Bella era tornata a casa, nessuno si era accorto della sua assenza, sua madre le sorrise soltanto abbracciandola e chiedendole se si era divertita, come se fosse normale sparire per una settimana, come se lo facesse ogni adolescente, come se andasse bene.
E adesso era perfino tornata a scuola, era tornata dove tutto era iniziato, solo che lui non era lì.
Il banco accanto a lei che era sempre stato occupato dal moro tatuato era vuoto.
Bella sospirò facendo riflettere la sua faccia sullo schermo del suo telefono e controllando il rossetto rosso.
Sapere di averlo era una garanzia, un simbolo della sua forza, ormai non lo toglieva più. In più le stava anche bene!
Quando Lauren entrò si bloccò nei suoi passi.
«Non ci posso credere! Bella!» Si era quasi dimenticata di quella mora ricciolina. Aveva completamente dimenticato tutti i suoi avvertimenti e tutte le sue frecciatine sul fatto che Jake non tenesse a lei. La sua faccia sorpresa ma allo stesso tempo sollevata le portò un nodo allo stomaco.
Ci vollero attimi prima che Bella si divincolò dall'abbraccio felice dell'amica.
«Non toccarmi.» disse la ragazza dai capelli rossi cercando di mantenere le distanze e guardandola con il suo nuovo sguardo, quello pungente, senza emozioni.
«Tu sapevi tutto, non è vero?» continuò. Lauren abbassò la testa completamente dispiaciuta. «Tu sapevi che Jake..-» si interruppe vedendo entrare Dean. «Tu sapevi che Jake, Dean, Matthew e altri ragazzi facevano parte di quella merda e che stavano prendendo per il culo ragazzine innocenti e non hai aperto bocca!» Dean rimase immobile sulla porta, chiedendosi se entrare e cercare di calmare la ragazza dalle labbra color fuoco o uscire e scappare via dai problemi per la milionesima volta. Rimase fermo immobile per tutto il tempo, nell'ombra.
«Bella, posso spiegarti. Io non potevo farlo come non puoi più farlo tu, è una cosa complicata ma-» Bella la fece tacere con un gesto delle mani. Non era neanche un po' sorpresa, era solamente schifata dalle persone che la circondavano. Disgustata da quello che si erano rivelate.
«Non voglio sentire una sola parola, Lauren. Non mi interessa. Hai preferito qualsiasi cosa a me, a Julie e a altre cento ragazze, e questo dimostra la persona che sei. Un'egoista.» stava urlando, e anche se non c'era nessuno poteva intravedere l'angoscia di Dean.
«E tu.. sembravi un ragazzo così buono, carino, simpatico.» disse. «E, tranquillo, non andrò a spifferare ai mille venti di come mi ha usata il tuo migliore amico, ma fate una cosa simile il prossimo anno e giuro che tirerò fuori avvocati e poliziotti, perché sai meglio di me che tutto quello che avete fatto per questi anni è tutto tranne che legale!» Dean trattenne il respiro per tutto il tempo. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare, se c'era una persona che si era sentito in colpa fin dall'inizio era lui, se c'era qualcuno che se ne voleva lavare le mani fin da subito quello era Dean, ma l'unico suo pensiero adesso era Julie, teneva a lei, e aveva paura di quello che le fosse successo.
«D-dov'è Julie?»
«Sicuramente il più lontano possibile da te.» sputò quelle parole con freddezza, come se neanche avesse più un cuore e il ragazzo abbassò la testa. Lauren prendeva posto sentendo la campanella suonare. Di lì a poco sarebbero entrati tutti compreso il professore di lettere, certamente non avrebbero potuto fare una scenata davanti a lui, anche se la voglia di prenderlo a pugni era sicuramente più forte di seguire una stupidissima lezione che non ti insegnava a sopravvivere alla vita vera.
«Bella, so che ti senti ferita e-» la rossa lo interruppe subito con uno schiaffo nella guancia.
Okay, una soddisfazione doveva pur togliersela, no?
«Non azzardarti a pensare di sapere come mi sento!» grugnì inferocita assottigliando gli occhi. Le sue mani tremavano dalla rabbia, mentre il suo tono di voce tornava alto e il suo petto si alzava e si abbassava.
«Scusami, non lo farò... ho solo bisogno che tu mi dica come sta.» continuò lui allontanandosi da lei.
«Come vuoi che stia? Di merda come ogni singola ragazza che avete usato. C'è chi l'ha presa in un modo e chi in un altro.» gli dette le spalle prendendo posto dietro Lauren. Sapeva che Jake non sarebbe venuto, lo conosceva troppo bene, non si sarebbe fatto vivo per un po', e lei ne avrebbe approfittato per dimenticarlo per sempre.«Bella! Hai visite!» aprì gli occhi sospirando.
«Non voglio vedere nessuno, sto dormendo.» sussurrò.
«Se mi hai risposto significa che non dormi... è Jake, non l'avrei fatto entrare se non mi avesse detto che è importante.» Bella ridacchiò.
«Deve essere uno scherzo.» disse. «Quando volevo vederlo dovevo farlo di nascosto perché a te non stava bene, perché dicevi che era cattivo e pericoloso, adesso che ti ho detto che è l'ultima persona che voglio vedere lo fai entrare in casa? Che cazzo di problemi hai in quel cervello?» sua madre si strinse nelle spalle avvicinandosi.
«Non ti permettere mai più!» gridò. «Lui è proprio di là, quindi datti una sistemata e senti che cosa ha da dirti, perché se non stare più insieme a lui deve trasformarti in questo..schifo, beh allora sarà il caso che chiariate!» sbattette la porta con rabbia uscendo dalla sua stanza.
«Non ci sono mai stata insieme!» urlò di rimando lei sbuffando subito dopo.
Non la capiva. Nessuno lo faceva.
Uscì la rossa subito dopo non curandosi del suo aspetto.
Non appena Jake la vide sorrise. Non si aspettava che uscisse dalla sua stanza, aveva già programmato il fatto di entrare dalla finestra come piano B, eppure ecco la, ancora più bella di sempre, con i capelli scarruffati, il trucco leggermente colato sugli occhi e una tuta grigia troppo grande, era stupenda, e lo sarebbe stata ancora di più se avesse ricambiato il sorriso.
«Cosa ci fai qua? Mi sembrava di essere stata chia-» la interruppe subito avvicinandosi velocemente e prendendogli una mano. Ormai se non si interrompevano a vicenda non erano loro.
Puntava sul fatto emotivo, sul fatto che dal primo giorno il suo tocco le procurava la pelle d'oca, ma non succedeva più, tutto quello che provava Bella per il moro era schifo, ma almeno era pur sempre un sentimento.
«Sono venuto per riportarti questi..» disse porgendole una busta. Bella l'aprì trovandosi dentro i mille euro che gli aveva prestato quando Maggie arrivò in città.
La rossa annuì voltandosi e cercando di raggiungere nuovamente la sua stanza, ma Jake la fermò nuovamente.
«Cooper che cazzo vuoi ancora?» sbuffò togliendo la sua mano da sopra il suo polso.
«Mi manchi.»
«Non mi importa.»
«Mi dispiace.»
«Non.mi.importa.»
Bella si divincolò nuovamente dalla sua presa chiudendogli la porta in faccia.
Jake in quel momento fu invaso da miriade di emozioni. Paura. Tristezza. Rabbia. Amore.
Fu proprio in quell'esatto momento che decise di mettere da parte tutto. Per lei. Per quello che lui sentiva. Per quello che lei avrebbe rincominciato a provare.
«Ti amo.» lo disse nell'attimo prima che Bella potesse chiudere la porta. Con una velocità e un tempismo che il moro non credeva di avere mise il piede in tempo tra la porta e il muro evitando che si chiudesse.
«Tu..tu cosa?»
«Io- si, hai capito bene, provo qualcosa per te, Bella. È qualcosa di così strano, una cosa allo stomaco che fa male costantemente, ti penso in continuazione e il più delle volte quando penso a come sarebbe potuta finire questa situazione..mi sento male, mi viene quasi da vomitare, sto una merda, ed è solo colpa mia, lo so, me lo rinfaccerò a vita, ma..ho sbagliato, ho fatto un grandissimo errore, una grandissima cazzata, ma sto bene con te come non lo sono mai stato con nessuno. Ho bisogno di te nella mia vita, perché sono una persona terribile senza.» Bella rimase immobile alle sue parole, tirò fuori un ghigno dopo qualche secondo, asciugandosi una finta lacrima e facendogli un applauso teatrale.
«Complimenti! Bravissimo! La Juilliard School si fa sentire anche oggi! Hanno fatto davvero un gran lavoro, se l'avessi detto ad un'altra ragazza ci sarebbe sicuramente cascata sai.» disse scherzando mentre si sistemava i capelli scarruffati portandoli indietro in un modo teatrale, proprio come faceva Maggie. «magari ad una che non ti conosce!» continuò seria. Rammentarono entrambi nello stesso momento le varie perle di saggezza di Jake.
"Io non ho sentimenti, io non provo niente."
«È la verità.» sussurrò il ragazzo difronte a lei abbassando il suo sguardo sulle sue scarpe che sembravano improvvisamente più interessanti della conversazione attuale.
«Facciamo un gioco, dammi un solo motivo per cui dovrei crederti e ti do una seconda possibilità.» disse arrotolandosi una ciocca di capelli rossi fra le dita. «Me ne basta uno solo.»
Il moro rimase in silenzio non distaccando il suo sguardo dai terra. La rossa sorrise ghignando.
«Visto? Ora, per cortesia, vai fuori da casa mia e non metterci più piede.»HELLO GUYS!!!
I love u
I commenti che ricevo sono troppo carini e mi sta diventando impossibile rispondere a tutti, soprattutto adesso che non uso con frequenza il telefono perché sto male 🤒 (ho la febbre da una settimana e non so per quale motivo) ma questo non mi fa smettere di scrivere per voi!!!
Cosa ne pensate di questo capitolo??? Fatemi sapere con altri commenti!!!
Aumentiamo un po' l'obbiettivo che ne dite??
Se riusciamo ad arrivare a 100 vi scrivo un super capitolo WOW 😯😎
Continuo quindi a 100 commenti e 100 stelline, vediamo se ci riusciamo, io penso proprio di siii!!!😘😘DAI DAI DAI!!! Vedo un sacco di visualizzazioni ma poche stelline. È GRATIS RAGAZZI!!! E ci vuole un secondo!!!
Votate la mia storiaaaa!!!
Forza forza forza!
💯 STELLINE!!!!😎😉👍🏻
💯 COMMENTI!!!
Io ci conto!!!
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Just a toy (#Wattys2017)
Romance#WATTYS2017 L'ha derisa, distrutta, calpestata, ferita, usata, e l'aveva avvertita. "Ti spezzerò il cuore" le disse, volle mettere subito le cose in chiaro, ma nonostante questo lei rimase, lo fece per lui, perché per lei tutti dovevano avere una p...