Capitolo 26: Ignorateli e basta!

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(Sabri's pov)
"Quindi... Che è successo di preciso?"
Violet, seduta al nostro tavolo, con un bicchiere di aranciata a lato e le mani giunte, ha riformulato la domanda che avrebbe avviato tutto il nostro racconto dello strano episodio col... Presunto "marito" di Alice. O almeno, so per certo che a questo Alfio piacerebbe sicuramente farsi appellare con l'etichetta di "Marito di Alice Fogu", perciò...
"Allora, la storia del padre la sai." comincia Sascha, mentre io, dal divano, cerco di seguire il più possibile, mentre momento sono seduta ad allattare la piccola Syria. "Quello che non sai, è che questo tale, il padre del figlio..."
"Dello spirito santo..." interrompe Violet, cacciando una risata fragorosa, seguita da noi due. Forse perché la battuta era fuori luogo, o forse perché questa constatazione ha uno stramaledetto doppio senso...
"Però pensateci, potrebbe risultare vero!" espongo la mia idea, sempre dando da mangiare alla mia bimba. "Intendo dire, il rifiuto di Alice verso questo Alfio... Il fatto che gli diceva che lei non sapeva nemmeno chi fosse... Insomma, è rilevante!"
"Ma lo sai che hai ragione? Ed è strano, perché sono io ad aver sempre ragione, qui!"
"Sascha, questa scommessa ha rotto." dichiaro, secca. "Ma ti rendi conto che sono otto anni che vai avanti?"
"Lo so, ma è divertente!"
"Comunque..." riprende Violet, riversando dell'aranciata nel suo bicchiere. "Io ammiro la perseveranza di sto tale qua. Insomma, voglio dire, continua a non essere cagato di striscio, ma continua incessantemente a leccare il culo di quella donna che mai lo considererà! Complimenti alla forza di volontà, figliolo!"
"Capita proprio a fagiolo!" esclama d'un tratto Sascha. "Non sai a cosa è arrivato a fare, oggi!"
"Oh, sì, il messaggero degli dei!" rido io. "È arrivato tutto convinto da noi a chiederci se potevamo prestare aiuto ad Alice, penso pagando una cauzione o qualche stronzata del genere, che porgeva rigorosamente tramite lui le sue scuse! Ma ti sembra normale?"
Violet sputa la sua aranciata e scoppia improvvisamente a ridere, quasi con le lacrime. "Questa sta male e il suo schiavo sta peggio! Sentite ragazzi, io vi do un consiglio. Non ha per niente senso continuare ad ascoltarli. Sì è vero le intenzioni non sono così belle e questa riesce a fare le cose davvero, quando le dice, ma raga, parliamoci chiaro, è in prigione per non so quanti anni costretta ai lavori forzati con tre misere cucchiaiate di minestra per pranzo! (nda: non so se per una colpa del genere la pena è i lavori forzati, però diciamo che in futuro sarà tutto un tantino più esagerato per poter far si che le regole si rispettino meglio) Che cosa vi interessa a dare importanza a questa?"
"Non che ne stiamo dando così tanta..." risponde Sascha. "Però hai ragione, non è tanta, ma per lei è troppa, decisamente troppa. Direi che lasciarla cuocere in quel misero brodo che si mangia tutti i giorni è la cosa più utile da fare."
"Bravissimi ragazzi, ignorateli e basta! Tanto, ora come ora, avete la mia protezione! E di me potete fidarvi!"
"Già..." rispondo, pulendo la bocca a Syria. "Grazie Violet, averti al nostro fianco per noi è fondamentale!"
"Figuratevi! Ho appreso che non ha senso rovinarsi la vita in questo modo per gelosia, e che non si può decidere per gli altri! Perciò, cari miei, a sto punto non resta che fare i conti con la propria coscienza e capire quello che è giusto!"
"Brava Violet, così ti vogliamo!" sorride mio marito, dandole una pacca sulla spalla. "Siamo contenti di averti come alleata!"
"Figuratevi, dovere!" sorride, successivamente salutandoci e andandosene via, lasciandoci un po' di tempo per noi.
"Forse..." comincia Sascha. "Se noi smettessimo di giocare al loro gioco, davvero ci perderebbero gusto."
"Già." sospiro. "Abbiamo dell'altro a cui pensare, in questo momento."
"Tipo chiederci perché Tudor e Sara non sono ancora arrivati a casa..."
Oh cazzo, Sara! Dovrebbe essere a casa da mezz'ora! Abbiamo incaricato Tudor di andare a prenderla all'asilo oggi, ma non capisco proprio perché tutto questo ritardo... Devo subito chiamarlo per capire che diamine sta succedendo, perché non si sta facendo vivo e come mai non si è ancora presentato qui.
Uno squillo, due, tre, ci è voluta un'eternità prima che rispondesse.
"Pronto Sabri!"
"DOVE CAZZO SEI, TUDOR DOVE CAZZO SEI!"
Silenzio. Un lungo silenzio rotto solo dalla debole voce di mia figlia in sottofondo, che seccata ripeteva un assillante "Zio Tudor, andiamo a casa?"
"Ehm... Dove sono?" riprende a parlare.
"Come scusa?" mi irrito.
"Credo di essermi perso..."
"Ma sei un ritardato cerebroleso, forse?"
"Che cosa sta succedendo?" interviene Sascha.
"Si è perso, sto scemo."
"Oh Gesù..."
"Tudor ci devi una spiegazione."
"Eh allora... In pratica a quella d... Dolcissima bambina che è tua figlia è partito l'embolo di giocare ad acchiapparella, e io per rincorrerla, anzi, oserei dire per prenderla, mi sono ritrovato in questo parchetto del cavolo in mezzo a dei palazzi, perché lei non ha la minima idea di come ci si muova a Milano e io questo posto non l'ho mai visto."
"Oh diamine... Sei un disastro."
"Chiedo perdono."
"Per lo meno non è niente di grave..."
"Sicuramente no. Contavo solo di tornare a casa prima del previsto, ma maps non funziona neanche a piangere. Sembra essere impazzito."
"Ma quindi sei in un parco?"
"Già."
"Devo venire a riprendervi, non è così?"
"Già."
"Oh signore... E va bene, mandami le coordinate e aspettami lì. E non farla perdere ancora!" chiudo la chiamata, salutandolo, e pensando a quanto pure sia casinista Sara. Non riesce a stare mai ferma, e questa cosa andrebbe stroncata subito, visto che è sul nascere. Va bene la vivacità, ma così è troppo! C'è contesto e contesto.
"Me la tieni tu?" passo Syria nelle braccia di Sascha, ricevendo una sua risposta positiva. "Non pensare a loro, già lo faccio io."
"Grazie amore." sorrido, stampandogli un bacio sulle labbra prima di andarmene. "Chiudi tu la porta da dentro." lo avviso, prendendo le chiavi della macchina e lasciando casa in quattro e quattr'otto.

Ciuffy's Corner:
FINALMENTE SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE ANCHE IL SEQUEL DATEMI UN PREMIO.

How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora