiore. Devo andarmene da qui. Camminando lungo la siepe, sento degli schiamazzi provenire dall'interno. Chissà quante persone sentivano le mie risate qualche anno fa... Chissà quanti bambini avrebbero voluto essere in quella piscina al posto mio? Cerco un buco tra le piante e sbircio. Ci sono tantissime ragazze a bordo piscina e alcuni ragazzi stanno facendo il bagno. Tra tutti questi ci sono anche i miei cugini, ma non faccio in tempo a capire l'identità di tutti gli altri, perchè sento delle dita picchiettarmi sulla spalla sinistra.
Nota Autrice
Chi sarà? Sarà una bella o una brutta sorpresa per la nostra Fede? Ma quanto è carino Andreas? Nel prossimo capitolo tante novità... Commentate!!! Inoltre tengo a ringraziarvi per le 3k di letture!! 3mila volte grazie!
Allyxx
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Broken Strings || Rederica #Wattys2017
FanfictionLei: Federica Carta, ragazza che ha appena perso genitori e sorella in un incidente stradale. Lui: Riccardo Marcuzzo, o meglio Riki, cantante appena uscito da un talent. Sta riscuotendo un grandissimo successo in tutta Italia e tutte lo amano... Qua...