Nadia era seduta di fronte alla scrivania della sua camera, con la testa china sul libro di Letteratura da almeno tre ore. Troppe, per i suoi gusti. Iniziava a incespicare le parole e le sembrava che alcune lettere addirittura si rimescolassero, formando frasi completamente senza senso. Forse era arrivato il momento di fare una pausa.
Dopo il suo incontro con Mattia, tenuto nascosto a tutti, le cose per lei erano tornate alla normalità. Visto l'atteggiamento del ragazzo aveva deciso di lasciar perdere ogni altro tentativo di approccio.
In realtà, dopo quel breve scambio di parole, Nadia si era quasi pentita del gesto repentino che aveva fatto: andarlo a cercare nella sua facoltà dopo anni in cui non si erano più visti poteva essere interpretato come un segnale un po' ambiguo, dal punto di vista di Mattia. Come se dovesse fargli capire che, nonostante il tempo trascorso, lei ci pensava ancora.
Ma forse non era così?
Se non gli fosse interessato minimamente, non avrebbe fatto i salti mortali pur di avere l'occasione di rivolgergli di nuovo la parola. E la stessa cosa valeva per lui: se non avesse avuto interesse per quello che lei doveva dirgli, allora non l'avrebbe mai trascinata in quella stanzetta dismessa. Entrambi volevano parlarsi.
Ovviamente i risultati non erano stati quelli sperati, per nessuno dei due. D'altronde, non si sarebbero certo potuti aspettare altro, visto il loro rapporto non più civile. Ma comunque era stato un piccolo passo. Per quanto minimo fosse stato, avevano avuto il loro primo confronto. Per un attimo si trovò a desiderare che ce ne fossero ancora altri, ma cancellò subito dalla mente quel pensiero. Chiarire il loro passato era un conto, ma ricominciare un qualcosa con lui era tutt'altro. Ed era categoricamente escluso. Lui stava con Anita adesso, ed era anche piuttosto felice.
La porta di casa si aprì con un tonfo e la voce squillante della sua amica echeggiò nella sala. «Sono tornata!» Si sentì il rumore di un borsone cadere a terra, poi la ragazza fece capolino nella camera.
«Sei arrivata proprio quando stavo pensando di gettare questo tomo dalla finestra. È tutto il pomeriggio che studio, e non ne posso davvero più.»
Gli occhi di Ada brillarono. «Che ne dici di uscire un po'? Magari potremmo andare a mangiare qualcosa... ho una fame!»
Nadia guardò l'orologio sulla scrivania, che segnava quasi le sei. «Se vuoi posso portarti in una gelateria qui vicino. Io e Leonardo siamo andati all'inaugurazione.»
Ada tirò su le braccia e in un secondo fu in piedi. «Gelato? Qualcuno ha detto gelato?» Aprì l'anta dell'armadio, tirò fuori un paio di Jeans e una maglietta verde e si cambiò in un batter d'occhio, sotto lo sguardo divertito dell'amica. Dopo essersi spazzolata i capelli e passata un po' di mascara sulle ciglia, batté le mani «Forza, io sono pronta!»
Nadia rise e si allontanò dalla sedia. Per fortuna era già vestita per uscire, quindi sciolse solo i capelli e ci passò le dita in mezzo per districare i nodi. «Andiamo, andiamo», la rassicurò. Prese la borsetta con le chiavi di casa e fece uscire l'amica dall'appartamento. Poi si richiuse la porta alle spalle.
Fuori era una bella giornata, di quelle con il sole caldo e il cielo limpido. Adesso la luce cominciava a diminuire, preparandosi all'imbrunire, ma per passeggiare all'aperto quello era il momento migliore.
«Insomma, come va con Leonardo?» domandò Ada, prendendo a braccetto l'amica e guardandola in tralice. La sua espressione la diceva lunga sul dove volesse andare a parare.
Nadia roteò gli occhi. «Siamo solo amici.»
«Certo, come no. Ti passa a chiamare tutte le mattine per andare a lezione insieme, si fa in quattro per tenerti un posto libero nei tavoli della mensa, e sono due settimane che sta cercando indirettamente di invitarti a uscire fuori.» Alzò un sopracciglio di fronte allo sguardo sorpreso dell'amica. «Sì, è così. Non lo fa in maniera evidente, ma me ne sono resa conto subito. Dovresti fargli capire se sei interessata, Nadia. Non mi sembra corretto lasciarlo sguazzare nel limbo dell'indecisione.»
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Tutto quello di cui ho bisogno
RomantizmQuando Nadia ha lasciato Roma per tornare al paese natale, si è portata dietro un cuore spezzato e tanta fragilità. Dopo molte difficoltà a integrarsi in una metropoli ostica e dopo una storia d'amore finita male, le sue barriere sono crollate, lasc...