Capitolo 2: In un diverso locale...

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(Sascha's pov)
"Dove fanno le cotolette, quindi?"
"Sì." mi risponde Sara, cercando di inquadrarsi nello specchietto della macchina, mentre muove le sue agitate gambette, coperte da dei piccoli jeans. "E io voglio le cotolette con il melone, perché le cotolette e il melone insieme stanno benissimo!" esclama, seguita da quel pappagallino di sua sorella: "Coto-ette me-one -nsieme -tanno be-issino!"
Le cotolette con il melone? Questa non l'ho mai sentita, e sinceramente mi fa anche ridere.
"Cotolette con il melone? Non mi pare che te li abbiamo mai fatti assaggiare assieme."
"Ma me li ha fatti assaggiare lo zio Tudor! L'altra volta che sono andata a casa sua a mangiare c'era Anna che stava mangiando le cotolette e il melone al posto della verdura, e allora gli ho chiesto se potevo assaggiare anche io le cotolette e il melone e allora me li ha dati, e li ho mangiati, ed erano buonissimi insieme!"
(nda: ricordate sempre gli errori, la sintassi sbagliata e tutto quanto)
"Ma Anna ha uno stile di vita molto strano!" rido, pensando a come Tudor stia crescendo la sua piccola bambina adottiva. Non avendo trovato moglie, nonostante i folli tentativi di riconquistare la buona vecchia Gianna siano ancora in atto, e bonariamente ingelosito dal fatto che tutti noi colleghi avevamo di già la nostra prole, l'anno scorso ha deciso di recuperare da un orfanotrofio una bimba di attualmente tre anni, per l'appunto Anna. E devo ammettere che, per come è fatto, la sta crescendo bene. Tra l'altro, lei e Sara vanno molto d'accordo, e la mia piccola adora raccontarmi delle avventure e disavventure assieme alla sua compagnetta di giochi.
"Quindi mi stai dicendo che vuoi le cotolette con il melone?" le chiedo di nuovo, chiudendo il menù, una volta trovato il tavolo che faceva al caso nostro, con il seggiolone apposta per Silvia.
"Ti sto dicendo che voglio le cotolette con il melone."
"Anch'io, anch'io!" saltella contenta la sua sorellina.
"E va bene, cotolette con il melone per tutte e due." sorrido. "Aspettiamo solo che arrivi qualcuno a prendere la nostra ordinazione..." faccio per dire, ma neanche a farlo apposta mi si piazza davanti una cameriera dal volto decisamente familiare.
"Ehi, ciao Sascha! Ciao bambine!" mi saluta calorosamente la ragazza, espandendo le labbra in un sincero sorriso e aprendo le braccia in segno d'accoglienza.
"Violet! Non pensavo che ora lavorassi in questo locale..."
"Sì, mi hanno trasferito qui... Sinceramente lo preferisco a quel postaccio dove lavoravo prima... Il mio capo era un grande pezzo di m..."
"Non vorrei essere scortese, ma ci sono le bambine che sentono... Riusciresti a limitare il linguaggio?"
"Non ti preoccupare! Non è un problema. A proposito di bambine... Come sono belle! Proprio non pensavo che tua moglie ne avesse sfornata un'altra!"
"Ormai questo coniglietto ci fa compagnia da due anni!" sorrido, accarezzando la testolina di Silvia, a cui, nel frattempo, è stato consegnato il classico foglio da colorare mirato a svagarla, tipico dei ristoranti.
"Due anni! Caspita, sei grandissima!" Violet le fa i complimenti.
"Io invece ne ho quattro! Sono più grande di lei!" si intromette Sara, staccando la matita verde dalla ranocchia che stava colorando e volgendo il capo verso la cameriera.
"Quattro? Accidenti! Non sei grande, ma grandissima!"
"Lo so, grazie!" sorride, per tornare immediatamente alle sue occupazioni.
"E non sono da sole... Ieri è nata la nostra terza piccolina..."
"In tre? Addirittura? Caspita, ci avete proprio dato dentro..."
"Beh, darci dentro è da noi. Parecchio da noi."
"Immaginavo, ma non preoccupatevi. Non è un problema, d'altronde siete una coppia sposata, semplicemente!"
"Mi stupisco, Violet, di come tu sia diventata comprensiva. Ti ringrazio davvero!" sorrido, per poi finalmente ordinare il cibo: "In ogni caso, per me una bistecca ai ferri con delle patatine fritte, per loro una cotoletta... Se riesci a mettere il melone come contorno te ne sarei molto grato."
"E va bene, e melone sia!" sorride, tornando con i menù verso le cucine, a portare le nuove ordinazioni, quelle per noi.
***
(Violet's pov)
Aver rivisto Sascha dopo tutto questo tempo mi ha fatto piacere, come so che avrebbe fatto piacere anche a un'altra persona in particolare nelle cucine, a cui ho appena messo davanti l'ordinazione da preparare.
Sì, era intuibile fosse Alice. Del resto, ancora siamo rimaste amiche, è ormai lavoriamo nello stesso ristorante. Tuttavia, il nostro essere amiche non significa che io sia ancora gelosa di Sascha, e soprattutto di sua moglie. Eh, no. Nel corso del tempo, infatti, tra di noi si è creata una grande differenza: mentre lei continua ad essere gelosa marcia di lui, io ho completamente cambiato idea. Forse perché mi sto innamorando di un mio collega, latin lover fino al midollo e con quel carisma che ti schianta. L'unica cosa che mi diverte, infatti, è prenderla per i fondelli sull'argomento e vederla irritarsi. Ha un non so che di esilarante. E come faccio sempre, lo faccio anche adesso.
"Una bistecca ai ferri con patate fritte e due cotolette con melone di contorno." le tiro una gomitata, passandole le informazioni dell'ordinazione sullo schermo al di sopra di lei.
"Eh, che ci vedi di strano?"
"È l'ordine di Sascha e le sue figlie!"
"Ah."
La mia amica alza le spalle, indifferente, mentre comincia a preparare la bistecca, prendendo un pezzo di carne cruda e aprendo la pagina sulle indicazioni a riguardo della preparazione, per poi accorgersi di ciò che le ho veramente riferito.
"Aspetta, che hai detto?"
"Sascha e le sue figlie!"
"Le sue figlie? Ma non ne aveva mica una sola?"
"Ieri è nata la sua terza."
"COSA? Tu mi vuoi far prendere un colpo."
"Alice, mi spieghi perché dovrei prenderti in giro?"
"Conoscendoti... No, dai. Non ci credo." caccia una risata isterica.
"Alice non ti prenderei mai in giro!"
"Come no, lo hai sempre fatto..."
"Questa volta no. Lascia da parte la carne e affacciati alla porta..." la invito, accompagnandola fino all'uscio che separa la cucina dal salone ristorante e facendola spiare da uno dei due oblò lì presenti.
"Porca merda!" impreca, tornando furiosa ai fornelli. "Perché diamine l'hai fatto?"
"Mi diverte, vederti incazzata!" ridacchio.
"Quanto sono innervosita solo a vedere quello sporco traditore..." ringhia, iniziando a cucinare. "Tu ovviamente non fargli sapere nulla. Neanche che voglio cucinargli la sua cara bistecchina a modo mio!" ghigna alla fine. "Non posso credere che con quel secchio di ossa abbia addirittura fatto tre figlie!"

Ciuffy's Corner:
No, non è ancora del tutto passato questo periodo no, ma piano piano si risolverà, spero. Per ora sono riuscita a preparare questo capitolo!

How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora