CAPITOLO 33

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<<Fai la brava!>> mi dice Hannah mentre mi allontano, dopo avermi tirato uno schiaffetto sul culo. Hannah ubriaca è più imbarazzante di mia nonna dopo qualche bicchiere di vino.

Trovo Shawn fuori dalla porta che mi aspetta, e appena mi vede mi sorride. Mi accompagna verso la sua macchina che scopro essere una Jeep nera, assolutamente bellissima.

Saliamo in macchina e subito partiamo. C'è un silenzio imbarazzante all'inizio, ma poi il mio stomaco brontola, e sembra un mostro pronto a divorare chiunque.

Spero non pensi abbia scoreggiato. Che figura di merda.

Shawn mi guarda stupito. <<Hai fame?>> mi chiede.

<<Un po'. Non ho cenato.>> Alle mie parole si ferma e fa inversione, dirigendosi da tutt'altra parte.

<<Ma cos...? Dove andiamo?>> gli chiedo.

<<Al Mc Donald's. Ho fame anch'io. E ti prego non dirmi che preferisci una cazzo di insalata perché ti butto giù.>> dice, serio.

<<Ma per chi mi hai presa? Big Mac fino alla fine dei tempi!>> dico io scoppiando a ridere.

Lui sta un po' a fissarmi con un sorriso ebete, e poi torna a guardare la strada.

Arriviamo al Mc e Shawn si mette in fila per il drive in. Ordina un casino di cose per sé e un Big Mac con una porzione di Nuggets da 9 per me. Da bere entrambi una coca media. Si offre di pagare il tutto e non accetta la mia insistenza. Alla fine ci rinuncio.

<<Dove andiamo a mangiare?>> gli chiedo.

<<Nel parco dove vado sempre a scrivere.>> mi dice lui, svoltando a sinistra.

Arriviamo davanti a un parco bellissimo pieno di panchine con un lago artificiale al centro. Scendiamo dalla macchina e Shawn mi porta su una delle panchine intorno al laghetto. C'è una famiglia di anatre che sguazzano di qua e di là, e io non faccio a meno di sorridere.

Lui viene a scrivere qui, e ha portato me. ME!

Mentre mangiamo parliamo di tantissime cose. Lui mi racconta della sua famiglia: sua madre si chiama Karen e suo padre Manuel (o Manny); ha una sorella più piccola che si chiama Aaliyah, ma questo lo sapevo già. Mi racconta della sua città natale, Pickering, poco distante da Toronto, e di come sia iniziato il suo amore per la musica. Lo ascolto e non smetto mai di guardarlo.

Lui poi lascia spazio al racconto della mia noiosissima vita, ma lo vedo che mi ascolta interessato, e mi fa anche molte domande.

Il viaggio di ritorno è pieno di risate e di aneddoti riguardanti le nostre più grandi figure di merda. Gli racconto di quando in terza media durante l'intervallo sono inciampata nel parquet rovinato e sono caduta addosso a una professoressa, facendole versare il caffè addosso alla Preside, e lui ride come un pazzo.

Non l'avevo mai visto ridere così, e mi si scalda il cuore.

Arriviamo in accademia e lui insiste per accompagnarmi fino alla mia stanza, e io accetto.

<<Grazie, Shawn. Per quello che hai fatto stasera, per tutto. Non sei il ragazzo stupido e viziato che credevo. Scusami se ti ho giudicato.>> gli dico, abbassando lo sguardo.

<<Non fa nulla. Grazie a te per avermi fatto passare una bellissima serata.>> e poi si avvicina e mi dà un leggero bacio sulla guancia, che ovviamente mi prende fuoco.

<<Buonanotte.>>

<<Buonanotte, Shawn.>> e mi richiudo la porta alle spalle. Mi accascio contro di essa, i pensieri che mi offuscano la mente.

Non può essere. Non posso innamorarmi di lui. 


SPAZIO ATTRICE:

Ciao a tutte/i!! 

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, altri in arrivo mercoledì! 

Votate e commentateee!! 

Un bacio,

Federica x

Dimmi che non finirà// Shawn Mendes IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora