Salgo le scale della metropolitana di corsa e mi ritrovo nella strada del locale dove lavoro. Guardo l'ora sull'orologio che porto al polso sinistro e accelero il passo, notando che il mio turno inizierà a breve. Attraverso la strada e entro nella porta sul retro, quella per il personale. Il fatto che molto probabilmente vedrò Arthur di nuovo, mi irrita un po'. Quanto vorrei poter riuscire a trovare un lavoro diverso: devo iniziare a cercare qualcos'altro. Entro nello spogliatoio e trovo Rebekah intenta a rifarsi il trucco. -Ciao!- Lei si volta verso di me e le sue labbra rosso fuoco si distendono in un sorriso. -Ciao, Fede!- Chiude il suo mascara e si avvicina a me, sedendosi sulla panca. -Hai un visino un po' strano...-
-Non sono una bambina! E comunque sto da schifo!- Alzo un po' la voce in risposta, cercando sempre di non farmi sentire troppo. -Questo era facilmente intuibile, dato che hai preso una settimana di ferie, lasciandoci tutti abbastanza nei casini, tanto che hai quasi rischiato di farti licenziare.- Ribatte, togliendo le scarpe con il tacco dalla mia borsa, per poi posizionarle accanto alle mie Superstar argento.
-Ma magari mi licenziassero! Sarebbe un modo per togliermi di torno una volta per tutte.- Mi tolgo il cappotto e lo appendo all'attaccapanni, rimanendo con il vestito nero, che fa parte della nostra divisa. -Senti, posso chiederti una cosa?- Continuo, passandomi una mano sulla fronte. -Certo. E comunque so che con questo tuo malessere perenne c'entra Riccardo. Mia sorella è innamorata follemente di lui e mi racconta ogni giorno tutte le novità. Quella canzone, l'ultima che ha rilasciato, parla di voi e io ne sono certa.-
-Lascia perdere. Non sai neanche cosa sia accaduto una settimana fa, guarda! Non riesco e non voglio neanche parlarne.-
-Fede, tenerti tutto dentro non ti serve a niente.-
-Parlarne non mi permette di togliermelo dalla testa, quindi preferisco lasciar perdere. Adesso però vorrei sapere un'altra cosa. E' da un paio di giorni che l'App Store mi sta consigliando di installare e iscrivermi ad un'applicazione che si chiama SeeYouSoon. Sai di cosa si tratti?- Le chiedo, mentre metto le décolleté nere. -Certo che lo so. E' tipo un social network. Si chiama in quel modo perchè l'incontro tra le due persone che chattano viene fissato prima che i due inizino a parlare, esattamente un mese dalla prima volta che uno dei due abbia scritto nella chat. "SeeYouSoon" sta proprio ad indicare il conto alla rovescia. La regola generale è che i due, il giorno dell'incontro, dovrebbero già un pò conoscersi.-
-Non ho ben capito... Quindi inizierei a parlare con uno sconosciuto?- Le chiedo, aggrottando le sopracciglia.
-Esattamente. Appena ti registri nel social, dovrai rispondere ad alcune domane, in modo che tu possa venir abbinata ad una persona che abbia interessi simili, o almeno una cosa del genere.- Risponde lei come se fosse una cosa semplicissima; chissà se c'è anche lei su questo social?
-E io dovrei aspettare un mese prima di scoprire chi ci sia veramente dall'altra parte?- Perchè voglio saperlo? Non sono il tipo, anche se forse mi farebbe bene conoscere qualcun altro, qualcuno che non sappia niente di me, con cui ricominciare tutto da capo.
-Una cosa del genere...- Finisce di mettere le forcine nel suo chignon, per poi riporre la sua pochette dei trucchi nella borsa.
-Rebekah! Vieni un attimo?- Luca richiama l'attenzione della mia amica, la quale alza gli occhi al cielo e si dirige verso uno dei "capi". Finisco di aggiustarmi il trucco, per poi farmi una coda alta. Sono quasi le 22 e le nostre colleghe al bancone iniziano ad aver bisogno d'aiuto. Stasera la serata è abbastanza tranquilla, forse perchè è mercoledì e di conseguenza ci sono meno ragazzi liberi. Da dietro questo bancone ti senti in un certo senso potente, è come se nessuno potesse farti male: ti protegge. E' un po' come se ci fosse una barriera, una linea di difesa, e permette di vedere un mondo strano come la discoteca da un'altra prospettiva. Ovviamente non strano in negativo, solo ricco di tante sfaccettature diverse.
Non mi volto mai verso la porta, semplicemente perchè non ne ho neanche il tempo, ma è un po' come se stasera il destino mi giocasse contro. Il mio sguardo si volge per un motivo ignoto verso l'entrata e lo vedo. Perchè? Perchè proprio qui?! In tutta Milano ci sarà una quantità di locali infinita, perchè è venuto proprio in quello dove lavoro io? Faccio finta di non averlo neanche visto, dato che una volta che i nostri sguardi si incontrano, si volta da un'altra parte. E' con tre ragazze. Non una sola: tre. Diciamo che non perde tempo. Ma cosa potevo aspettarmi da uno in quel modo? Per fortuna un ragazzo mi richiama, chiedendomi due shottini di vodka, facendomi concentrare sul mio lavoro. Vado avanti a fare drink, cocktail e cose varie tranquillamente per un'oretta. Il mondo mi crolla addosso quando alzo lo sguardo e lo ritrovo davanti a me. -Mi faresti due vodka alla pesca, una alla fragola e per me... due vodka tonic.- Annuisco, prendendo cinque bicchieri e metto il ghiaccio in un ognuno di essi, cercando di non incrociare mai il suo sguardo. Ad un certo punto, sento la sua mano sulla mia, cosa che mi porta ad alzare la testa di scatto e quasi a far cadere a terra il contenitore del ghiaccio.
-Riccardo...- Ritraggo la mano e appoggio il secchiello del ghiaccio d'acciaio, per poi versare i vari tipi di vodka richiesti nei rispettivi bicchieri.
-Guardami negli occhi e dimmi che non provi più niente per me.- Chiudo in modo frenetico la bottiglia della vodka liscia, prendendo da dietro di me l'acqua tonica, da aggiungere in due dei bicchieri.
-Non posso dirtelo- Rispondo mordendomi il labbro, cercando di non prestare attenzione a tutto quello che dirà da adesso in poi. -Mi ami ancora, Federica?-
-Riccardo, per favore...- Stampo lo scontrino e glielo porgo.
-Sì o no?- Tira fuori la carta di credito e la lascia sul bancone, in modo che io possa prenderla.
-Sì, Riccardo. Lo sono ancora, ma ormai...- Concludo l'operazione di pagamento, stampandogli anche la ricevuta. -Ti rendi conto di quanto i tuoi discorsi non abbiano un senso logico?- Sbatte un pugno sul bancone di marmo e inizia a bere da uno dei suoi bicchieri. Una delle ragazze che erano con lui si avvicina al bancone per prendere il vassoio con i loro cocktail. -Riki, ti aspettiamo là!- Urla in modo che lui possa sentirla, nonostante la musica.
-Non sono io quella che si è presentata nel posto in cui lavori con un tre nuove fiamme- Ribatto, per poi riporre lo scontrino sotto il bancone. -Menomale ti avevo detto di non farti troppo male. Guarda che gente frequenti...Puzzi di fumo, tanto da sembrare una ciminiera. Cos'altro hai combinato? Fai anche uso di stupefacenti? Non ci sarebbe da stupirsi.-
-L'unica che mi ha fatto male qui, sei stata te.- E con questo se ne va, senza neanche darmi tempo di ribattere. Com'è che si chiamava quel social?
Nota Autrice
Eccomi qua!!! Questa volta sono puntuale! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nonostante sia un pò di passaggio. Nel prossimo capitolo vedremo cosa ha deciso di fare Federica. Secondo voi questo social avrà un risvolto positivo o negativo sulla storia? Come sarà il ragazzo che Fede conoscerà in chat? Commentate!!
A sabato! Allyxx
(P.S. Per le lettrici di Otra Vez: cercherò di aggiornare il prima possibile! Scusatemi tantissimo per il ritardo)
STAI LEGGENDO
Broken Strings || Rederica #Wattys2017
FanfictionLei: Federica Carta, ragazza che ha appena perso genitori e sorella in un incidente stradale. Lui: Riccardo Marcuzzo, o meglio Riki, cantante appena uscito da un talent. Sta riscuotendo un grandissimo successo in tutta Italia e tutte lo amano... Qua...