37-La Resa dei Conti

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Indosso l'accappatoio blu che avevo appoggiato sul mobiletto del bagno, prima di entrare nella doccia e mi passo un asciugamano tra i capelli. Lo specchio è appannato e non riesco a vedere la mia figura riflessa su di esso. Vedere la condensa mi riporta alla mente la mia infanzia, quando mi divertivo a scrivere il mio nome accanto a quello della mia crush con un dito. Sto disegnando una R accanto alla mia F, quando il campanello suona. Rimango pietrificata sul posto per un momento, ma il suono ripetuto ed insistente mi porta a reagire. Esco dal bagno, ancora in accappatoio, mentre nella mia testa si rincorrono domande sull'identità e sugli obiettivi della persona che sta di nuovo suonando. Sono quasi le 20:30, chi può essere a quest'ora? Se fossero dei ladri? Fede, i ladri vengono di notte! Non è detto, però... Stringo bene la cintura dell'accappatoio intorno alla mia vita, in modo che non rischi di aprirsi all'improvviso. Apro la porta, tenendo con una mano il turbante che mi sono fatta in testa, che però sta minacciando di crollare. Mi ritrovo davanti Riccardo, appoggiato con un braccio allo stipite della porta. Non riesco ad interpretare la sua espressione. È un misto tra l'arrabbiato e il "voglio baciarti". -Devi dirmi qualcosa?- Okay. Sa tutto.

-Sì. Sì, devo dirti qualcosa.- Mi faccio da parte e lo faccio entrare dentro casa.

-Guarda questa fottutissima foto! È di due giorni fa! Devo scoprire che la mia ragazza è andata con un altro da Instagram?!-  Sbatte la porta dietro di sé, facendo tremare me e alcuni vasi di terracotta appoggiati sulla credenza dell'ingresso. -Dovevo davvero baciare un altro per ricordarti della mia esistenza?- Alza lo sguardo verso di me e vedere i suoi occhi stupendi così tristi mi distrugge. Soprattutto mi distrugge il fatto che la colpa sia mia.

-Come hai potuto, Fede?- Non lo so neanche io sinceramente. -Io mi fidavo di te- Continua, distruggendomi sempre di più.

-È da quando siamo stati in crociera che flirta con me! Mi riempie di complimenti, me lo ritrovo ovunque. Mi ha fatta andare a lavoro senza che ce ne fosse la necessità, perché esigeva la mia presenza. Me lo sono ritrovato all'università e ci siamo messi a parlare prima del suo esame. All'improvviso è successo quello.- Il panico inizia ad impossessarsi di me, così passo una mano sul mio volto, cercando di calmarmi.

-Perché mi stai raccontando tutte queste cose? La situazione non cambierà, lo sai?- Sta camminando per la stanza, aumentando sempre più il mio livello d'ansia. Mi avvicino a lui, bloccandogli un braccio. Si ferma e finalmente posso parargli guardandolo bene negli occhi.

-Voglio solo smettere di mentire alle persone che amo.- Appoggio una mano sulla sua guancia destra, immaginando quanto sarebbe bello in questo momento potermi avvicinare un po' di più e baciarlo.

-Cosa vuoi da me?- La sua voce è più bassa. Sostenere questa conversazione sarà difficilissimo. Vorrei soltanto poterlo abbracciare e dirgli che andrà tutto bene, ma questo non è possibile. Dopotutto, sono stata io a fare una cazzata.

-Vuoi sapere cosa voglio? Voglio stare con te, vorrei che mi abbracciassi, vorrei che mi dicessi che anche tu vuoi ancora stare con me e che mi capisci- Le parole mi muoiono in gola e le lacrime minacciano di scendere. Non posso piangere. Non posso.

-Fede, io ti capisco, l'ho sempre fatto. Il problema è che non siamo uguali e questo lo sapevamo bene. Stare insieme ci fa male!-

-Non puoi dirmi così, Riccardo! Sembro io l'unica a cui è fregato qualcosa!- Grido, lasciando cadere in terra l'asciugamano che avevo tra i capelli.

-Ma ti senti? Sei andata con un altro!- Mi siedo su una sedia e passo le dita tra i capelli, fin quando non lo sento pronunciare queste parole.

-Non ci sono andata a letto, idiota!-

-Ah adesso sono anche un idiota!- Si appoggia al tavolo con le mani e scuote la testa.

-Sei un idiota perché non riesci a capire che quel bacio non ha significato niente- Bugia. Bugia, Fede... Lo sai e lo sa anche lui.

-Sarei un idiota, se la pensassi così, non credi? Quante volte lo hai baciato?- Abbasso lo sguardo e socchiudo gli occhi per un momento, nascondendo il mio volto tra le mani.

-Non è rilevante.- Sussurro con un tono di voce abbastanza alto perché riesca almeno a sentirmi.

-Lo è! Hai detto tu di non voler più mentire alle persone che ami. Dimmelo.- Batte il pugno destro sulla superficie lignea ed io sussulto. -Riccardo, una volta! L'ho baciato solo una volta! Ci ha riprovato un'altra volta, ma l'ho fermato! Riccardo ho solo te nella testa! Riesci a capire quello che sto dicendo? Sei stato due giorni in studio e non vederti mi ha distrutta. Oggi sono venuta e mi hai trattata da schifo.-

-Non cambiare argomento, cazzo! Cosa sarebbe successo se io avessi baciato un'altra? Avresti fatto un casino! Non negarlo!- Mi mordo il labbro inferiore, essendo in una chiara posizione di impotenza. -Smetti di morderti quelle fottutissime labbra!- Rilascio piano il mio povero labbro e riporto il mio sguardo su di lui. -Sai quale è il mio problema?- Si mette in ginocchio davanti a me e io inizio a tremare. -Che l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è baciare quelle labbra che non riesci a lasciare in pace!- La cintura dell'accappatoio si sta allentando e ho un'enorme paura che si apra all'improvviso. Non elimino il nostro contatto visivo, ma cerco di spostare le mani nel modo più indifferente possibile, in modo da stringere la cintura blu. Ovviamente, impacciata come sono, non riesco a fare le cose per bene e sento le sue dita sfiorare le mie.

-E allora fallo, perché, non so se lo hai capito, ma io voglio solo te.- Mi sto perdendo nei suoi occhi color oceano e la posizione in cui ci troviamo è leggermente strana. Sta fissando le mie labbra, che io involontariamente continuo a mordermi. In pochi secondi sento le sue labbra sulle mie e non potrei desiderare di meglio, soprattutto dopo quello che è successo negli ultimi dieci minuti.

-Lo avrei fatto anche se non tu me lo avessi detto tu. Sia chiaro!- Bisbiglia a pochi centimetri dal mio volto, per poi ricominciare a baciarmi. Mi alzo in piedi e lui fa lo stesso, il tutto cercando di non allontanarci troppo. Inizio a camminare all'indietro per tutto il corridoio, mentre lui mi segue, senza eliminare la presa sui miei fianchi. Inizia a giocare con la cintura del mio accappatoio, così io gli blocco le mani, per poi iniziare a ridere. -Vai subito al sodo, eh?-

-Sono tre giorni che non ti sfioro! Come puoi pretendere che io riesca a resistere più di un quarto d'ora alla vista di te in accappatoio?-

-Sembrava che tu ci stessi riuscendo...-

-Ero semplicemente incazzato perché quello stronzo era riuscito ad avere qualcosa di mio! Adesso devo dimostrare a me stesso che sono l'unico che può fare certe cose...- Le sue labbra sono sul mio collo e i baci umidi che sta lasciando sulla mia pelle sono qualcosa di indescrivibile. Ricomincia a giocare con la cintura, fin quando la lascia cadere sul pavimento. -Dici che è meglio se mi vesto?- Sussurro ironica, passando le dita sulla vita dei suoi pantaloni. -Vuoi farmi fare il doppio lavoro?-

-Dipende da come gestisci la cosa...-

-La gestisco bene, tranquilla...- Inizio a lasciare una scia di baci dal lobo del suo orecchio sinistro fino ad arrivare all'angolo della sua bocca. Il campanello suona per la seconda volta nel giro di mezz'ora.

-Chi è a quest'ora?- La mia testa si gira di scatto e inizio a morire dentro. Io spero soltanto che non sia, chi credo io sia.

Nota Autrice

Ops... Cosa starà per accadere? Chi ha appena bussato alla porta? Si accettano scommesse!! Tra qualche capitolo aggiungerò anche delle "chat"... Scoprirete poi di cosa si tratti! Credete che la storia stia diventando noiosa? Mi serve conoscere le vostre opinioni, in modo da poter migliorare!

Allyxx

Broken Strings || Rederica #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora