12 - Bisogno Di Casa

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«Ci sono due modi di affrontare le difficoltà:

modificare le difficoltà o modificare

te stesso in modo da affrontarle»

-Phyllis Bottome .

Liz era schiacciata contro il materasso da diverse lenzuola. Aveva caldo ma i brividi sulla schiena le impedivano di dormire. Aveva freddo eppure stava grondando di sudore sotto il tessuto celestino.

Sbuffò e spostò le lenzuola, facendo formare dei brividi dove l'aria fresca le sfiorava la pelle sudata. Il cellulare squillò un paio di volte sul comodino in legno; Liz cercava di ignorarlo ma sapeva di chi fossero le chiamate e il messaggio.

Un altro squillo e Liz prese il cellulare, stringendolo tra le mani e lo sbloccò. Le due chiamate erano di sua zia Rosalynn, mentre il messaggio di Matt; lo aprì sospirando.

«Liz, dove sei? Tua zia mi ha detto che sei in Italia, perché non me l'hai detto? Chiamami appena puoi».

Ignorò il messaggio e lo cancello, sarebbe stato più semplice ignorarlo che spiegargli tutto in un messaggio mentre lei stessa cercava delle risposte alle domande che attanagliavano la sua mente. Eliminò anche il suo numero dalla rubrica dopo aver premuto il suo nome e 'annulla' più volte.

Non avrebbe mai potuto spiegargli la situazione. Sarebbe stato meglio fargli credere di stare in Italia.

Non era più Elisabeth Richardson sotto molti aspetti, qualcosa la teneva legata alla sua finta vita, qualcuno, Matt e una parte di lei sapeva che allontanarsi definitivamente da quel mondo l'avrebbe avvicinata al suo vero universo, alla sua vera vita e alla sua reale persona.

Il ritorno dalla tenuta era stato silenzioso, come se nessuno dei due volesse invadere lo spazio degli altri. Liz aveva la foto dei sui genitori in una sacca della sella del cavallo e Ian aveva i diari nella sacca del suo cavallo.

Liz aveva apprezzato il suo silenzio ma questo permetteva alle immagini del video di riaffiorare nella sua mente e farle male come aghi.

-Porto i diari a Malcom- le disse Ian non appena scese da Liquirizia. Lei aveva solo annuito, guardando il cavallo e aprendo la sacca sulla sella.

Non aveva cenato, era rimasta nella sua camera, aveva lasciato che l'acqua fredda facesse scivolare tutto nella fogna poi si era stesa sul letto, sperando di addormentarsi.

L'unica cosa bella fu aver trovato pile dei suoi abiti sulla scrivania al

suo ritorno; tutti profumavano di lavanda e quel profumo la tranquillizzava: la faceva sentire a casa.

Si alzò dal letto, passandosi una mano sui capelli bagnati di sudore sulla fronte e prese la tuta per l'allenamento dalla sedia. L'orologio sulla sua scrivania segnava le cinque del mattino e lei non aveva chiuso occhio dalle otto, quando si era stesa sul letto freddo.

Sapeva che, avendo quelle immagini nella testa, non sarebbe riuscita ad addormentarsi.

Il vento batteva sul suo viso, allontanando i capelli dalla schiena, correva come se la stessero inseguendo, tenendo presente i giri fatti sotto la supervisione di Ashley durante l'allenamento.

Voleva allenarsi il più possibile, essere preparata. L'unica cosa alla quale aveva pensato dopo aver visto quel video fu che lei doveva vendicarsi, anche se non sarebbe servito a riportare nessuno in vita, lei doveva far valere la morte dei suoi genitori.

L'aria era fredda e le pizzicò sulla pelle sudata quando si fermo e si piegò per prendere l'asciugamano dalla panchina.

-Anche tu non riesci a dormire?

Milites ×Find Yourself× {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora