28 - Non lo sa?

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—Lei non lo sa, vero?— la sua odiosa risata esplose nel silenzio, —non le hai detto nulla, principino azzurro?— prese il suo silenzio per un "sì", —allora è stata una fortuna prendere il vostro amichetto: odio spiegare le cose.

A quelle parole Rebecca fu la prima a reagire alzando la spada e puntandola al petto della ragazza che la guardò con indifferenza, come se l'avere la punta affilata di una spada sul petto non le facesse alcun effetto. —Dov'è?

—Che c'è, biondina? Non hai nessun altro con cui fare l'isterica?— la derise la ragazza, stringendo delicatamente il suo labbro inferiore fra le dita, cercando di nascondere un sorriso divertito.

—Vuoi vedere una ragazza isterica?— la minacciò Rebecca, spingendo la lama al centro del suo petto, incidendo un taglio su una parte della gomma presente sul petto della sua tuta.

—Tranquilla piccina, non abbiamo intenzione di ucciderlo: non esistono molte cavie con il potere dell'acqua in giro,— il dito della ragazza si posò sulla lama, spingendola in basso per allontanarla da sé.

Il suo tono neutrale era spaventoso. Chiunque avrebbe provato paura nell'avere una spada puntata sul petto; quindi o era troppo sicura di sé o riusciva a non esporre le sue emozioni oppure riusciva a fare e ad essere ambedue le cose.

"Perché nessuno l'attacca? Siamo in quattro contro una e, anche togliendomi di mezzo, tre contro una avrebbero avuto una vittoria sicura", avrebbe voluto dire ma le parole le si bloccarono in gola.

—Attenzione, piccoli ed innocui combattenti, non tutto è poi così lontano,— disse prima di sfiorare una piccola gemma viola sulla sua mano e lasciare solo polvere in aria al posto della sua persona.

I quattro Milites rimasero in silenzio, bloccati sul posto da quelle parole e dal fatto che avessero Brandon e che lo stessero usando come cavia, come topo da laboratorio e Liz sentiva un groppo in gola per le sue parole riguardanti il suo potere, per il fatto che tutti lo sapessero tranne lei, la diretta interessata ma, soprattutto, che lo sapesse Ian e che lui non le avesse detto nulla quando mostrò di sentirsi fuori luogo e incompleta; il fatto che lui l'avesse vista così e che non avesse mai pensato di dirle la verità, di darle quel pezzo di puzzle necessario per capire meglio la situazione, provocava pensieri in circolo sulla sua persona, su Elijah, che gli era sembrato uno onesto e sempre attento alla verità e su Rebecca, alla quale aveva detto, senza un freno e senza alcun filtro cosa stesse provando. Nessuno aveva avuto la decenza di dirle la verità, neanche Malcom che, in parte, gliel'aveva detta.

—Razza di ingrati e di irresponsabili!— la voce di Malcom esplose, colma di rabbia e di paura ma, dai suoi tratti, si poteva scorgere anche un pizzico di sollievo nell'averli trovati in piedi.

—Malcom, ci dispiace co...

Elijah fu bloccato da Malcom , che, dopo essere sceso in fretta dal cavallo, si era avvicinato al ragazzo con gli occhi lucidi per il mix di sentimenti che erano presenti nella sua mente e il dominatore era la rabbia, totalmente presenti sul suo viso rosso e nei movimenti agitati delle mani.

—Elijah! Proprio tu! Io mi fidavo di te: un ragazzo con un grandissimo senso della responsabilità! Tu mi fai questo!? Butti a terra la mia fiducia nei tuoi confronti per fare il ribelle? Per sentirti superiore o solo per provare l'ebrezza di trasgredire a delle regole che avevi sempre apprezzato!?— i suoi occhi scuri si posarono su Rebecca; la ragazza sentì una morsa improvvisa allo stomaco. —E tu!? Ti eri forse stancata di essere indicata come la mia bambina!? Volevi dimostrarmi qualcosa mettendo in pericolo la tua vita solo per venir meno a dei comandi come una dannata bambina viziata e capricciosa!? Lo sei!—alzò le mani al cielo, —Ah, Ian! L'eroe indiscusso di sempre! Il più forte Miles dell'America, no!? E' questo che pensi di te!? Io non ho altre spiegazioni perché per comportarti così o devi sentirti così tanto forte da essere superiore a dei miei ordini dettati solo per la vostra sicurezza oppure devi essere un dannato stupido e sto iniziando a concordare più con la seconda ipotesi che con la prima,— Ian aprì la bocca ma lo sguardo accusatorio di Tyler e il suo alzare l'indice sulle labbra per significare il silenzio, lo bloccò. Il suo sguardo colmo di ira, sconforto e delusione si accentuò su Elisabeth, facendole tremare le mani; probabilmente gli altri erano quasi abituati a questi sfoghi di Malcom, perché metteva davvero i brividi e non sapeva come qualcuno non avesse ancora reagito scusandosi o piangendo per non subire quello sguardo, —E ovviamente tu! La calma ragazza confusa, timida ed introversa, che era appena entrata nel mondo sovrannaturale e che ha odiato la zia per non averle detto la verità, è la prima a mentire, a seguire una banda di idioti che conosce da poco, mettendo nelle loro mani e nelle loro menti immature la sua vita anziché seguire le istruzioni di colui che ha giurato di morire per salvarla! Ingrata!

Milites ×Find Yourself× {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora