Capitolo 23: Insegui sempre i tuoi sogni

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Piccolo preambolo: visto che amo rendere le mie storie il più vicine possibile alla realtà, ho messo una parte che racconta di un piccolo momento di questo evento, quello della foto che ho messo qui sopra.
Manie di protagonismo are the way, mi dicevano.
Ah, comunque, visto che già ci sono, volevo darvi una piccola informazione: la FF su Miraculous l'ho spostata nelle bozze perchè preferisco pubblicarla quando avrò un certo numero di capitoli pronti, giusto per non aggiornarla ogni morte di papa.
Ok, bando alle ciance e ciancio alle bande, vi lascio alla lettura.

(Sabri's pov)
"Oh! Terra chiama Sabrina!" la ragazza schiocca le dita proprio davanti ai miei occhi, per riportarmi alla realtà. "Che cos'era quella faccia?"
"No è che..." inizio, ritornando con la mente a quel giorno in cui, ancora da ragazzina, mi disse che stava scrivendo il suo primo libro.
"Veramente? Ma lo pubblichi poi?" le chiesi, mentre gongolava felice e con quella nota di finto disagio che la caratterizza, lasciando che il suo annuire mi desse la risposta. Io non ho potuto far altro che sorridere, dandole un bel cinque.
"Dammelo poi!" le dissi, e anche stavolta la risposta fu positiva. "Ancora prima di stamparlo."
"Okay!"
Il suo primo libro ancora ce l'ho, conservato nella teca di vetro del mio studio, assieme a tutte le mie autobiografie e il secondo libro dei Mates, quello scritto dopo il mio ingresso, e quindi il grande stravolgimento delle loro regole. Devo ammettere che non ho mai visto nulla di scritto meglio, soprattutto se si pensa che a quei tempi era solamente una ragazzina di diciassette/diciotto anni: già ero orgogliosissima di lei in quel momento, ma ora... Ora davvero non riesco a crederci. Ha creato lei quella storia sulla bocca di tutti. È stata lei.
"Beh... Anche se ora le cose tra di noi sono giusto un po' diverse... Lasciami dire che sono comunque veramente orgogliosa di te, Ciuffy."
"Ancora non te lo sei dimenticata di quel nomignolo che mi porto ancora dietro..." sorride sotto i baffi lei.
"Non mi sono dimenticata niente di te... E ti giuro, lo avevo sempre detto che tu avresti fatto tanta strada. Anche se, sinceramente, non credevo così tanta!"
"Sono sempre stata un po' imprevedibile." sorride, prendendo in braccio mia figlia. "Adoro tanto tanto le tue stelle!" esclama quest'ultima, ricevendo un abbraccio da parte dell'autrice. "E io adoro tanto tanto te."
"Ma, passando alle cose serie, qual buon vento ti porta qui?"
"Sono semplicemente nella cacca più totale. Ho dovuto rimandare l'uscita di nuovi episodi all'inizio del mese prossimo perché mi sono seduta troppo sugli allori!" spiega. "Oddio, neanche così tanto... Non smetto mai di lavorare, ma... Diciamo che mi sono abbastanza soffermata su un aspetto per la prossima stagione e ci ho perso troppo tempo. In più novembre quasi si avvicina! Per questo non mi sto fermando mai!"
"Capisco..."
"Piuttosto voi? Che ci fate qua?"
"Niente di che, semplice pizzata in famiglia... Più che altro dobbiamo cercare un modo per parlare con il padre del bambino di Alice, la sua ex, ma non sappiamo ancora come fare."
"Aspettate, cosa mi sono persa?"
"Niente di che, le solite cose." alzo le spalle, raccontandole, però, quello che, nei giorni precedenti, non le ho riferito. Soprattutto ciò che è successo questa sera.
"Sapete qual è il mio consiglio?" sentenzia, chiudendo il portatile con aria decisa, ma non troppo potente.
"Dicci tutto..." le chiede Sascha, quasi a implorarla.
"Parlategliene bene. Mettetelo dalla vostra parte! Se rivuole tanto indietro quel bambino, potete dire che avete la giusta cosa per lui, per far sì che possa vivere come un padre felice! In questo modo anche i piani malvagi di Alice verranno bloccati. No?"
"Sai che forse... Hai ragione?" mi illumino, pensando alle conseguenze di un dialogo civile con lui.
"Togli quel forse." ammicca lei di rimando. "E ammettilo, ho avuto un'idea fantastica."
"Effettivamente..." medita Sascha, guardandomi di seguito. "Secondo te è ancora in bagno?"
"Eh, così mi cogli un po' alla sprovvista... Sinceramente non posso saperlo, ma io direi di provare a fare un tentativo, no?" gli dico, rimarcando sul fatto che, effettivamente, lui è l'unico a poter entrare nel bagno degli uomini.
E le motivazioni penso siano più che ovvie.
Mio marito così fa. Si alza nuovamente dalla sedia e presto sparisce dal nostro campo visivo, lasciando me, la mia vecchia fan e le mie bambine in una temporanea solitudine.
"Wow, è da una vita che aspettavo un momento del genere." inizia a un certo punto la venticinquenne, appoggiandosi al tavolo con i gomiti e sospirando leggiadramente.
"Suvvia Fede, ne hai avuti e non pochi di momenti così!" le rispondo con un'amichevole gomitata, facendola giusto un po' sorridere.
"Beh... In effetti..." i suoi occhi color ambra puntano fissi a una parete, mentre caccio un ghigno. "Perché pensi che siano una cosa da tutti i giorni 12 pranzi e 40 cene insieme? E 22 pomeriggi al centro commerciale a fare compere come due amiche? E la famosa "Settimana Anti Ansia" nella quale stetti a casa mia? E il servizio fotografico della linea invernale per cui ti abbiamo presa? E i tre video che hai registrato con me, con l'onore di sederti sulla mia sedia e non su quella degli ospiti? E quella volta che ti portai a pattinare? E al luna park? E in piscina? E quel viaggio che hai vinto, tutti quei backstage in cui sei entrata? Quel torrido luglio in cui tornammo da Roma insieme? E l'articolo che ti ho fatto scrivere in rappresentanza di tutti i fan?" le sorrido, pensando a come le abbia fatto bene il mio sostegno nel corso della sua adolescenza.
(nda: volevo precisare che qui ho molto mischiato realtà e immaginazione. Una parte di queste cose, infatti, non mi è ancora successa, ma ovviamente essendo in una ff ambientata nel 2025...)
"Sono passati sei o sette anni, ma non potresti dimenticartelo..."
"Continuo a pensare che quei berretti mi stessero da Dio." ridacchia, senza distogliere lo sguardo da quella parete.
"Però... Vedi... Ci credevo. È apparso tutto quando ho seriamente iniziato a crederci. E... Wow, per una volta posso davvero dire che mi sono fatta il mazzo per arrivare ad ottenere qualcosa veramen..." inizia, interrompendosi però immediatamente, alla vista del mio marito correre trafelato verso il tavolo, di nuovo.
"Ok, era ancora lì, ma con me non vuole proprio parlare. Ho come la sensazione che mi detesti, del resto mi ha scacciato in malo modo."
"Ah..." apprendo la notizia, amareggiata. "È allora che facciamo?"

Ciuffy's Corner:
Questo non è un periodo florido di idee per me. Passerà, poco ma sicuro. Ho delle idee per più avanti. Scusate se mi sono messa un po' in mezzo in sto capitolo, ma scrivere è la prima cosa che posso fare per credere di più in me stessa.

How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora