I'm really in love with him.

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"Isa!", ripete e mi corre incontro, facendosi largo tra la folla che, immediatamente, tra bisbiglii e sussurri rivolti a noi, si sposta per farlo passare, per poi avvolgere la sua mano intorno al mio polso.

Io continuo a restare ferma girata di spalle, per nulla desiderosa di vederlo, tanto che inizio seriamente a considerare l'idea di fingermi la mia sosia che non abbia la più pallida idea di chi sia lui e filarmela a gambe levate, per poi rinchiudermi in casa fino a che non avrò convinto mia madre a trasferirci dall'altra parte del mondo, dove lui non potrà mai trovarmi. Ma, ovviamente, mi rendo conto che si tratta di un piano assurdo e irrealizzabile, così saggiamente decido di tagliare subito la testa al toro e girarmi verso di lui.

"Che vuoi?", gli chiedo seccata, mentre i commenti sottovoce delle persone intorno a noi aumentano e, sussurrati tutti insieme, arrivano alle mie orecchie come un ronzio di parole incomprensibili.

"Spiegarti.", risponde lui, puntando i suoi occhi nocciola velati di dolore nei miei taglienti come lame.

"Non c'è nulla da spiegare, Cameron. È tutto fin troppo chiaro.", rispondo secca.

"Invece c'è tanto da spiegare!", urla lui, con la voce impastata di disperazione.

"No, Cameron, non c'è. Se ci fosse stato avresti parlato ieri sera quando ti avevo chiesto di espormi le tue motivazioni anziché restare muto come un pesce perché non sapevi che dire. Oggi è troppo tardi per parlare e giustificarti, perché hai avuto tutta la notte per inventarti delle scuse da ammollarmi e io non posso credere a quello che mi dirai perché non sarà la verità ovviamente. Eh troppo facile così. Puoi ingannare gli altri ma non me, caro.", chiarii con tono inferocito per il suo vano e patetico tentativo di mettermi i piedi in testa e ingannarmi, di nuovo.

"Isa cazzo non ho inventato nessuna scusa voglio solo dirti la verità!", si esaspera.

"Mi dispiace, Cameron. Non ti credo. Ho perso la fiducia in te e mi puoi dire quello che ti pare e fare tutto ciò che è nelle tue possibilità per farmi cambiare idea, ma non ci riuscirai, non potrai farmi riacquistare fiducia in te.", concludo e sfilo il polso dalla sua stretta per poi sgattaiolare tra le ragazze che mi guardano  sbigottite dal mio comportamento e invidiose delle attenzione che ricevo dal loro idolo. Staranno sicuramente pensando che io sia pazza, ma loro non sanno come mi sono sentita nello scoprire la verità, non sanno quello che è successo, quindi non possono capire.

A passo spedito, riesco a raggiungere il margine della folla e a brandire un po' d'ossigeno e mi dirigo poi verso il cancello della scuola, impaziente di allontanarmi il più possibile dalla mia tortura personale. Ma prima che io possa mettere piede sulla strada, Cameron mi prende per le spalle e mi sbatte, letteralmente, alla colonna in cui sono incastrati i cardini dell'inferriata.

"Ma che problemi ti affliggono precisamente?!", gli chiedo particolarmente innervosita.

"Tanti, ma non sono qui per parlare di quelli. Ora stammi a sentire.", mi ordina vanamente.

"Ti ho detto che non ti voglio stare a sentire! Dio ma sei ossessionato da me? È profondo ragazze che ti vorrebbero anche solo sfiorare qui, scegline una tra di loro e lascia in pace me!", gli grido contro cercando di divincolarmi dalla sua presa che purtroppo me lo impedisce.

"Non voglio nessuna di loro ok?! Voglio te. E sai perché!? Perché ti amo! Ecco l'ho detto e lo ripete anche. Avete capito!? IO LA AMO!", si mette ad urlare, girando la testa in tutte le direzioni per farlo comprendere a tutti.

A queste parole, smetto di provare a liberarmi e resto completamente paralizzata.
Ho sentito bene? Ha appena detto di amarmi o mi sono immaginata tutto come al solito? È uno dei miei soliti film mentali, specchio dei miei desideri o è la pura realtà?

La risposta a queste domande me la fornisce, come se mi avesse letto nel pensiero, il ragazzo davanti a me, ripetendo quel che ha appena detto e dandomi la conferma che non fosse tutto frutto della mia immaginazione.

"Hai capito Isa? Io ti amo e sì ti ho mentito perché avevo paura che
se ti avessi rivelato la mia vera identità, tu ti saresti messa con me solo per il mio nome, che ti saresti innamorata solo della mia figura pubblica e non del vero Cameron Alexander Dallas. Mentendoti, invece, anche se è stato sbagliato, ti ho fatto conoscere il vero me, quello romantico, dolce e timido, e credo che tu ti sia innamorata di questa parte di me. Almeno spero.", spiega.

"Oh eccome se me ne sono innamorata...", sussurro ma evidentemente con un tono sufficientemente alto da far sentire questa rivelazione a Cam.

"...davvero?", chiede sorpreso, allentando la presa. Esito un attimo. Perdonarlo ed essere felice o restare radicata nella mia idea che lui non meriti il mio perdono perché mi ha raccontato una bugia grande quanto il mondo anche se a fin di bene?

Fanculo il mio orgoglio. Le bugie le dicono tutti, me compresa, quindi perché dovrei farmi sfuggire l'amore della mia vita e rimpiangerlo per sempre solo perché mi sono offesa per qualcosa che al suo posto avrei fatto anche io?

"Sì, Cameron. Sì. Mi sono innamorata di te, di quella parte che tieni nascosta ma che è la più bella e che dovresti mostrare più spesso, anche agli altri.", dico d'un fiato e sicura della mia scelta.

"Quindi...mi...mi perdoni?", chiede titubante.

"...sì...ti perdono...solo perché ora mi hai spiegato e ho capito che hai fatto tutto ciò a fin di bene."

Non faccio in tempo a terminare la frase che lui si fionda sulle mie labbra per baciarmi e le farfalle che frullano nello stomaco e il cuore che batte a mille spazzano via anche l'ultimo granello di insicurezza. Sì, sono davvero innamorata di lui.

Whatsapp||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora