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«Sei frustato, amico. Lei non ritornerà. Mettici una pietra sopra e vai avanti.» Dean con una sigaretta in bocca si passò una mano sulla sua chioma bionda e folta prima di essere attaccato al muro dal suo migliore amico, Jake. Che dire di Jake, era bello, affascinante, e bisognoso di affetto, solo che non l'avrebbe mai ammesso.
«Non ho bisogno che tu me lo ripeta. Tappati quella fottuta bocca.» sbottò tirandosi i capelli e il piercing al labbro. Si sentiva vuoto senza di lei, l'aveva abbandonato senza dare nessuna spiegazione, era partita, lasciandosi il passato alle spalle. Come fai a sopravvivere quando una persona a cui tieni se ne va via per sempre? Non riusciva davvero a capire dove aveva sbagliato, non capiva il motivo del suo gesto, e per questo beveva, svuotava la sua frustrazione nell'alcol, perché solo così dimenticava. A soli quindici anni era già stato distrutto dalla cosa più potente e dolorosa che esista al mondo. Da quel momento in poi chiuse il suo cuore, lo fece diventare di ghiaccio, lui diventò impenetrabile, stronzo, acido e vuoto, perché era così che si sentiva, terribilmente vuoto e abbandonato. E più gli anni passavano e più lui si autodistruggeva.

Dall'altra parte del quartiere di quella piccola città c'era Bella, lei era così timida e impaurita da qualsiasi cosa, non aveva mai provato niente di tutto quello che Jake ha provato anni fa, l'abbandono, la paura di non essere amato abbastanza, lei era indifferente a quelle cose, non le trovava importanti. Indossava un abito bianco che faceva risaltare i suoi capelli rossi, stava benissimo, eppure non si sentiva a suo agio neanche in quell'abito così casto e stupendo che sua madre l'aveva costretta ad indossare.
«Sarai stupenda alla festa, tesoro. Te l'assicuro.» Era il giorno della festa d'inizio anno, e Bella erano nuove in città.
La ragazza ha sempre avuto una vita facile, una ragazza normale troppo timida e giudiziosa, sperava in qualcosa che desse una svolta alla sua vita, ma allo stesso tempo aveva paura di quello che potesse comportarle. E mentre sua madre gli arricciava i capelli rossi fragola lei si mangiucchiava le unghie in preda all'ansia.
Non conosceva nessuno, cosa avrebbe fatto tutto il tempo da sola?

Bella arrivò con qualche minuto di ritardo, ma ciò nonostante c'erano solo quelle poche persone che si occupavano che filasse tutto liscio.
«Bella Thorne! Sei la nuova ragazza!» urlò qualcuno dal fondo della palestra, una ragazza dai capelli ricci e rigorosamente neri si stava avvicinando a lei in modo spaventosamente goffo. C'era da aspettarselo, era una piccola città quella, ed erano tutti eccitati dal pensiero che una nuova ragazza si fosse trasferita nella loro piccola cittadina.
«Em..ciao» disse guardandosi un po' in torno. Era meravigliata che qualcuno conoscesse già il suo nome, tutto d'un tratto si senti subito a suo agio con quella ragazza. «Si, sono io.»
«Dio, assomigli così tanto a..scusa, non mi sono presentata, sono Lauren.» Bella sorrise timidamente alla ragazza guardandosi un po' in torno.
«Mi pareva che la festa iniziasse alle dieci...» poi guardò il suo orologio da polso notando che erano già le dieci e venti e che questo posto sembrava un vero mortorio.
«Si, beh, scrivano le dieci, ma prima delle undici non viene mai nessuno.» la ragazza fece spallucce continuando a posizionare le luci aiutata da un ragazzo. Parlarono un po' e fecero amicizia, Lauren fu veramente gentile con lei, gli presentò alcuni ragazzi e ragazze che si occupavano delle feste e una sua eventuale compagna di classe.
Una volta che Bella tornò dalla sua visitina di dieci minuti nel bagno trovò un centinaio di persone già ubriache.
La musica rimbombava a tutto volume nella palestra della scuola.
«Non voglio ne droga ne alcool dentro la mia scuola!» aveva detto, anzi, urlato, il preside giorni prima ad alcuni studenti che si occupavano dell'organizzazione, ma le sue parole non furono ascoltate. C'era alcool ovunque, e dagli occhi di alcuni ragazzi anche qualche canna era stata portata a questa festa scolastica.
Jake entrò in palestra alle undici e cinque, già sbronzo, con qualche ragazza fra le mani. Era così strano come fossero passati in fretta quei quattro anni senza di lei, Maggie le mancava sempre meno, forse era quasi riuscito a dimenticarla, non la pensava costantemente ormai, era quasi un anno che nessuno la nominava più, anche perché sapeva che la reazione di Jake sarebbe stata violenta e terribile. Passava dall'autodistruggersi a lesionare gli altri, e per ciò tutti stavano alla larga da lui, e a lui non gli importava, preferiva stare da solo, pensava che se non aveva nessuno nessuno l'avrebbe abbandonato.
Bella stava in uno dei panchetti a giocherellare con la stringa dei suoi stivaletti marroncini, si sentiva di troppo in quel posto pieno improvvisamente di persona. Presto sarebbero diventati i suoi compagni di scuola, ma non era ancora pronta a realizzare che avrebbe dovuto farsi nuovi amici, davvero, non ci riusciva. Si voltò quando si sentì osservata. Troppo osservata.

Si guardarono.

Bella era immobile davanti a quel muro di ghiaccio, impenetrabile.

Lui la guardava con quegli occhi ancora innamorati, poi vide soltanto rabbia e delusione, dopo ancora speranza.

«Maggie...»

ANTICIPAZIONE CAPITOLO 2

«Lui non parla molto, con nessuno.» ridacchiò la mora prima di tornare seria. «Devi stargli alla larga, Bella. Lo dico per te. È pericoloso e..cattivo.» la ragazza dai capelli rossi corrugò la fronte confusa dalle parole della mora.

Just a toy  (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora