Quando la mattina dopo aprì gli occhi, Mattia si rese conto subito che c'era qualcosa di diverso nella stanza. Con lo sguardo puntato al soffitto, ancora annebbiato dal sonno, tastò la parte del letto accanto a lui. Era fredda e vuota. Sbatté le palpebre con lentezza e si voltò su un fianco, per verificare con certezza che non fosse un sogno. Ma, in realtà, era tutto vero. Nadia non era più accanto a lui.
In un primo momento pensò che se ne fosse andata, lasciandolo lì da solo e scappando via come una fuggiasca nella notte. Si sentì confuso e tradito, senza sapere bene come bilanciare quelle due emozioni contrastanti. Erano le dieci del mattino e non riusciva bene a pensare logicamente. Borbottò qualcosa sottovoce e si tirò su con i gomiti, lasciandosi scivolare il lenzuolo bianco sui fianchi.
«Nadia?»
Silenzio. Nella suite non si sentiva volare una mosca, a eccezione delle auto che avevano ripreso a sfrecciare per la strada.
La porta della stanza si aprì improvvisamente e la ragazza s'intrufolò dentro a passi felpati, con un vassoio di acciaio in mano. Sopra c'erano due fettine di torta alle mele e una caraffa di vetro con del succo di arancia.
«Oh», mormorò lei, non appena lo vide seduto sul materasso. «Ti sei svegliato.»
Mattia si portò una mano sui capelli e se li scompigliò più di quanto non lo fossero già. «Per un attimo ho pensato che te ne fossi andata via, sai?»
Lei sorrise, impacciata, e gli si avvicinò. «Volevo farti una sorpresa.»
«Dove sei stata?»
«Sono scesa di sotto a prendere la colazione.»
Mattia diede un morso alla torta e bevve un sorso di succo, studiandone prima il colore. «Sai che avevo il servizio in camera, vero?»
«Lo avevo immaginato, ma non fa niente. Mi andava di sgranchirmi le gambe.»
Lui finì di mangiare la colazione e spostò il vassoio ai piedi del letto. Con il braccio, attirò la ragazza vicino a sé e le fece poggiare la testa sulle sue gambe, mentre le accarezzava i capelli appena lavati. «Come stai?»
«Sono felice. Sì, mi sento decisamente allegra, oggi.»
«E questo è dovuto a...» la spronò lui, sorridendole furbescamente.
Nadia finse uno sguardo interrogativo. «Non saprei... Potrebbe dipendere da tanti fattori. C'è di nuovo il sole, stiamo lavorando per ottenere la pace nel mondo e ci sei tu», aggiunse, lasciandogli un bacio lascivo sulle labbra.
Lui si chinò sulla ragazza e ricambiò il bacio, prima con dolcezza, poi con più passione. Quando fece per spostare il vassoio della colazione verso i piedi del letto, lei lo bloccò, sorridendogli sulla bocca.
«Dovresti mangiare. La colazione è il pasto più importante, sai?»
Mattia continuò a scrutarla con uno sguardo acceso. «Attualmente avrei in programma altre cose da fare con te. Altrettanto importanti della colazione...»
Lei sbuffò e sorrise. «Sei consapevole che questo breve idillio dovrà finire, prima o poi, vero? Insomma, la notte in una suite di super lusso, la colazione a letto, l'amore in ogni angolo della stanza... Queste cose non durano mai per sempre.»
«Lo so. Quindi perché non sfruttare gli ultimi momenti del sogno?» continuò lui, ammiccandole. La tirò di nuovo a sé e la baciò, senza darle nemmeno il tempo di ribattere. In un attimo, le mani scivolarono con lentezza sul suo corpo e sorrise, quando vide che lei si sciolse in un sospiro di desiderio.
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Tutto quello di cui ho bisogno
RomanceQuando Nadia ha lasciato Roma per tornare al paese natale, si è portata dietro un cuore spezzato e tanta fragilità. Dopo molte difficoltà a integrarsi in una metropoli ostica e dopo una storia d'amore finita male, le sue barriere sono crollate, lasc...