Goodbye.

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Squadro il ragazzo davanti a me da capo a piedi: indossa una camicia bianco candido con i primi due bottoni sganciati, in modo da far intravedere i pettorali, e un paio di pantaloni stretti blu notte che gli fasciano alla perfezione le gambe snelle; emana un buonissimo profumo al muschio, delicato ma penetrante, proprio come lui; i capelli sono tirati all'insù, come al solito, e sul suo viso aleggia un'espressione di rammarico e dispiacere.

Questo davanti a me è proprio il mio idolo, Cameron Dallas, quello che ho sempre amato e seguito, sin dal principio, quello che ho sempre sostenuto e giustificato, quello che mi ha sempre fatta ridere e piangere allo stesso tempo, quello che mi ha sempre migliorato le giornate, quello che ho sempre visto solo dal cellulare e che non ho mai avuto occasione di conoscere o incontrare, o almeno questo era quello che ho sempre creduto finché, pochi minuti fa, non ho scoperto quanto mi sbagliassi in realtà.

Un mix indistinto di emozioni mi pervade tutto il corpo, tanto che inizio a tremare impercettibile. Si mescolano la felicità per aver visto una persona importantissima per me e la rabbia per aver appena scoperto che mi ha mentito per tutto questo tempo; l'eccitazione per star fronteggiando il mio idolo dopo aver trascorso anni a sognare questo momento e la delusione per il fatto che lui non si sia fidato di me e non mi abbia, dunque, detto chi fosse. Sono tutti sentimenti opposti ma intricati tra loro indissolubilmente.

Mi sento confusa, non so quali emozioni far prevalere e, per un momento, un vuoto enorme prende possesso del mio stomaco e della mia mente, risucchiando tutte le mie emozioni e lasciandomi cadere in una sorta di oblio interminabile, vuoto, freddo. Poi, all'improvviso, la frase pronunciata da Taylor mi torna in mente e, con essa, tutta la rabbia provata nel momento in cui l'ho sentita, ricomincia a ribollirmi nelle vene, costringendomi a reprimere tutti sentimenti benevoli.

Abbasso lo sguardo sul mio polso ancora stretto nella morsa ferrea ma non dolorosa di Cameron e lo strattono di scatto, per rompere subito questo contatto. Fino a ieri avrei pagato oro per essere anche solo sfiorata dal ragazzo che torreggia su di me, ma ora prediligo mantenere ampie distanze da lui.

"Isa...", sussurra, facendo un passo avanti e accorciando la già minima distanza presente tra di noi.

"Non avvicinarti a me.", lo ammonisco, indietreggiando prontamente.

"Isa ascoltami.",mi prega, riavvicinandosi e allungando le mani nella mia direzione per prendere le mie nelle sue.

"Ho detto di non avvicinarti.", ripeto fredda, scostandomi.

"Ok, sto fermo, ma ascoltami.", promette, puntando i piedi al suolo e facendo cadere le braccia lungo i fianchi.

"E che devo stare a sentire, scusa? Le cazzate che ti inventerai per giustificare il fatto di non avermi mai detto chi tu fossi, nonostante sapessi che ero una tua fan? No grazie, mi è già bastato sapere la verità e non da te.", sibilo velenosa e guardandolo con uno sguardo tagliente. Se qualcuno una settimana fa mi avesse detto che un giorno avrei usato questo tono di voce pieno di disprezzo nei confronti di Cameron Dallas, probabilmente gli sarei scoppiata a ridere in faccia per l'assurdità detta o gli avrei strappato i capelli ad uno ad uno.

"Guarda che c'è un motivo valido se non te l'ho detto.", si giustifica ed io mi lascio scappare dalle labbra una risata amara.

"Certo, un motivo valido, immagino.", lo derido.

"È così! Te lo giuro!",cerca di convincermi e dai suoi occhi trapela la disperazione per la situazione assurda in cui siamo finiti per la sua scorrettezza.

"Ok, dai, sentiamo questo valido motivo.", gli concedo, sperando che questa motivazione esista veramente ma essendo certa che sarà una balla inventata sul momento.

"Io...", inizia ma si ferma subito.

"Tu?", lo incito.

"Io...ecco...non te l'ho detto... perché...", balbetta, girandosi i pollici per il nervoso.

"Perché?", chiedo impaziente.

"Perché... perché...beh...", continua a ripetere ed io sospiro stufa. Come immaginavo, non c'è nessuna ragione valida per cui mi abbia raccontato una bugia, se non che fosse in cerca di uno svago e avesse scelto me come vittima su cui applicarlo.

"Lo sapevo.", affermo e il suo abbassare la testa mortificato non fa altro che confermare i miei sospetti.

"Isa...io...", riprendere a parlare ma io alzo una mano per farlo tacere.

"Basta. Tu niente. Ti auguro tutta la fortuna del mondo Cameron, spero che troverai qualcuna da amare veramente e che col tuo lavoro ti vada bene. Addio.", lo saluto e giro sui tacchi per poi andare verso casa mia indifferente fuori, ma ferita come non mai dentro.

Angolo autrice
Inizio a pensare che abbiate perfettamente ragione a volermi uccidere, solo che le idee per la storia stanno volando via. Menomale che sono riuscita a riacchiaparle. Comunque, scusate se il capitolo è breve ma la storia sta per finire e sto cercando di farla durare di più. Anyway, spero che il capitolo vi piaccia e oggi pubblico anche l'altra storia, quella nuova.
Si chiama Fix me, è su Cameron, ma come personaggi ci sono anche Matthew Daddario, Luke Hemmings, Holland Roden, Harry Shum Jr., Perrie Edwards, Jared Padalecki, Dylan Sprayberry e altri.
Spero che la andiate a leggere!💕
-Isa❤

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